Le Grand Bleu

“Happy is the man, I thought, who, before dying, has the good fortune to sail the Aegean sea”

Nikos Kazantzakis, Zorba the Greek

(Tribute to the island of Amorgos, Aegean sea, Greece)

Sailing East, Aegean Sea, (Greece)
Vista della Baia di Aegiali ad Amorgos
Aegiali Bay, Amorgos island (Greece)
Beach volley at Aegiali Bay, Amorgos island, (Greece)
Aegiali Bay, Amorgos island (Greece)
Aegiali Bay, Amorgos island (Greece)
Aegiali Bay, Amorgos island (Greece)
Blue Star Ferries – Aegiali Bay Harbour, Amorgos island (Greece)
A taverna with a view, Katapola, Amorgos island (Greece)
Aegiali Bay, Amorgos island (Greece)
Agia Anna, Amorgos island (Greece)
Agia Anna, Amorgos island (Greece)
Agia Anna, Amorgos island (Greece)
Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)

The breeze comes stippling the sea. Simonides (556 b.C.)

“Le Grand Bleu” – View toward east from the Panagia Hozoviotissa Monastery, Amorgos Island, (Greece)



Sant’Antonio di Padova


Giovedì 13 giugno 2024 – Nave Vespucci sta navigando nel Pacifico verso Puerto Vallarta (Messico) 🇲🇽

Oggi 13 giugno si celebra Sant’Antonio di Padova (Lisbona, c. 1195 – Padova, 13 giugno 1231 ), sacerdote e dottore della Chiesa, patrono del Brasile 🇧🇷 e del Portogallo 🇵🇹

Quale Sant’Antonio ?

Succede spesso di confondere i due santi omonimi: quello odierno di Padova e quello eremita del deserto, protettore degli animali ricordato, invece, il 17 gennaio.
Nelle rappresentazioni di questi due santi è chiara la distinzione: quello di Padova porta solitamente i gigli della prudenza, della purezza, della lotta contro il male e il Bambino Gesù che gli fu messo tra le braccia dalla Vergine Maria in una notte di preghiera.

L’Antonio degli animali è invece accompagnato da molti attributi: il porcellino, il fuoco, il bastone a tau con la campanella, il libro della Regola, a volte il rosario o il crocifisso, sempre la lunga barba bianca in riferimento alla sua longevità come eremita.

Sant’Antonio di Padova è protettore di: animali, bambini, cavalli, marinai, nativi americani, oggetti smarriti, oppressi, pescatori, poveri, viaggiatori.
È il patrono di Napoli, Venezia, Padova, Anzio oltre a tante altre località italiane.

Cieli Sereni e..

…AUGURI ad Antonio, Antonia, Antonietta, Antonello, Antonella, Antonino, Antonina.

[Nell’immagine S. Antonio da Padova guida una nave in un porto sicuro – attribuito al pittore Mariano D’ Antonio 1410/1468]




LA GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI

✍Sabato 8 giugno 2024 – Nave Vespucci sta navigando nel Pacifico verso Puerto Vallarta (Messico) 🇲🇽

Oggi si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani.

Per ogni 8 giugno le Nazioni Unite selezionano un tema diverso: quest’anno è “Catalizing actions for our ocean and climate” per mettere in luce le sfide urgenti che i nostri mari affrontano e le azioni necessarie per proteggerli.

CURIOSITÀ SUGLI OCEANI

IL PIANETA AZZURRO
Gli oceani coprono oltre il 70% della superficie terrestre facendo della Terra il “Pianeta Azzurro” del Sistema Solare.

UNA TERRA FATTA DI MARE
La maggior parte della vita sulla Terra è acquatica: le specie marine sono più numerose di quelle terrestri e, ancora più incredibile, il 94 % delle specie viventi della Terra sono negli oceani.

LA TERRA È ANCORA INESPLORATA
È stato esplorato appena il 5% degli oceani del nostro pianeta.
È più conosciuto il suolo lunare che il fondo degli oceani: di fatto, già 12 uomini hanno messo piede sulla Luna, mentre solo 3 sono stati nel punto più profondo dell’oceano, la Fossa delle Marianne, a circa 10.994 metri sotto il livello del Pacifico.

