How does Aquawareness integrate mindfulness with aquatic activities

Aquawareness is a unique approach that integrates mindfulness with aquatic activities, transforming the experience of being in water into a meditative practice. This concept emphasizes the deep connection between individuals and water, promoting self-awareness and mental clarity through mindful engagement.

Key Aspects of Aquawareness

  • Mindfulness in Movement: Aquawareness encourages participants to focus on their breathing, body movements, and sensations while in the water. This attentiveness helps transform swimming into a meditative experience, enhancing relaxation and reducing stress. By being present in the moment, individuals can explore their aquatic environment more effectively, leading to improved swimming skills and confidence[1][3].
  • Sensory Engagement: Unlike traditional meditation, which often emphasizes stillness and introspection, Aquawareness promotes active engagement with the environment. Participants experience the fluidity of water, allowing them to reconnect with their bodies and rediscover movement patterns that evoke forgotten sensations. This sensory experience fosters a greater understanding of one’s physical presence in the water[2][4].
  • Philosophical Foundations: Aquawareness views water as a primal element that symbolizes consciousness and life itself. By immersing themselves in water, individuals can explore their corporeality anew and engage in a form of meditation that nourishes both body and mind. This approach encourages a holistic understanding of one’s relationship with water, integrating physical activity with mental awareness[2][3].
  • Personalized Learning: The practice emphasizes intuitive learning through self-guided exploration rather than rigid techniques. Participants are encouraged to adapt their movements based on their unique experiences in the water, fostering creativity and deeper engagement. This personalized approach enhances confidence and allows for a more profound connection with the aquatic environment[1][2].

In summary, Aquawareness effectively combines mindfulness with aquatic activities by promoting sensory engagement, self-awareness, and personal growth. It transforms traditional swimming into a meditative practice that enhances both physical skills and mental clarity, encouraging individuals to develop a deeper understanding of their relationship with water.

[1] https://www.fuorimag.it/category/aquawareness/?print=pdf-searc
[2] https://www.fuorimag.it/aquawareness-a-fascinating-concept-that-combines-water-and-mindfulness-to-enhance-both-physical-and-mental-awareness/
[3] https://www.fuorimag.it/category/aquawareness/?print=pdf-search
[4] https://lifearchitekture.com/blogs/mindfulness/mindfulness-water
[5] https://www.aquawareness.net/aquawareness/
[6] https://www.aquawareness.net/bibliography/
[7] https://www.academia.edu/126728209/Aquawareness_key_principles
[8] https://newburgh.hvswim.com/blog/the-zen-of-swimming-finding-peace-and-mindfulness-in-the-water
[9] https://www.ommagazine.com/beginners-guide-to-aqua-yoga/
[10] https://aquafitnessonline.com/articles/fluid-focus-the-power-of-masme/?v=322b26af01d5




Aquawareness e meditazione zen: confronti

Aquawareness e meditazione Zen sono due pratiche che, sebbene diverse nel loro approccio e contesto, condividono l’obiettivo di promuovere la consapevolezza e la pace interiore. Ecco un confronto dettagliato tra queste due discipline.

Aquawareness

  • Origini e Filosofia: Sviluppata da Giancarlo De Leo, l’Aquawareness integra la consapevolezza del corpo e della mente con l’elemento acqua. Si tratta di un approccio che trasforma il nuoto in un’esperienza meditativa, enfatizzando la connessione con l’acqua come ambiente naturale e supportivo2.
  • Principi Fondamentali:

    • Presenza Mentale: Essere completamente presenti nel momento mentre si è in acqua, focalizzandosi sulle sensazioni corporee e sull’ambiente circostante. L’acqua aiuta esponenzialmente questo processo, grazie alla continua interazione con il corpo immerso e le sollecitazioni sensoriali correlate;
    • Consapevolezza del Respiro: Tecniche di respirazione amplificate dalla pronta risposta dell’acqua ad ogni minima variazione di volume polmonare, che migliorano la consapevolezza, il rilassamento e l’efficienza in ogni stato di quiete o di moto.
    • Esperienza Olistica: Vedere il nuoto non solo come attività fisica, ma come un’opportunità per la crescita personale e la meditazione2.

