Il Rio della Plata … a Roma!

26 novembre 2023 – Il Vespucci si trova ad Astillero Rio Santiago, La Plata

IL RIO DELLA PLATA A ROMA !

A Roma, nel centro di Piazza Navona, davanti alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, è posta la Fontana dei Quattro Fiumi.
L’opera, progettata da Gian Lorenzo Bernini, è formata da 4 statue in marmo bianco che rappresentano i quattro principali fiumi della Terra, allora conosciuti (1648 – 1651): il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio de la Plata. Sono raffigurati in guisa di giganti che siedono appoggiati sullo scoglio centrale in travertino.
Il gigante che impersona il Rio della Plata è seduto su un sacco traboccante di monete d’argento, come simbolo del colore argenteo (plata) del fiume.
È noto il gesto teatrale di questa scultura, col suo braccio alzato, oggetto di una leggenda metropolitana, che però è da smentire.
È infatti diffusa la convinzione che Bernini lo abbia realizzato come gesto di sfida verso il rivale Borromini, dal momento che il gigante protenda il braccio verso la Chiesa di Sant’Agnese, opera dell’architetto ticinese, come a volersi riparare dall’imminente crollo dell’edificio.
Si tratta in effetti di una falsa interpretazione perchè l’intervento del Borromini fu successivo alla realizzazione della fontana da parte di Bernini.

Cieli sereni
PG




Aldebaran / S. Caterina

“I nostri piloti usavano chiamare le stelle coi nomi dei Santi del calendario, nel giorno dei quali esse stelle compariscono sull’orizzonte al cosmico punto ortivo.”
Così, nel 1600, scriveva nel suo Giornale di Navigazione, Obizzo Guidotti, bolognese, cavaliere del Santo Sepolcro imbarcato su un nave di quell’Ordine.

La stella di S. CATERINA

È proprio ALDEBARAN (nella costellazione del TORO) la stella che nel giorno di oggi, S. CATERINA, sorge proprio al tramontare del Sole.

Cieli sereni
👠🌹

PG




La Tasmania – 24 novembre 1642

ACCADDE OGGI… il 24 novembre 1642

Il 24 novembre 1642, Abel Tasman, navigatore, esploratore e cartografo olandese, alla ricerca di terre ad Est dell’Australia nell’ Oceano Pacifico, avvista la costa occidentale dell’attuale TASMANIA. Chiama la nuova terra Van Diemen’s Land (Terra di Van Diemen), in onore del governatore delle Indie Olandesi.
Durante quel viaggio Abel Tasman scoprirà anche la Nuova Zelanda e le Isole Figi.

Cieli sereni
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L’ancora di S. Clemente

Oggi, 23 novembre, ricorre la memoria di uno dei primi papi della storia, San Clemente, morto intorno all’anno 100 d.C.

L’ancora ⚓ è simbolo disintivo del Santo e si nota in tutte le opere pittoriche e plastiche che lo rappresentano.

LA LEGGENDA

Durante l’impero di Traiano, Clemente, per la sua attività apostolica nei ranghi più alti dell’aristocrazia romana, fu condannato all’esilio in Crimea e costretto ai lavori forzati nelle miniere. Anche in quel luogo riuscì a convertire a Cristo molti compagni di prigionia; la fama e il successo ottenuto, però, furono proprio le cause che lo portarono al martirio.
Fu gettato nel Mar Nero con un’ancora al collo perché non fosse ritrovato, ma per miracolo il corpo del Santo martire fu recuperato qualche tempo dopo dal mare: le acque si ritirarono rivelando una tomba costruita dagli angeli i quali avevano conservato il corpo di San Clemente, dandogli una degna sepoltura. Da allora in poi, una volta all’anno, per un miracoloso ritirarsi del mare, questa tomba riappariva all’intera popolazione.

Nell’ 860 furono ritrovate in una piccola isola delle reliquie ritenute di papa Clemente con l’ancora utilizzata per il martirio. Il corpo fu recuperato, trasferito a Roma e sepolto nella Chiesa (di San Clemente), vicino al Colosseo.
Si celebra la memoria del Santo il 23 novembre perchè proprio in quella data avvenne la sua sepoltura nella città eterna.

Cieli sereni⚓
PG




La Fossa dei Leoni

18 novembre 2023 – Vespucci all’ormeggio nei cantieri Rio Santiago di Ensenada sul Rio della Plata

Nelle navi a vela, la fossa dei leoni (o fossa del nostromo), è l’espressione usata per designare la cala del nostromo, ovvero il deposito dove sono raccolti e conservati i generi di consumo e le cime in dotazione e di scorta dell’attrezzatura della nave.
L’accesso a questa cala è strettamente riservato ai nocchieri, e solamente a quelli, ai quali il
nostromo può consegnare la chiave.
🦁⚓

Cieli sereni
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Venerdì 17 novembre 2023…cos’è l’ “EPTACAIDECAFOBIA”?