L PIÙ GRANDE MUSEO
Ci sono più manufatti storici sul fondo degli oceani che in tutti i musei del mondo messi insieme.
Solamente a largo della Florida giacciono circa 1000 relitti mentre sul fondo degli oceani di tutto il mondo, secondo una stima ufficiale, ce ne sono quasi 1 milione, per la maggior parte, ancora da scoprire.

UNA IMMENSA DIVERSITÀ
Si conoscono attualmente 240000 specie marine ma si ritiene che questa sia solo una piccola parte di quelle esistenti, con tanti nuovi organismi marini da scoprire ogni giorno.

UN MARE DI VITA
Il 94% degli esseri viventi che popolano il globo si trovano negli oceani.
Ci vivono infatti circa 10 miliardi di tonnellate di pesci e la maggior parte di questi vive fra i 200 e i 1000 metri di profondità.

UN ALTRO MONDO SOMMERSO
Sotto gli oceani esistono fiumi e laghi.
Quando l’acqua salata del mare si combina con l’idrogeno solforato delle emissioni vulcaniche, diventa più densa dell’acqua circostante. Precipitando forma dei laghi e dei fiumi sottomarini, simili a quelli terrestri che hanno coste, argini e persino onde.

UNA ‘RETE’ MONDIALE
Sui fondali oceanici non nuotano solo pesci e altri animali, ma transitano anche molti dei contatti social: il 97% del traffico web mondiale, infatti, passa su cavi sottomarini corazzati. Il primo di questi, da un capo all’altro dell’Oceano Atlantico, fu posato nel lontano 1858.

UN’ ISOLA DI PLASTICA
L’Oceano Pacifico è punteggiato da circa 25000 isole (più di tutti gli altri oceani messi insieme), tra cui una… di plastica. Si tratta di un gigantesco accumulo di spazzatura galleggiante, creato dalle correnti oceaniche, che si estende per 1,6 milioni di km² (5 volte l’Italia!)

I GRANDI VORTICI !
Negli oceani si formano vortici simili a quelli che si forma quando si toglie il tappo alla vasca da bagno. Nel 2011, nell’Oceano Atlantico, sono stati avvistati due vortici di circa 400 chilometri di diametro. La loro origine non è mai stata chiarita completamente.

MACCHÈ PACIFICO!
A dispetto del nome, datogli da Ferdinando Magellano nel 1520 quando lo attraversò trovandolo molto tranquillo, il Pacifico è un oceano burrascoso e dove accadono frequentemente degli uragani. Nel 2007, al largo di Taiwan, è stata misurata l’onda oceanica più alta mai vista: 32,3 metri, come un palazzo di 11 piani !

UNA CIRCOLAZIONE NASCOSTA
Si chiama “circolazione termoalina” ed è il rimescolamento continuo delle masse d’acqua che dalla superficie scorrono verso le profondità degli oceani. Nell’Atlantico, dove l’acqua si rinnova costantemente è più attiva. Sul fondo del Pacifico, invece, l’acqua può essere lì da oltre 2mila anni.

UNA CINTURA DI FUOCO
Sul fondo degli oceani si registra la maggiore quantità di eruzioni vulcaniche: oltre il 75% del totale. L’attività è particolarmente intensa nella cosiddetta “cintura di fuoco”, una fascia lunga 40000 chilometri ai margini del Pacifico e caratterizzata da frequenti terremoti.

LA PIÙ GRANDE E INESPLORATA CATENA MONTUOSA DELLA TERRA
Il Mid-Ocean Ridge, la catena montuosa più lunga del mondo, si trova sott’acqua. Si estende per una lunghezza di circa 65.000 chilometri. Si dice che questa catena montuosa sia meno esplorata della superficie di Venere o di Marte: un luogo praticamente intatto e pressoché sconosciuto.

UN MONDO AL BUIO
La luce solare, può penetrare fino a circa 100 metri sotto la superficie dell’acqua. Una profondità esigua rispetto alla ‘altezza’ media degli oceani di circa 3.800 metri, i quali si trovano in gran parte in uno stato di oscurità perenne.

UNA FABBRICA DI OSSIGENO
Un ruolo importantissimo dell’oceano per la nostra vita è quello di produrre gran parte dell’ossigeno che respiriamo.
Molti pensano che siano solo gli alberi a produrre ossigeno. Non è così: il fitoplancton (ovvero i microrganismi che vivono sulla superficiale dell’oceano) si fotosintetizza allo stesso modo delle piante rimuovendo l’anidride carbonica e rilasciando ossigeno.
Viene prodotto il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbito il 30% dell’anidride carbonica.

