29 dicembre 1911, indipendenza della Mongolia. Il suo simbolo: il Sojombo.

ACCADDE OGGI…
… il 29 DICEMBRE 1911

Il 29 dicembre è la festa nazionale della MONGOLIA in memoria del giorno dell’indipendenza dalla Dinastia Qing, nel 1911.
La Mongolia (ᠮᠣᠩᠭᠣᠯ ᠤᠯᠤᠰ in scrittura mongola) ha una bandiera composta da tre bande verticali di uguali dimensioni: una centrale blu, colore nazionale, che rappresenta il cielo, e due laterali di colore rosso.
Al centro della banda rossa sul lato del pennone, in giallo, è posto l’emblema nazionale, il Sojombo – una disposizione di elementi astratti che rappresentano Fuoco, Sole, Luna, Terra, Acqua e il simbolo dello Yin-Yang.

Il Sojombo è un simbolo speciale della scrittura mongola inventata dal monaco Zanabazar nel 1686. Il nome, che deriva dal sanscrito, significa “creato da sé”.
Si compone di dieci motivi astratti e geometrici ai quali viene attribuito il seguente significato:

Il FUOCO (🔥): è un simbolo di ricchezza e di successo. Le tre lingue della fiamma rappresentano il passato, il presente e il futuro.

Il SOLE (●) e la LUNA (☽): antichi simboli che rappresentano il cielo padre e, quindi, l’origine del popolo mongolo.

Due TRIANGOLI (▼), simili all’estremità di una freccia o di una lancia, puntano verso il basso per indicare la sconfitta dei nemici.

Due RETTANGOLI ORIZZONTALI (▬) rappresentano l’onestà e l’equità per il popolo mongolo, sia che si trovi ai vertici sia che occupi la base della società.

Il simbolo TAIJITU (☯), noto anche come Yin e Yang, illustra la reciproca complementarità tra uomini e donne.

Due RETTANGOLI VERTICALI (▮▮) sono interpretabili come le mura di una fortezza. Rappresentano unità e forza e si basano sul proverbio mongolo: “L’ amicizia reciproca è più forte dei muri di pietra”.

Il Sojombo, nel suo insieme, rappresenta dunque l’immutabilità e la costanza: il simbolo nazionale della libertà e dell’indipendenza.
🇲🇳

Cieli sereni
PG




La Luna Fredda…

27 dicembre 2023

Il Vespucci in porto a La Plata

LA LUNA FREDDA

Nella scorsa notte, esattamente alle 01:33 ora italiana, il nostro satellite naturale ha raggiunto la fase di Luna Piena.
È la prima dopo il Solstizio di dicembre (la prima della stagione invernale) che giunge quest’anno nel bel mezzo del periodo natalizio.

Questa luna piena prende il nome di “LUNA FREDDA” ( Full Cold Moon ) perchè legata all’inizio delle notti invernali che si stanno facendo sempre più rigide fino a raggiungere i massimi tra gennaio e febbraio.
Un altro nome è quello di “Luna delle Lunghe Notti”, usato dagli indiani d’America in riferimento ai giorni vicini al Solstizio di inverno (che è stato il 22 dicembre scorso), periodo nel quale, nel nostro emisfero, si registrano le giornate più corte dell’anno.

CURIOSITÀ
Nave Vespucci si trova nell’Emisfero Sud, dove è oramai estate e questa Luna Piena è chiamata: Luna della Fragola, Luna di Miele, Luna Rosa.

Se questa sera due persone (uno in Italia e l’altro sul Vespucci) si accordassero per fotografare la Luna al culmine dell’arco descritto nel cielo, otterrebbero le due diverse immagini che vediamo affiancate.
L’immagine di destra è quella della Luna come apparirà ripresa da bordo (nell’emisfero meridionale): ‘capovolta’ rispetto a come la vedrebbe l’osservatore ubicato in Italia.

ORARI
In Italia questa sera il disco lunare apparirà ad Est all’ora del tramonto del Sole (alle 17 circa), culminerà a Sud e tramonterà domani mattina alle 07:30 circa.
Sul Vespucci, a La Plata, la Luna sorgerà invece alle 21:10 ora locale, culminerà a Nord ! e “capovolta”, come già detto, tramonterà alle 05:40.
Anche l’altezza della Luna, al suo culmine, sarà diversa: molto alta in Italia (75°), bassa in Argentina (28°)… e di questa differenza, il comandante Bitta, si è già messo a studiare il perché.

