Le Isole Hallaniyat, il Khareef e le Megattere “pigre” dell’Oman
Mercoledì 15 gennaio 2025✍️
564° giorno
Nave Vespucci sta navigando a Sud della Penisola Arabica diretta a Gedda (Arabia Saudita) 🇸🇦
LE ISOLE HALLANIYAT
Le Isole Hallaniyat si trovano al largo della costa sud-orientale dell’Oman. Queste isole sono un paradiso per i sub data la grande quantità di fondali ricchi di coralli, relitti e ….balene!
Tra gennaio e marzo si possono incontrare le megattere, e durante gli altri mesi le più svariate popolazioni di animali pelagici.
IL ‘KHAREEF’ E LE MEGATTERE DELL’ OMAN
Le isole sono situate sul limite estremo della piattaforma continentale dell’Oman, tanto che il lato rivolto verso il Mar Arabico ha solo una stretta striscia di piattaforma (profondità dell’acqua inferiori a 100 metri) larga appena 2 km. Oltre la piattaforma la profondità ‘precipita’ rapidamente a oltre 3.000 metri a meno di 7 miglia dalla linea di costa.
Quando monta il monsone di sud-ovest, noto localmente come Khareef (da metà maggio a metà settembre) quest’ultimo provoca lo spostamento delle acque superficiali più calde e la risalita di quelle più fredde e ricche di nutrienti.
Con ciò l’isola beneficia di un’esplosione di crescita biologica di alghe e pesci. Questa situazione unica è il motivo per cui l’Oman è l’habitat scelto da una specie di megattere, uniche al mondo, che risiedono tutto l’anno perché non devono migrare per trovare cibo.
Queste megattere si sono evolute in isolamento rispetto alle altre megattere del mondo: unica popolazione a non migrare, sono rimaste isolate da almeno 60 mila anni, sviluppando così un proprio linguaggio.
CURIOSITÀ
Il linguaggio delle megattere che vivono nella zona è diverso da quello di tutte le altre.
I canti delle megattere del Pacifico e dell’Atlantico sono caratterizzati da una sequenza di suoni con all’interno delle vere e proprie frasi, mentre quelli delle megattere del mare arabico consistono in sequenze di singole note.
Secondo gli studiosi il motivo della semplicità del linguaggio delle megattere “arabe” rispetto alle altre è dovuto proprio all’isolamento geografico, accentuato dalla stanzialità della popolazione e dal ridotto numero di esemplari, il che le rende una specie in via di estinzione.
Cieli sereni🐋
PG