  • Benefici: Aquawareness favorisce la chiarezza mentale, riduce lo stress e incoraggia una profonda connessione con il proprio corpo e l’ambiente acquatico. La pratica aiuta a trasformare ogni movimento in acqua in un atto consapevole, promuovendo il benessere psicofisico2.
  • Obiettivo principale: Aquawareness è nata per imparare ad interagire con l’acqua, migliorando costantemente le capacità natatorie di ciascun praticante, elevando costantemente il livello di sicurezza e libertà acquatiche, personali e collettive. In rituazioni ambientali critiche, può aumentare decisivamente le capacità di sopravvivenza in acqua.

Meditazione Zen

  • Origini e Filosofia: La meditazione Zen, o zazen, è una pratica tradizionale buddista che si concentra sulla presenza nel momento attuale. Essa mira a liberare la mente da pensieri distrattivi attraverso la meditazione silenziosa e il controllo della respirazione4.
  • Principi Fondamentali:

    • Qui ed Ora: L’accento è posto sul vivere pienamente il momento presente, eliminando le distrazioni mentali per raggiungere una comprensione più profonda della realtà.
    • Rilassamento e Concentrazione: La meditazione Zen promuove il rilassamento attraverso tecniche di respirazione che aiutano a calmare la mente e a migliorare la concentrazione45.

  • Benefici: La meditazione Zen migliora la consapevolezza di sé, riduce lo stress e favorisce una maggiore comprensione delle emozioni. Essa incoraggia una visione del mondo che riconosce l’interconnessione tra tutti gli esseri45.

Confronto Diretto

Aspetto Aquawareness Meditazione Zen
Ambiente Acqua (piscine, mare) Spazio tranquillo (solitamente interno)
Focus Principale Consapevolezza del corpo in acqua Presenza mentale e osservazione profonda
Tecnica di Respirazione Tecniche integrate nel nuoto Controllo cosciente della respirazione
Obiettivo Finale Crescita capacità natatorie, sicurezza e libertà in acqua. Aumento delle capacità di sopravvivenza in acqua in situazioni critiche Illuminazione e comprensione della verità
Esperienza Sensoriale Coinvolgimento di tutti i sensi nell’acqua Riflessione interiore attraverso il silenzio

In sintesi, mentre Aquawareness utilizza l’acqua come mezzo per esplorare la consapevolezza corporea e mentale durante il nuoto, la meditazione Zen si concentra sul silenzio interiore e sulla presenza mentale in uno spazio tranquillo. Entrambe le pratiche offrono strumenti efficaci per raggiungere un maggiore benessere psicofisico e una connessione profonda con se stessi.




Principi fondamentali dell’Aquawareness

L’Aquawareness è una disciplina innovativa che trasforma il nuoto in un’esperienza meditativa, fondata sulla consapevolezza corporea e mentale nell’elemento acquatico. Sviluppata da Giancarlo De Leo, architetto e istruttore federale, combina principi di mindfulness con l’ambiente liquido per creare una pratica olistica che va ben oltre l’aspetto tecnico-sportivo[1][2].

Principi fondamentali

Presenza mentale

Si basa sull’ascolto attivo delle sensazioni fisiche e dell’ambiente acquatico, attraverso una “meditazione galleggiante” che privilegia la passività ricettiva iniziale. Questo approccio ricorda le prime esperienze sensoriali nel liquido amniotico[1].

Dinamica relazionale corpo-acqua

  • Utilizza posizioni specifiche come, ad esempio, la raccolta “a uovo” per annullare la propulsione volontaria
  • Sfrutta la legge di Archimede come strumento di abbandono psicofisico
  • Trasforma la cedevolezza dell’acqua in opportunità di esplorazione motoria[1][2]

Fasi di apprendimento

  1. Pura attenzione: osservazione non giudicante delle reazioni corpo-acqua
  2. Chiara visione: scelta deliberata di movimenti consapevoli basati sull’esperienza maturata[2]

Confronto con altre discipline olistiche

Disciplina Ambiente Struttura Focus energetico Obiettivo primario
Aquawareness Acqua Non strutturata Consapevolezza Connessione corpo-mente-acqua, sicurezza, libertà e sopravvivenza in acqua.
Ai Chi Acqua Sequenze prestabilite Qi/Chi Rilassamento e forza
Yoga Terra Asana precise Prana/Chakra Unione corpo-mente-spirito
Tai Chi Terra/Acqua Forme marziali Qi/Meridiani Coordinazione ed energia