UN MARE D’ORO
Negli oceani si nascondono più di 20 tonnellate d’oro!
Non si tratta di forzieri stracolmi di monete che giacciono ancora nei relitti di vascelli affondati ma della presenza di questo metallo prezioso, come di altri elementi, diluito in percentuale tale che un litro di acqua di mare può contenere un miliardesimo di grammo d’oro.
(Bitta scripsit MMXXII)

Cieli sereni
PG




I fuochi di Sant’Elmo

Lunedì 3 giugno 2024 – Nave Vespucci ho lasciato Panama e sta navigando verso il Messico 🇲🇽

I FUOCHI DI SANT’ELMO

I fuochi di Sant’Elmo sono una delle più spettacolari manifestazioni della presenza di elettricità nell’atmosfera. Si tratta di lampi, a volte blu, che durano pochi secondi. Compaiono poco prima dei temporali nei pressi degli alberi maestri delle navi o alla sommità delle antenne. Intorno alle punte, infatti, si crea l’effetto corona: linee di forza che amplificano la maggior carica elettrica atmosferica dovuta all’arrivo della tempesta. In particolare il fenomeno è provocato da una ionizzazione delle molecole di ossigeno (O2) e di azoto atmosferico (N2), che si caricano e, quando tornano nello stato iniziale, emettono un bagliore. L’effetto è visibile quando l’aria è priva di umidità e accumula più facilmente elettricità. Per questo, non appena arriva la pioggia, il bagliore scompare. Sant’Elmo, altro nome di Sant’Erasmo, era il patrono dei marinai del Mediterraneo e anticamente le luci erano considerate segno della sua presenza.

LA LEGGENDA
La leggenda narra che il santo morì sul ponte di una nave durante una tempesta. Prima della sua morte promise che dall’altro mondo avrebbe pregato per i marinai e dato segni sul loro destino.
Il santo mantenne la parola data: da allora, le luci che salivano sugli alberi della nave durante una tempesta predicevano l’imminente fine del maltempo e servivano di buon augurio ai naviganti. Se invece scendevano dall’albero sul ponte o brillavano su una persona, questo era considerato un avvertimento di imminente disgrazia o addirittura di morte.

(Bitta scripsit II VI MMXXI)

Cieli sereni
PG




San Brandano Navigatore


Giovedì 16 maggio 2024 – Nave Vespucci sta navigando verso le Isole Galapagos

OGGI 16 MAGGIO
SAN BRANDANO

San Brendano di Clonfert, anche noto come Brandano il Navigatore, è stato un abate irlandese del VI secolo. Uno dei primi padri del monachesimo.
Durante il suo apostolato, compì numerosi viaggi per mare, giungendo in molte isole della Scozia, nelle Orcadi e nelle Shetland. Dopo la sua morte, il ricordo dei suoi viaggi venne amplificato e arricchito dalla tradizione orale, mescolandosi alle leggende celtiche e trascritto nella Navigatio Sancti Brendani Abbatis.
Quell’opera, più comunemente nota come “Navigatio”, fu scritta in latino da un profugo ecclesiastico irlandese fuggito dalle incursioni vichinghe. L’opera ebbe grande diffusione durante tutto il Medioevo e fu tradotta in molte lingue europee (in Italia, nelle lingue toscana e veneziana). Era un genere letterario che consisteva in narrazioni di viaggi avventurosi per mare, compiuti da uno o più eroi e tratte dalla cultura classica.

In essa si racconta del monaco irlandese che fece, con alcuni confratelli, un lunghissimo viaggio a bordo di una imbarcazione di cuoio (fatta con pelli di bue). Egli partì dall’Irlanda, dall’insenatura di Brandon (così chiamata attualmente) e, viaggiando nell’atlantico settentrionale, giunse in una terra lontana posta ad occidente.
Alcuni studiosi pensano che quella terra sia stata l’America, scoperta così quasi 1000 anni prima di Colombo e circa 400 anni prima dei Vichinghi.
Brandano è raffigurato spesso imbarcato con i compagni (vedi figura) ed è patrono dei balenieri e della Marina degli Stati Uniti.