Buona LUNA FREDDA e arrivederci al prossimo plenilunio di gennaio con la…. LUNA DEL LUPO!

Cieli sereni
PG




Martedì 26 dicembre 2023 – Santo Stefano

L’ ORDINE DI S. STEFANO

La marina del Granducato di Toscana, dal 1569 si identificò con la flotta dell’ORDINE DI SANTO STEFANO, fondato da Cosimo I de’ Medici, per combattere la pirateria nel Tirreno e, più in generale, in tutto il Mediterraneo.

Il simbolo dell’ordine era la croce rossa, a otto punte, bordata d’oro in campo bianco, con gigli d’oro mentre sulle galee era rossa bordata di giallo con al centro la croce entro un disco bianco.

La sede della flotta della marina toscana era Livorno dove le galee giungevano, dopo il varo a Pisa, attraverso il Canale dei Navicelli.
Lì iniziava l’armamento per il futuro impiego nelle missioni delle “caravane”, in risposta alle scorrerie dei corsari ottomani e barbareschi.
Tra le varie imprese si ricordano la difesa di Malta dall’invasione ottomana (1565), la battaglia di Lepanto (1571) e la presa di Bona, base dei pirati saraceni in Algeria (1607).

Cieli sereni
PG




25 dicembre 2023 – Buon Natale!

…dal Comandante Bitta, e da tutti noi!




Deutschland

Cliccando sul castello….si vince una bella galleria di immagini, in continuo aggiornamento! Per ora abbiamo superato le 80 😉

Ludwig's toy #3



8 dicembre 2023 – Immacolata, Stilla Maris, Stella Maris

Anche su Nave Vespucci, nel Mar della Plata, oggi 8 dicembre, si celebra l’ IMMACOLATA

STELLA MARIS (Stella del Mare) è un appellativo, fra i più antichi, attribuito alla Vergine Maria, madre di Gesù.
Il nome è utilizzato per enfatizzare il ruolo di Maria come segno di speranza e come ‘stella polare’ per i cristiani; con questo titolo, la Vergine Maria è invocata come guida e protettrice di chi viaggia o lavora sul mare.

“Stella Maris” è, infatti, uno dei nomi della Stella Polare ( α Ursae Minoris ), utilizzata per la navigazione astronomica in mare fin dall’antichità.
L’identificazione di Maria con la stella polare per la gente di mare ha portato alla devozione per la Madonna in molte comunità cattoliche costiere: numerose chiese, scuole e collegi sono dedicati a Maria Stella Maris.

CURIOSITÀ
L’appellativo compare per la prima volta in una traduzione latina redatta da San Girolamo.
Si trattò, in effetti, di un errore di trascrizione: il nome ebraico Miryam, che significa “goccia del mare”, fu tradotto da San Girolamo in “Stilla Maris” ma in una fase successiva un copista lo trascrisse come “Stella Maris” e questo ‘errore di trascrizione’ è ora di uso comune.

Cieli sereni 🌟
PG




Adhaer, la stella di Nicola, Niccolò, Nicolò – 6 dicembre 2023

Il 6 dicembre si festeggia San Nicolò (o Niccolò), altro nome di San Nicola di Bari, patrono dei naviganti.

Ecco un’altra stella che nel XVII secolo veniva chiamata con il nome del Santo del giorno nel quale sorgeva contemporaneamente al tramonto del Sole.

La Stella di S. NICOLÒ

Si tratta di ADHAER del Cane Maggiore. È la seconda stella più luminosa di quella costellazione, dopo Sirio, nonché la ventiduesima stella più luminosa dell’intera volta celeste. La sua posizione la rende più facilmente osservabile dall’emisfero australe dove si trova il Vespucci (vedi disegno).

CURIOSITÀ
Adhaer è rappresentata nella bandiera del Brasile 🇧🇷, assieme ad altre 26 stelle, ciascuna delle quali rappresenta uno Stato confederato. In particolare essa indica lo Stato di Tocatins.