Il Vespucci è all’ormeggio nei cantieri Rio Santiago di Ensenada sul Rio della Plata (Argentina)

L’ EPTACAIDECAFOBIA

L’eptacaidecafobia ( greco ἑπτακαίδεκα “diciassette” e φόβος phóbos, “paura”) è la paura del numero 17.
Il 17, quando cade, come oggi in particolare, di venerdì, è ritenuto particolarmente sfortunato in Italia
e in altri Paesi di origine greco-latina, dove la tradizione popolare ha tramandato superstizioni e pregiudizi.

Le origini della superstizione
La superstizione risale addirittura al medioevo quando sulle tombe era frequente l’iscrizione latina VIXI , “vissi” – e quindi sono morto – di cui XVII è l’anagramma: sommando le singole cifre si ottiene 17 (V+I+X+I = 5+1+10+1 = 17), quindi si diffuse la credenza che quel numero portasse sfortuna.

Il numero 17 era già largamente disprezzato anche ai tempi dell’antica Grecia dai seguaci di Pitagora, visto che si trova tra il 16 e il 18, considerati perfetti perchè rappresentano superfici di quadrilateri con perimetro uguale all’area (16 = 4×4 = 4+4+4+4 e 18 = 3×6 = 3+3+6+6 ).

Altre teorie legano l’incipit di questa superstizione al popolo romano: nel anno 9 dopo Cristo, la diciassettesima legione fu sterminata a Teutoburgo dai Germani, insieme alla diciottesima e alla diciannovesima.
Dopo quell’episodio questi numeri non furono più attribuiti a nessuna legione in quanto ritenuti infausti.
Il venerdì invece si pensa sia sfortunato perché, nella tradizione cristiana, è il giorno della morte di Gesù Cristo.

Una simile situazione si ritrova nei paesi anglosassoni nei confronti del numero 13 ( triscaidecafobia ), dove, ad esempio, in alcuni edifici ci si riferisce al 13° piano chiamandolo “12b” o “14”, oppure, analogamente, si evita di numerare con il 13 le stanze d’albergo, la fila dei posti sui velivoli, i modelli di alcuni veicoli, ecc.

CURIOSITÀ
In Cina non è ben accetto il numero 4 (四 ) considerato segnale di cattivo auspicio perché simile, come suono, alla parola morte (死 ).

I prossimi venerdì 17 saranno:
17 maggio 2024
17 gennaio 2025
17 ottobre 2025
17 aprile 2026
17 luglio 2026.

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Japan (photogallery in progress)

Oltre 90 foto originali di Tolomeus/Zum Zug in uno spettacolare album su Flickr….se vi va di perdere tempo…cliccate sul portale rosso! 😉

Torii



Accadde oggi: 15 novembre 2017

15 novembre 2023: Il Vespucci all’ormeggio di Ensenada (Puerto La Plata) 🇦🇷

ACCADDE OGGI… il 15 novembre 2017

Il 15 novembre 2017 a circa 230 miglia a largo delle coste della Patagonia, si perdono le tracce del sottomarino argentino SAN JUAN, dopo che aveva segnalato, con un ultimo messaggio, dei problemi alle batterie.

Stava svolgendo una missione di trasferimento da Ushuaia a Mar del Plata con a bordo 44 militari, tra cui la prima donna sommergibilista dell’Argentina, il tenente di vascello Eliana María Krawczyk.
Un anno dopo, esattamente il 17 novembre 2018, la Marina militare argentina ha annunciato il ritrovamento del relitto nell’Oceano Atlantico a 900 metri di profondità.

🙏
Cieli sereni
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I numeri del Vespucci

9 novembre 2023 – Ormeggio sul Rio della Plata presso i cantieri Rio Santiago di Ensenada

Quante corde ci sono sul Vespucci?
In marina NON si chiamano ‘corde’!
Per la manovra delle vele si utilizzano “cime” o cavi che sul Vespucci ammontano, in totale, a 36 chilometri di lunghezza.
L’unico cavo ammesso con il nome di corda è quello spezzone di qualche decina di centimetri che pende legato al batacchio della campana di bordo.

CURIOSITÀ
Se tutte le cime venissero stese lungo una pista di atletica occorrerebbe fare 90 giri della stessa.

Cieli sereni
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Ormeggio alla “Barba di gatto”

8 novembre 2023 – Nave Vespucci ormeggiata nelle acque del Rio della Plata

LA “BARBA DI GATTO”

È così chiamato il metodo di ancoraggio che si ottiene dando fondo a due ancore ⚓⚓
Il metodo è anche chiamato afforco e si effettua facendo attenzione che i punti in cui si dà fondo alle due ancore siano equidistanti dalla nave e si manovra in maniera tale che le catene formino tra loro un angolo compreso fra 30° e 120° per limitare i movimenti della nave causati dal vento o dalle correnti.

Cieli sereni
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