Differenze chiave:

  • Rispetto all’Ai Chi (derivato dal Tai Chi in acqua): mentre l’Ai Chi adotta movimenti codificati per migliorare forza e flessibilità, l’Aquawareness privilegia l’esplorazione libera e la percezione sensoriale[2].
  • Rispetto allo Yoga: pur condividendo l’obiettivo di consapevolezza, lo Yoga lavora su posizioni statiche (asana) e controllo del respiro (pranayama) in ambiente terrestre, mentre l’Aquawareness sfrutta la dinamica liquida per una meditazione in movimento[3].
  • Rispetto al Tai Chi: sebbene entrambi enfatizzino il flusso energetico, il Tai Chi mantiene radici marziali e una struttura coreografica, mentre l’Aquawareness elimina ogni schema predefinito a favore dell’improvvisazione guidata dalla percezione[2][3].

Questa disciplina si distingue per il suo approccio radicalmente non performativo, trasformando ogni gesto acquatico in un’opportunità di introspezione e riconnessione con la propria natura fluida.

Citations:
[1] https://www.fuorimag.it/aquawareness/
[2] https://www.fuorimag.it/aquawareness-bibliografia-ragionata/
[3] https://www.taichichuanroma.com/tai-chi-chuan-e-yoga-principi-simili-per-scopi-diversi/
[4] https://www.tesoridoriente.net/mag/tai-chi-tra-danza-e-poesia
[5] https://www.annagaltarossapsicologa.com/operatore-olistico-chi-e-e-cosa-fa/
[6] https://respiro.yoga/discipline-olistiche-salute/
[7] https://www.marcogamuzza.it/cosa-e-lo-yoga-e-alternative/
[8] https://sindromefibromialgica.it/yoga-e-tai-chi-nuovi-orizzonti-tra-corpo-e-mente/
[9] https://www.fuorimag.it/aquawareness-a-fascinating-concept-that-combines-water-and-mindfulness-to-enhance-both-physical-and-mental-awareness/
[10] https://www.veganok.com/yoga-e-tai-chi-in-acqua/
[11] https://vivere.yoga/scopriamo-i-benefici-del-massaggio-ayurvedico-con-lacqua-della-tradizione-monaci-erranti-2/
[12] https://articoli.nonsolofitness.it/item/2900-principi-e-teoria-del-movimento-in-acqua.html
[13] https://www.gruppo.acea.it/storie/sostenibilita-territorio/obiettivo-6-agenda-2030
[14] http://www.youspa.eu/it/magazine-article/315-awa-la-meditazione-in-acqua-che-cambia-la-vita
[15] https://asvis.it/approfondimenti/22-9349/senza-acqua-non-ce-vita-riflessioni-per-la-giornata-mondiale-dellacqua-2021
[16] http://www.centroalterego.it/terapie-olistiche
[17] https://ilborgozen.it/notizie/benessere/sviluppare-soft-skills-successo-professionale/
[18] https://www.ayurway.it/che-cos-e-un-centro-olistico/

L’Aquawareness si distingue dalle altre discipline olistiche attraverso un approccio rivoluzionario che trasforma l’elemento acquatico in strumento primario di consapevolezza, privilegiando l’esplorazione sensoriale libera rispetto alle strutture prestabilite.

Differenziazione chiave

1. Ambiente e contesto

  • Unico metodo che sfrutta completa immersione in acqua (soprattutto salata) come catalizzatore meditativo
  • Trasforma la resistenza idrica in alleato terapeutico, a differenza dello yoga o tai chi che lavorano contro la gravità terrestre

2. Approccio metodologico

  • Assenza di schemi coreografici: elimina sequenze prestabilite presenti in Ai Chi o Tai Chi acquatico
  • Non-performance: focus su percezione anziché perfezione tecnica, a differenza delle asana yoga
  • Utilizzo di micro-movimenti impercettibili che sfruttano la conducibilità liquida