( Bitta scripsit XVI V MMXXIII )

Cieli sereni
PG




I ferri di cavallo portano fortuna, grazie a San Dunstano…

19 maggio 2024 – Nave Vespucci sta navigando verso le Isole Galapagos (Ecuador) 🇪🇨

Oggi, 19 maggio, la Chiesa ricorda San Dunstano.

Perché i ferri di cavallo portano fortuna?

LA LEGGENDA
Una leggenda del X secolo narra che il diavolo, avendo avuto notizia delle abilità da maniscalco di San Dunstano, gli chiese di ferrare i suoi zoccoli caprini.
Il santo, che era un uomo pio e devoto a Dio, non poteva permettersi di fare un favore a principe delle tenebre.
Così Dunstano inchiodò i ferri agli zoccoli del diavolo affinché gli procurassero un male…’infernale’.
Il dolore era così forte che il diavolo supplicò San Dunstano di liberarlo. Il Santo acconsentì a patto che il diavolo promettesse di preservare le case in cui vi fosse affisso un ferro di cavallo. Da qui l’origine della credenza che il ferro di cavallo porti fortuna: appendere un ferro di cavallo sopra la porta di una casa impedirebbe al diavolo di entrare.

In passato, i marinai, mettevano un ferro di cavallo all’albero della loro nave come amuleto, per proteggersi dalle tempeste. Si narra che anche la Victory, nave dell’ammiraglio Nelson, avesse un ferro di cavallo portafortuna fissato sull’albero di maestra. Normalmente lo inchiodavano “rivolto verso l’alto” per catturare tutta la fortuna che cadeva dal cielo. I pescatori, invece, lo mettevano a testa in giù per assicurarsi, dal mare, una buona e abbondante pesca.

Dunstano è il patrono dei fabbri, dei gioiellieri e dei ciechi. Esiste in Inghilterra un’organizzazione caritativa che si prende cura dei ciechi che hanno prestato servizio nelle forze armate che si chiama Saint Dunstan, proprio facendo riferimento al Santo.

Cieli sereni
PG




La Notte di Valpurga

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30 aprile 2024 – Nave Vespucci in porto a Valparaìso (Latitudine 33° Sud ) 🇨🇱

Non tutti sanno che esistono, nel calendario, due festività separate esattamente da metà anno (6 mesi): la più nota Notte di Halloween (31 ottobre – 1° novembre) e la Notte di Valpurga (30 aprile – 1° maggio).

LA NOTTE DI VALPURGA, L’ “HALLOWEEN DI PRIMAVERA”

Si celebra oggi, nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio, la festività germanica e scandinava nota come Notte di Valpurga, così importante perché opposta alla notte di Ognissanti ( Halloween, o Samhain, a seconda della cultura), e che segna la fine definitiva dell’inverno e l’ingresso nella bella stagione. Da sempre, è un occasione per riunirsi e festeggiare l’arrivo di maggio al ritmo di corni e danze popolari.

Sembra che il nome derivi dalla figura cristiana di Santa Valpurga di Heidenheim, vissuta nel VIII secolo, ma le origini di questa festa sembrano risalire ai riti propiziatori di primavera delle tradizioni celtiche e germaniche.
Nel folklore germanico, in particolare, la notte fra il 30 aprile e il 1° maggio corrispondeva alla “notte delle streghe” ( Hexennacht ): secondo le credenze popolari, infatti, proprio in questa notte, numerose streghe si ritrovavano sul monte Brocken, nella Germania settentrionale, dedicando canti e balli alla luna.
Con il tempo il culto della Santa missionaria inglese, che fu protagonista dell’evangelizzazione della Germania, si sovrappose alla originaria credenza pagana: i cristiani locali iniziarono a rivolgersi alla Santa perché li proteggesse dalla stegoneria e dalle maledizioni.
La vigilia del 1° maggio, è così tradizionalmente celebrata con falò e danze volte a cacciare le streghe, ed è nota come Sankt Walpurgisnacht (“Notte di Santa Valpurga”).
Similmente alla festa di Samhain (Halloween), per scacciare le streghe e il malocchio, si festeggia fino all’alba, quando i mostri ritorneranno negli inferi grazie alla veglia di Santa Valpurga.

CURIOSITÀ
In Cile, dove si trova il Vespucci, vista la latitudine australe e la conseguente inversione delle stagioni, la notte di Halloween del prossimo novembre, specularmente, sarà indicata come la … “Valpurga di primavera”.

