Il raggio verde

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Giovedì 6 febbraio 2025 ✍

586° giorno del Tour Mondiale.
Nave Vespucci in porto ad Aqaba (Giordania) 🇯🇴

IL RAGGIO VERDE

Non molti di noi possono dire di averlo visto, magari in una foto o in un film, dato che si tratta di un raro evento pieno di suggestione.

Il fenomeno è dovuto alla rifrazione della luce: al tramonto (e anche all’alba) i raggi radenti del Sole in prossimità dell’orizzonte, percorrono una distanza maggiore nell’ attraversare l’atmosfera. La luce è quindi scomposta, come in un prisma, nelle varie componenti di colore (lunghezza d’onda). Fra queste la VERDE, si evidenzia, per contrasto, con la tonalità arancione che assume il cielo.

Alla formazione del raggio verde contribuiscono gli elementi (Ozono, Ossigeno) e le particelle (vapore acqueo, particolato) presenti nell’atmosfera che riescono ad assorbire selettivamente i colori rosso e arancione favorendo quindi la visibilità del verde.

Il fenomeno è stato osservato fin dall’antichità ma senza comprenderne l’ origine. Gli Egizi, per esempio, ritenevano che il Sole, una volta sotto l’orizzonte, acquisisse realmente il colore verde smeraldo, per poi riprendere la sua colorazione all’alba seguente.
Si è dovuto aspettare la fine dell’ 800 quando il raggio verde fu spiegato in maniera esauriente da Kelvin.

Tra i tanti affascinati da questo fenomeno troviamo Giulio Verne, che nel 1882 scrisse appunto il romanzo “Il Raggio Verde”.
Alla base del racconto una leggenda (o invenzione letteraria?), secondo la quale chi riesce a cogliere quest’effimero «raggio dell’anima» sarebbe in grado di riconoscere i sentimenti propri e altrui.
( Bitta scripsit XX IV MMXX )

Cieli Sereni
PG

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