3. Dinamica energetica

  • Sostituisce il concetto di chakra/prana con un flusso idro-sensoriale
  • Trasforma la pressione idrostatica in stimolo propriocettivo, diversamente dal Qi Gong che lavora sul campo energetico corporeo
Elemento Aquawareness Altre discipline
Movimento Reattivo/liquido Programmato/strutturato
Respiro Idro-adattivo Controllato (pranayama)
Interazione Dialogo corpo-acqua Lavoro sul corpo
Temporizzazione Cicli mareali Sequenze cronometriche

4. Aspetto filosofico

  • Riporta alla memoria cellulare dell’ambiente amniotico, unico nel panorama olistico
  • Integra principi di fisica dei fluidi con tecniche di mindfulness, approccio assente in metodi terrestri
  • Trasforma l’acqua da elemento passivo a co-terapeuta attivo nella pratica

Questo sistema crea una simbiosi uomo-ambiente impossibile da replicare in contesti non acquatici, rendendo l’esperienza sia introspettiva che fisicamente trasformativa attraverso le proprietà uniche del mezzo liquido.

https://www.perplexity.ai/search/ciao-parlami-di-aquawareness-e-dknNaO.NSWqDxY9uoFwUWw#1

Aquawareness è quindi pratica che combina l’apprendimento del nuoto con la meditazione. È davvero affascinante come questa disciplina unisca l’elemento fisico dell’acqua con la profondità della consapevolezza mentale.

Cos’è l’Aquawareness?

L’Aquawareness è un approccio olistico che integra l’insegnamento del nuoto con tecniche di mindfulness e meditazione. L’idea è di sviluppare una connessione profonda tra mente, corpo e acqua, trasformando il semplice atto di nuotare in un’esperienza meditativa e rigenerante.

Elementi Chiave della Pratica

  • Respirazione Consapevole: Il controllo del respiro è fondamentale nel nuoto e nella meditazione. Imparare a sincronizzare la respirazione con i movimenti aiuta a mantenere calma e concentrazione.
  • Presenza Mentale: Essere totalmente presenti nel momento, focalizzandosi sulle sensazioni dell’acqua sulla pelle, sul ritmo dei movimenti e sul flusso del corpo.
  • Movimento Fluido: Adottare movimenti lenti e controllati che promuovono l’efficienza energetica e riducono lo stress fisico.
  • Connessione con l’Acqua: Percepire l’acqua non solo come un mezzo, ma come un partner nell’esperienza, sentendo il supporto e la resistenza che offre.

Benefici dell’Aquawareness

  • Riduzione dello Stress e dell’Ansia: La combinazione di esercizio fisico e meditazione aiuta a liberare la mente da pensieri negativi, promuovendo uno stato di calma interiore.
  • Miglioramento delle Abilità Natatorie: Una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dei movimenti può affinare la tecnica di nuoto, rendendola più efficace e piacevole. Aumento del livello di sicurezza e libertà in acqua. Aumento delle capacità di sopravvivenza in condizioni critiche.
  • Benessere Fisico: Nuotare è un esercizio a basso impatto che coinvolge tutto il corpo. Integrando la meditazione, si promuove il rilassamento muscolare e la rigenerazione cellulare.
  • Crescita Personale: L’Aquawareness favorisce l’introspezione e la comprensione di sé, contribuendo allo sviluppo personale e all’equilibrio emotivo.

Confronti con Altre Discipline Affini

  1. Mindful Swimming:

    • Similitudini: Entrambe incoraggiano la consapevolezza durante il nuoto e l’ascolto del proprio corpo.
    • Differenze: L’Aquawareness enfatizza ulteriormente l’aspetto meditativo e la connessione spirituale con l’acqua.

  2. Watsu (Water Shiatsu):

    • Similitudini: Utilizza l’acqua come ambiente per promuovere il rilassamento profondo e la guarigione.
    • Differenze: Il Watsu è una forma di terapia passiva in cui il praticante è guidato da un terapeuta, mentre l’Aquawareness è attiva e focalizzata sull’auto-movimento e la meditazione personale.

  3. Yoga Acquatico:

    • Similitudini: Integra la pratica meditativa con l’esercizio fisico in acqua.
    • Differenze: Lo yoga acquatico adatta le posture yoga tradizionali all’ambiente acquatico, mentre l’Aquawareness si concentra sul nuoto come mezzo per raggiungere la consapevolezza.