Cieli sereni
PG




Lunedì 29 aprile 2024 – S. CATERINA

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Nave Vespucci in porto a Valparaiso dove sono 6 ore indietro rispetto all’Italia

ACCADDE OGGI
29 aprile 1380

In quel giorno a Roma muore Caterina di Jacopo di Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena proclamata Santa nel 1461. È la Patrona d’Italia 🇮🇹, Compatrona d’Europa 🇪🇺, di Roma e protettrice delle infermiere.

CURIOSITÀ
Fu sepolta nella Basilica di Santa Maria Sopra Minerva a Roma ma, successivamente, la sua testa fu prelevata e portata, in modo rocambolesco, a Siena nella Basilica di San Domenico.
A Siena si trova anche un’altra importante reliquia della santa: è un dito, con il quale viene impartita la benedizione all’ ITALIA e alle FORZE ARMATE nel giorno della festa in suo onore.

Santa Caterina è anche patrona delle Contrade dell’Oca 🪿 e del Drago 🐉, due delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana.

( Bitta scripsit XXIX IV MMXXII )

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PG




IL BÓCOLO DI S. MARCO

La tradizione di Venezia vuole che il 25 aprile, giorno dedicato a S. Marco, sia offerto a fidanzate e mogli un bocciolo (in veneto bócoło) di rosa rossa, in segno d’amore.

L’ usanza nasce dalla leggenda di Maria, figlia del doge Partecipazio, che si innamorò ricambiata del giovane Tancredi, un ragazzo del popolo, semplice cantastorie senz’arte né parte.
Il sentimento dei due giovani era osteggiato dal padre di Maria, che non avrebbe permesso un tale matrimonio.

Così Tancredi partì come soldato al seguito dei paladini di Carlo Magno guadagnandosi grande fama e gloria: così il padre di Maria non avrebbe più potuto opporsi al loro amore.

Mentre i cantastorie e i menestrelli già avevano iniziato a cantare le gesta eroiche di Tancredi, un triste giorno arrivarono a Venezia alcuni cavalieri annunziando la morte di Tancredi: era caduto in battaglia, tradito dall’ ardore e dall’impeto che lo portava ad esporsi per essere degno della sua amata.
Tancredi era caduto sanguinante sopra un rosaio e prima di spirare, aveva colto un bocciolo di rosa pregando l’amico Orlando di portarlo a Venezia alla sua amata Maria.
Quando i paladini fecero ritorno in città dettero a Maria la rosa tinta ancora del sangue di Tancredi ed essa restò muta dal dolore. Il giorno dopo, festa di S. Marco, fu trovata morta con il fiore insanguinato sul cuore tornato fresco come appena colto.
Da allora ogni 25 Aprile, giorno di S. Marco, ogni innamorato rinnova questa tradizione donando un bòcolo alla morosa.

(Bitta scripsit XXV IV MMXXI)

Cieli sereni
PG




Mercoledì 24 aprile 2024 – La Luna Rosa di Aprile

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24 aprile 2024 – Nave Vespucci è in navigazione verso Valparaíso.

LA LUNA ROSA DI APRILE

È chiamata “rosa” la luna piena di questo 24 aprile, la quarta dell’anno, ma chi pensa di vedere il nostro satellite colorato di rosa rimarrà deluso: il nome di questo plenilunio non è infatti legato alle tonalità del disco lunare ma ad altri motivi.
Aprile, è il mese in cui le vallate americane si riempivano di piccoli fiori simili alle ortensie: un muschio rosa colorava le verdi colline ed il plenilunio del mese veniva appunto chiamato, dai nativi americani, “Luna Rosa”.

Il plenilunio di aprile si è verificato nella notte appena trascorsa, precisamente alle 1.49 ora italiana mentre a bordo della nostra nave gli orologi segnavano le 19.49 …ancora del 23 aprile.
In quel momento il nostro satellite naturale si è trovato dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra (ha formato un angolo di 180° esatti di longitudine celeste con il Sole).
Nonostante il ‘clou’ sia già trascorso, anche questa sera, cielo sereno permettendo, potremo puntare lo sguardo al cielo per ammirare la Luna che apparirà ancora piena fino all’alba di domani giovedì 25 aprile.

Cieli sereni
PG