ACCADDE OGGI… …il 22 febbraio 1931 IL VARO DI NAVE VESPUCCI
L’ AMERIGO VESPUCCI, l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare, compie oggi 94 ANNI ! Costruita e allestita nel Cantiere Navale di Castellamare di Stabia, fu varata il 22 febbraio 1931. Entrò in servizio il successivo 6 giugno come nave scuola affiancandosi alla ‘gemella’ Cristoforo Colombo, di tre anni più anziana (ma più piccola), e costituendo insieme la “Divisione Navi Scuola”. Quell’estate svolse la prima Campagna di Istruzione e al rientro, a Genova, le fu consegnata la Bandiera di Combattimento dal Gruppo UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia).
Il motto della Nave (dal 1978) è “NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA; Il primo motto era “Per la Patria e per il Re”, già appartenuto al precedente Amerigo Vespucci (1882-1928). Fu sostituito una prima volta, dopo la seconda guerra mondiale, con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”, ed infine con quello attuale.
CURIOSITÀ Non tutti sanno che il 22 febbraio è anche l’anniversario della morte dello stesso Amerigo Vespucci, nato a Firenze il 9 marzo 1454, che avvenne a Siviglia (Andalusia) nel 1512.
Auguri e Cieli sereni PG
24 anni fa la sonda spaziale della NASA 2001 Mars Odyssey iniziò la mappatura della superficie di Marte
Mercoledì 19 febbraio 2025✍️
Sono trascorsi 599 giorni dalla partenza da Genova per il Tour Mondiale. Nave Vespucci sta navigando nel Mediterraneo Orientale con destinazione Trieste
ACCADDE OGGI… …il 19 febbraio 2002
24 anni fa la sonda spaziale della NASA 2001 Mars Odyssey iniziò la mappatura della superficie di Marte;
Odyssey era stata lanciata il 7 aprile 2001 con a bordo strumenti (spettrometri e fotocamere termiche) per individuare la presenza di acqua liquida o ghiaccio sul pianeta, studiarne la geologia e analizzare le radiazioni che vi incidono. I dati raccolti dovevano aiutare a constatare l’effettiva esistenza passata di vita su Marte e a determinarne l’abitabilità in un prossimo futuro.
Gli specifici obiettivi sono tuttora:
mappare la composizione chimica della superficie;
determinare la quantità di idrogeno presente nel sottosuolo;
acquisire dati sulla mineralogia;
fornire informazioni sulla morfologia della superficie marziana;
valutare i rischi di radiazioni per futuri equipaggi umani.
Il 7 aprile prossimo la sonda raggiungerà il suo 24esimo anno di operatività (!) e si prevede che proseguirà nella sua missione finchè avrà combustile sufficiente (2026?)
La sonda sta anche operando come ripetitore per le comunicazioni con i Rover di Esplorazione quali, ad esempio, Spirit e Opportunity atterrati su Marte nel 2004 e Curiosity nel 2012.
CURIOSITÀ La missione è stata battezzata con quel nome per evocare il romanzo di fantascienza (del 1968) 2001 Odissea Nello Spazio dello scrittore britannico Arthur C. Clarke.
Cieli sereni PG
Aquawareness e Teoria del flusso: punti di contatto, distinzioni
Aquawareness sviluppato da Giancarlo De Leo, integra la consapevolezza con le esperienze acquatiche per migliorare la conoscenza di sé e promuovere una connessione più profonda tra gli individui e l’acqua[2]. Questa disciplina incoraggia le persone ad immergersi e interagire con l’acqua non solo come mezzo fisico, ma come stimolo di crescita ed esplorazione personale[2].
La teoria del flusso, formulata dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi, descrive uno stato in cui una persona è completamente immersa in un’attività, perdendo la cognizione del tempo e dell’ambiente circostante [1, 4]. In questo stato, le difficoltà dell’attività sono bilanciate dalle competenze esistenti, portando a un aumento della concentrazione e della produttività[4].
Distinzioni tra Aquawareness e teoria del flusso:
Esperienza sensoriale: Aquawareness promuove l’impegno attivo con l’ambiente attraverso la fluidità dell’acqua, consentendo ai partecipanti di riscoprire schemi di movimento che evocano sensazioni dimenticate e permettono libertà irraggiungibili in ambiente terrestre[2]. La teoria del flusso sottolinea come la concentrazione totale in un’attività, favorita da obiettivi chiari e feedback immediato, porti a un’esperienza ottimale[1].
Consapevolezza duale: Aquawareness punta a sviluppare una doppia consapevolezza, promuovendo una comprensione integrata degli ambienti interni ed esterni[2]. I partecipanti sono incoraggiati a osservare le loro reazioni interne (sensopercezioni, equilibrio, pensieri, sentimenti) mentre rimangono consapevoli del loro ambiente esterno (reazioni e comportamento della acqua, spinta idrostatica, fluidodinamica suoni)[2]. Nello stato di flusso, si verifica una perdita di consapevolezza di sé, poiché l’attenzione è focalizzata sull’attività[1].