Applicazioni Pratiche dell’Aquawareness

  • Percorsi di Apprendimento Personalizzati: Ideale per chi desidera imparare a nuotare o migliorare la propria tecnica in un ambiente meno competitivo e più riflessivo.
  • Sessioni di Gruppo o Individuali: Può essere praticato sia in gruppi per condividere l’energia collettiva, sia individualmente per un’esperienza più introspezione.
  • Adatto a Tutte le Età: L’approccio dolce e rispettoso del proprio ritmo lo rende accessibile a persone di tutte le età e livelli di abilità.

Esplorando Ulteriormente

Potrebbe essere interessante considerare come l’Aquawareness influenzi non solo le capacità fisiche, ma anche la vita quotidiana. La disciplina e la presenza mentale coltivate in acqua possono tradursi in maggiore concentrazione, pazienza e resilienza nelle sfide di ogni giorno.

Inoltre, l’Aquawareness potrebbe aprire porte a:

  • Percorsi Terapeutici: Supportare la salute mentale e fisica, aiutando in casi di stress, ansia o recupero fisico.
  • Comunità Consapevoli: Creare gruppi di persone con interessi comuni, promuovendo connessioni profonde e supporto reciproco.
  • Sviluppo Sostenibile: Rafforzare il rispetto per l’acqua come risorsa preziosa, incoraggiando pratiche eco-sostenibili legate all’ambiente acquatico.

Riflessioni Finali

L’unione di nuoto e meditazione attraverso l’Aquawareness offre un modo unico di interagire con l’acqua, trasformando un’attività fisica in un viaggio di consapevolezza e crescita personale. Se non hai ancora avuto l’opportunità di provarlo, potrebbe essere un’esperienza arricchente da considerare.

Immagina di scivolare nell’acqua, sentendo ogni movimento come un dialogo silenzioso tra te e l’elemento naturale, mentre la mente si libera e si concentra sul qui e ora. È un invito a riscoprire te stesso in un ambiente che sostiene e avvolge.

Vedremo come l’Aquawareness si integri con altre pratiche olistiche, o come la scienza stia iniziando a riconoscere i benefici di tale approccio integrato al benessere. L’acqua, dopotutto, è da sempre simbolo di vita, cambiamento e profondità interiore.




Il Mar Rosso

Giovedì 23 gennaio 2025✍

572° giorno
Nave Vespucci sta navigando nel Mar Rosso

PERCHÈ SI CHIAMA “MAR ROSSO” ?

La spiegazione più diffusa del perché viene chiamato Mar Rosso deriva da un fenomeno di biologia marina. Nelle acque di questo mare cresce un’alga cianobatterica chiamata Trichodesmium Erythraeum, o “segatura di mare”, che sotto certe condizioni climatiche assume un colore rosso tendente al marrone e forma, sulla superficie dell’acqua, delle macchie molte estese. Ciò è causato dall’alta concentrazione di caroteni e clorofilla.

Questo fenomeno non si verifica solamente nel Mar Rosso, ma anche in altri luoghi, come alcune zone dell’Australia. L’alga prolifera negli strati superficiali a temperature comprese tra i 20°C e i 34°C, motivo per cui si trova in prossimità delle zone tropicali.
Per il rilascio di sostanze tossiche, però, questa specie causa la morte di altri organismi marini e provoca danni anche all’uomo con contaminazioni sia dirette che indirette.

Un’altra teoria
Esiste un’altra teoria sul nome di questo mare ma di carattere esclusivamente etimologica.
Nel Libro dell’Esodo dell’Antico Testamento si legge che proprio nel Mar Rosso Dio aprì le acque per favorire la fuga del popolo ebraico dall’Egitto, guidato da Mosè. Per definire questo fenomeno i testi antichi usavano l’espressione “yam suph” che gli inglesi hanno tradotto come “sea of reeds”, ovvero “mare di canne”: sembra che, per un errore di traduzione, quindi etimologico, “reed” sia diventato “red” (rosso) e da qui si sarebbe diffuso il nome “Mar Rosso”.

CURIOSITÀ
Questo mare appare comunque dipinto con il colore rosso nel famoso Planisfero di Cantino, (o Mappa del mondo di Cantino), un mappamondo portoghese del XVI secolo che mostra le conoscenze geografiche di quel tempo (vedi immagine)

Cieli sereni
PG




Pianeti in parata!