Auguri ai Nicola, Niccolò, Nicolò e a tutti agli altri ‘protetti’ dal Santo: pescatori, bambini, scolari, ragazze da marito, vetrai, farmacisti, profumieri, avvocati, prigionieri e vittime di errori giudiziari, mercanti e commercianti.

Cieli sereni
PG




Lunedì 4 dicembre 2023 – SANTA BARBARA

Santa Barbara benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta

Oggi 4 dicembre è il giorno dedicato a Santa Barbara, nata nel 273 a Nicomedia, all’epoca in Turchia, e per questo il suo nome, Barbara, deriva dal greco e vuol dire straniera, “non romana”.
È la patrona della Marina Militare a cui si lega dall’inizio dell’uso della polvere da sparo.
Infatti, in tutti i magazzini di munizioni, in particolare sulle navi militari, per devozione alla Santa, viene affissa sulle pareti una sua immagine perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini i depositi delle polveri e delle munizioni che prendono, appunto, il nome di ”santabarbara”.
È lei, infatti, la patrona di “coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa” ed in particolare di chi usa la polvere da sparo.
Per questo, oltre che la Marina Militare, Santa Barbara protegge gli artiglieri, gli armaioli, i cannonieri, i minatori, i pirotecnici, i metallurgici, i carpentieri, ma anche i campanari, gli ombrellai, i tessitori, i geologi e gli architetti.

La Santa Barbara di Raffaello Sanzio nella celeberrina “Madonna Sistina” (1513 – 1514, olio su tela, 265 x 196 cm.) Dresda, Gemaldegalerie

Buona Santa Barbara e…
…Cieli sereni!
PG




Santa Bibiana – 2 dicembre 2023

Ogni 2 dicembre si festeggia Santa Bibiana, protettrice dell’epilessia e delle malattie mentali.
Questo giorno è oggetto di un proverbio “meteorologico” che recita:
Se piove il giorno di Santa Bibiana piove 40 giorni e una settimana.

Nelle varie regioni d’Italia, il proverbio è citato nel dialetto locale:

  • Santa Bibian-a, quaranta dì e na sman-a (Piemonte)
  • Da santa Bibiana quaranta di e na setimana (Veneto)
  • Suj’è e sol e dè ad Santa Bibiena e sol uj stà quarenta dè e una sman-a (Emilia-Romagna)
  • C chiov all dì d Sanda B’bbjn, va chiov quaranda dì e na stt’mn (Puglia)
  • Ci chiovi ti Santa Bibbiana chiovi nu giurnu, nu mesi e na sittimana (Salento)
  • Si chiovi a Santa Bibiana chiovi pi un jornu un misi e na simana (Calabria)
  • Santa Bibiana, quaranta jorna e na simana (Sicilia)

Il proverbio non ha fondamento scientifico ma è bene ricordarlo come parte integrante della nostra cultura popolare e delle tradizioni locali.

CURIOSITÀ
A Roma, nel quartiere Esquilino, vicino alla stazione Termini, vi è una piccola chiesa intitolata a S. Bibiana. Sull’altare maggiore vi è posta una statua in marmo bianco della Santa, opera di Gian Lorenzo Bernini.

Cieli sereni
PG




Giovedì 30 novembre 2023 – S. Andrea e Capella, la sua stella!

“I nostri piloti usavano chiamare le stelle coi nomi dei Santi del calendario, nel giorno dei quali esse stelle compariscono sull’orizzonte al cosmico punto ortivo.” (Obizzo Guidotti)

La stella di S. ANDREA

Nel giorno di oggi, al tramonto, è visibile sull’orizzonte di Nord-Est, CAPELLA, detta anche la Capra.
È la stella più brillante della costellazione dell’Auriga, la sesta più luminosa del cielo notturno nonché la terza stella più brillante dell’emisfero celeste boreale, dopo Arturo e Vega.
È una stella relativamente vicina, dal momento che dista dal Sole quasi 43 anni luce.

Benché a occhio nudo appaia come una stella singola, Capella è in realtà un sistema multiplo costituito da quattro componenti, raggruppate in due coppie di stelle.

Per via della sua luminosità, la stella sin dall’antichità è stata associata alla mitologia; il nome stesso Capella deriva dal latino con il significato di “capretta”, in riferimento al mito di Amaltea, la capra che allattò Zeus sul Monte Ida a Creta.

Cieli sereni
PG