Martedì 21 gennaio 2025✍

570° giorno del Tour Mondiale
Nave Vespucci sta navigando verso Gedda (Arabia Saudita) 🇸🇦

Questa sera 6 pianeti — Marte, Giove, Urano, Nettuno, Venere e Saturno — saranno allineati nel cielo subito dopo il tramonto. Quattro di questi (Marte, Giove, Venere e Saturno) saranno visibili ad occhio nudo mentre sarà necessario un telescopio o un potente binocolo per vedere Nettuno e Urano.

ALLINEAMENTO o PARATA
L’ allineamento planetario è il termine astronomico usato per descrivere l’evento in cui diversi pianeti, nello stesso momento, si raggruppano in maniera ravvicinata su un lato del Sole.
In senso più ampio e colloquiale la situazione è anche chiamata “parata planetaria”, un termine usato quando un buon numero di pianeti sono presenti nel cielo di notte.

COME OSSERVARE I PIANETI?

Per essere sicuri di guardare i pianeti e non le stelle (non è così ovvio come sembra!) bisogna ricordare che i pianeti, a differenza delle stelle, non brillano.
Dovrebbe essere facile individuare Venere verso nord-ovest perché è l’oggetto più luminoso nel cielo.
L’allineamento non è limitato al giorno di oggi ma potrà essere osservato anche nei prossimi giorni.

CURIOSITÀ
Un’ altra parata avrà luogo il prossimo 28 febbraio, alla sera subito dopo il tramonto.
Sarà eccezionale! Si allineeranno nel cielo ben 7 pianeti: Saturno, Mercurio, Nettuno, Venere, Urano, Giove e Marte.

Cieli sereni
PG




Il Golfo di Aden

Lunedì 20 gennaio 2025✍

569° giorno del Tour Mondiale
Nave Vespucci sta navigando nel Golfo di Aden verso Gedda (Arabia Saudita) 🇸🇦

IL GOLFO DI ADEN

Il Golfo di Aden è profondo 900 km e copre un’area di circa 400000 km² (quasi una volta e mezzo l’Italia) con un fondale medio di 1800 metri. I movimenti delle acque sono influenzati dai venti che qui soffiano stagionalmente in direzioni opposte secondo l’influenza del monsone indiano.
L’ inversione stagionale dei venti è anche responsabile dello scambio di acque con il Mar Rosso attraverso lo stretto di Bab-El-Mandeb tra lo Yemen e Gibuti (in evidenza).
In l’estate, con venti da sud-ovest, si instaura un fenomeno di “upwelling” (risalita di acque più profonde) lungo la costa settentrionale mentre in inverno, con i venti da nord-est, lo stesso accade lungo la costa meridionale.

CURIOSITÀ
Dal Golfo di Aden passa circa l’ 11% del petrolio mondiale diretto a Suez.
Lo stretto di Bab al-Mandab, passaggio obbligato tra il Mar Rosso e l’Oceano Indiano, è una zona di mare larga appena 16 miglia ma è tra le più strategiche e calde del mondo. Un’ importante arteria di collegamento con l’Europa il cui controllo significa conquistare una grossa influenza a livello economico e politico.

Cieli sereni
PG




Marte in opposizione!

Giovedì 16 gennaio 2025✍

565° giorno del Tour Mondiale
Nave Vespucci sta navigando verso Gedda (Arabia Saudita) 🇸🇦

MARTE IN OPPOSIZIONE !

La scorsa notte Marte ha raggiunto l’ ‘OPPOSIZIONE’ con il Sole, e sta brillando intensamente nel cielo notturno.
Ciò è dovuto al fatto che Marte e il Sole si trovano nella direzione opposta, quasi allineati, rispetto alla Terra.
S T M
🌞———🌎—-🔴

Questi i dati:
Distanza dalla Terra 0,64 UA
Magnitudine m -1,4
Dimens. angolare 14,5″

Come individuare Marte nel cielo ?
Grazie a questa configurazione, il pianeta sorge dall’orizzonte nord-orientale al tramonto e raggiunge il punto più alto del cielo a sud intorno alla mezzanotte.
È visibile come un punto rosso brillante nella costellazione dei Gemelli, allineato con le due “stelle gemelle” Castore e Polluce.

Ogni quanto accade?
La periodicità delle opposizioni (periodo sinodico) può variare fra 764 e 810 giorni.
La prossima opposizione di Marte avverrà il 19 febbraio 2027 ma sarà meno spettacolare di questa: il pianeta rosso sarà più lontano dalla Terra (0,68 UA), quindi apparirà un po’ più debole (magnitudine -1.2) e più piccolo (dimensione angolare 13.8″).

CURIOSITÀ
Si definisce una GRANDE OPPOSIZIONE quando un pianeta si trova in prossimità del perielio (punto più vicino al Sole) e, contemporaneamente, la Terra si trova all’afelio (punto più lontano dal Sole) della sua orbita.
Date le caratteristiche delle orbite terrestre e marziana, una “grande opposizione” ricorre circa ogni 15-17 anni.
La prossima “grande opposizione” avverrà il 15 settembre 2035 (0,38 UA, m -2,8, angolo 24,6″) che quasi uguaglierà quella ‘storica’ del 31 luglio 2018 (0,38 UA, m -3,0, angolo 24,3″).

NOTA:
L’ UA (Unità Astronomica), rappresenta la distanza media Terra-Sole, equivalente a circa 150 milioni di Km.

Cieli sereni
PG




Aquawareness primary goals

Primary goals

Aquawareness aims to enhance water safety and swimming skills while fostering a deeper connection with water through mindfulness and sensory engagement. Its primary goals include improving body/water awareness, promoting relaxation, rediscovering sensations of being in water, and enhancing mental presence. Additionally, it emphasizes individual empowerment and responsibility in aquatic environments, focusing on personal safety and the ability to assist others in emergencies[2][3][6]. This holistic approach contrasts with traditional swimming techniques by prioritizing personal exploration over competitive performance[3]

[1] https://www.aquawareness.net/reasons/
[2] https://www.aquawareness.net/routes-trails-horizons/
[3] https://www.fuorimag.it/how-does-aquawareness-differ-from-traditional-swimming-techniques/
[6] https://www.fuorimag.it/aquawareness-targets/?print=pdf

Aquawareness and traditional swimming techniques differ fundamentally in their approach and philosophy:

  • Mindfulness vs. Performance: Aquawareness emphasizes a meditative experience, fostering awareness of both body and water, while traditional techniques focus on competitive performance and efficiency[1].
  • Deconstruction of Skills: Aquawareness encourages forgetting complex motor skills to reconnect with natural instincts, contrasting with the structured learning of specific strokes in traditional methods[1][3].
  • Practice Phases: Aquawareness includes receptive (mindfulness) and active phases for deeper engagement, whereas traditional swimming is often goal-oriented, emphasizing lap completion and speed[1][3].

This holistic approach allows for personal exploration over mechanical execution.

[1] https://www.fuorimag.it/how-does-aquawareness-differ-from-traditional-swimming-techniques/
[3] https://www.aquawareness.net/aquawareness/
[5] https://www.fuorimag.it/how-does-aquawareness-differ-from-traditional-swimming-lessons/?print=print

What role does mindfulness play in the practice of aquawareness

Mindfulness plays a crucial role in Aquawareness by fostering a deep connection between the individual and the water. It transforms swimming into a meditative experience, enhancing self-awareness and mental clarity. This practice encourages swimmers to focus on their breathing, body movements, and sensations in the water, promoting relaxation and reducing stress. By cultivating a mindful presence, participants can better explore their aquatic environment, leading to improved skills and confidence in the water. Ultimately, mindfulness in Aquawareness supports personal growth and a more profound understanding of one’s relationship with water[1][2].

[1] https://www.aquawareness.net/reasons/
[2] https://www.fuorimag.it/category/aquawareness/?print=pdf-searc
[5] https://www.fuorimag.it/aquawareness-vs-traditional-meditation/?print=print

Aquawareness and traditional meditation practices differ in several key aspects:

  • Engagement with Environment: Aquawareness integrates physical movement in water, promoting mindfulness through sensory experiences. Traditional meditation typically emphasizes stillness and introspection, focusing on breath control and mental discipline[1][2].
  • Mechanisms of Clarity: Aquawareness enhances mental clarity through active engagement with water, stimulating attention and relaxation. In contrast, traditional meditation reduces activity in the Default Mode Network (DMN) to diminish mind-wandering and enhance cognitive control[1].
  • Experience of Movement vs. Stillness: Aquawareness transforms basic swimming into a meditative experience, while traditional practices often involve sitting or lying still, fostering an internal focus rather than an external one[2].

[1] https://www.fuorimag.it/aquawareness-vs-traditional-meditation/
[2] https://www.fuorimag.it/aquawareness-approach-and-traditional-meditation-practices/




Le Isole Hallaniyat, il Khareef e le Megattere “pigre” dell’Oman

Mercoledì 15 gennaio 2025✍️

564° giorno
Nave Vespucci sta navigando a Sud della Penisola Arabica diretta a Gedda (Arabia Saudita) 🇸🇦

LE ISOLE HALLANIYAT
Le Isole Hallaniyat si trovano al largo della costa sud-orientale dell’Oman. Queste isole sono un paradiso per i sub data la grande quantità di fondali ricchi di coralli, relitti e ….balene!
Tra gennaio e marzo si possono incontrare le megattere, e durante gli altri mesi le più svariate popolazioni di animali pelagici.

IL ‘KHAREEF’ E LE MEGATTERE DELL’ OMAN
Le isole sono situate sul limite estremo della piattaforma continentale dell’Oman, tanto che il lato rivolto verso il Mar Arabico ha solo una stretta striscia di piattaforma (profondità dell’acqua inferiori a 100 metri) larga appena 2 km. Oltre la piattaforma la profondità ‘precipita’ rapidamente a oltre 3.000 metri a meno di 7 miglia dalla linea di costa.
Quando monta il monsone di sud-ovest, noto localmente come Khareef (da metà maggio a metà settembre) quest’ultimo provoca lo spostamento delle acque superficiali più calde e la risalita di quelle più fredde e ricche di nutrienti.
Con ciò l’isola beneficia di un’esplosione di crescita biologica di alghe e pesci. Questa situazione unica è il motivo per cui l’Oman è l’habitat scelto da una specie di megattere, uniche al mondo, che risiedono tutto l’anno perché non devono migrare per trovare cibo.

Queste megattere si sono evolute in isolamento rispetto alle altre megattere del mondo: unica popolazione a non migrare, sono rimaste isolate da almeno 60 mila anni, sviluppando così un proprio linguaggio.

CURIOSITÀ
Il linguaggio delle megattere che vivono nella zona è diverso da quello di tutte le altre.
I canti delle megattere del Pacifico e dell’Atlantico sono caratterizzati da una sequenza di suoni con all’interno delle vere e proprie frasi, mentre quelli delle megattere del mare arabico consistono in sequenze di singole note.
Secondo gli studiosi il motivo della semplicità del linguaggio delle megattere “arabe” rispetto alle altre è dovuto proprio all’isolamento geografico, accentuato dalla stanzialità della popolazione e dal ridotto numero di esemplari, il che le rende una specie in via di estinzione.

Cieli sereni🐋
PG




La Cometa C/2024 G3 ATLAS

Martedì 14 gennaio 2025✍️

Nave Vespucci, nel 563° giorno del suo Tour Mondiale, sta navigando nel Mare Arabico.

In questi giorni di metà gennaio la cometa denominata C/2024 G3 ATLAS, scoperta il 5 aprile 2024, sarà nel punto più vicino al Sole e, da oggi fino al 18 gennaio, potrebbe diventare visibile a occhio nudo brillando con una magnitudine di -4 (luminosa come Venere) o addirittura -7 (visibile di giorno).
È bene ricordare che la magnitudine si basa su una scala inversa (più è basso il valore, anche negativo, maggiore è la luminosità dell’oggetto) e che + 6 è il limite di osservabilità per l’occhio umano.

L’ osservazione potrebbe risultare difficoltosa per il fatto che la cometa si trova estremamente vicino al Sole e sarà visibile solamente per una manciata di minuti dopo il tramonto. La giornata migliore potrebbe essere oggi, Martedì 14 gennaio, verso sud-ovest e quindi in Italia saranno favorite le coste tirreniche che avranno orizzonte marino ‘sgombro’ in quella direzione.

Cieli sereni
PG