Meditazione: Aquawareness trasforma il nuoto in un’esperienza meditativa, migliorando nel contempo capacità e abilità natatorie, il rilassamento e riducendo lo stress[2]. La pratica enfatizza l’apprendimento intuitivo attraverso l’esplorazione auto-guidata, promuovendo la creatività e un impegno più profondo[2]. La teoria del flusso suggerisce che, durante l’esperienza, si agisce senza sforzo, totalmente concentrati e senza preoccupazioni[1].
Motivazione intrinseca: La teoria del flusso suggerisce che i sistemi dopaminergici e noradrenergici mediano la motivazione intrinseca e attivano gli stati d’animo tipici del flusso[3]. Aquawareness, proprio grazie alle proprietà fisiche naturali dell’acqua”costringe” il praticante alla consapevolezza del momento presente, creando le condizioni ottimali anche per la attivazione del flusso, oltre a promuovere la crescita personale incoraggiando una visione olistica del benessere[2].
La teoria del flusso si collega all’esperienza di Aquawareness in diversi modi [1, 4]:
Concentrazione: Sia la teoria del flusso che Aquawareness enfatizzano la completa concentrazione sull’attività. Nella teoria del flusso, questo significa essere completamente assorbiti nel compito da svolgere[2]. In Aquawareness, significa essere pienamente consapevoli nell’acqua e dell’acqua, concentrandosi sul respiro, sui movimenti del corpo, sulle risposte della acqua e sulle sensazioni indotte dai galleggiamenti, scivolamenti, discese, risalite, atti propulsivi, stati di passività, resistenza [6, 7].
Esperienza sensoriale: Aquawareness promuove un impegno attivo con l’ambiente attraverso la fluidità dell’acqua, consentendo ai partecipanti di riscoprire schemi di movimento che evocano sensazioni dimenticate[1]. La teoria del flusso sottolinea come la concentrazione totale in un’attività, favorita da obiettivi chiari e feedback immediato, porti a un’esperienza ottimale [1, 2].
Motivazione intrinseca: La teoria del flusso sostiene che l’esperienza è intrinsecamente gratificante [2, 3]. In Aquawareness ogni esperienza condotta con la doppia consapevolezza (interna del corpo, esterna della acqua), produce dei riscontri immediati sempre riconducibili comunque ad un successo (considerando come tale la scoperta consapevole dei principi causa-effetto di ogni esperienza), promuovendo così la crescita delle capacità natatorie, la sicurezza acquatica (di per se intrinsecamente gratificanti) e incoraggia una visione olistica del benessere[1].
Equilibrio tra sfida e abilità: La teoria del flusso si verifica quando c’è un equilibrio tra la sfida del compito e le abilità della persona [2, 5]. Aquawareness incoraggia i partecipanti ad adattare i loro movimenti in base alle loro esperienze uniche nell’acqua, promuovendo la creatività personale e un coinvolgimento sempre più profondo[1].
Consapevolezza: Aquawareness aiuta a sviluppare una doppia consapevolezza, promuovendo una comprensione integrata degli ambienti interni ed esterni[1]. Nello stato di flusso, le azioni e la consapevolezza si fondono, portando a una perdita di ruminazione autocosciente[2].
Meditazione: Aquawareness trasforma il nuoto in un’esperienza meditativa, migliorando il rilassamento e riducendo lo stress [1, 6]. La teoria del flusso suggerisce che, durante l’esperienza, si agisce senza sforzo, totalmente concentrati e senza preoccupazioni[1].
Aquawareness può influenzare lo stato di flusso in diversi modi, migliorando l’esperienza e promuovendo un coinvolgimento più profondo [1, 2]:
Obiettivi chiari: Aquawareness aiuta a stabilire obiettivi chiari attraverso l’esplorazione auto-guidata nell’acqua [1, 2]. I partecipanti sono incoraggiati ad adattare i loro movimenti in base alle loro esperienze uniche, promuovendo la creatività e un coinvolgimento più profondo.
Feedback immediato: L’acqua fornisce un feedback immediato attraverso sensazioni tattili, cambiamenti di temperatura e resistenza al movimento[1]. Questo feedback consente ai partecipanti di regolare le proprie azioni e mantenere lo stato di flusso.
Equilibrio tra sfida e abilità: Aquawareness consente ai partecipanti di trovare un equilibrio tra la sfida dell’ambiente acquatico e le proprie abilità[2]. La pratica incoraggia l’adattamento dei movimenti in base alle capacità individuali, favorendo un’esperienza stimolante ma realizzabile.
Concentrazione: Aquawareness promuove la concentrazione attraverso il coinvolgimento sensoriale e la consapevolezza del respiro[1]. I partecipanti imparano a concentrarsi sulle sensazioni fisiche e sulle risposte dell’acqua, riducendo le distrazioni e migliorando la concentrazione.
Motivazione intrinseca: Aquawareness enfatizza la crescita personale delle capacità natatorie e una visione olistica del benessere, migliorando il rilassamento e riducendo lo stress. Questa motivazione intrinseca può portare ad uno stato di flusso [1, 4].
Unione di azione e consapevolezza: Attraverso pratiche consapevoli, i partecipanti imparano a riconoscere e gestire le proprie reazioni emotive in tempo reale[1]. Questa capacità di osservare i sentimenti senza reazioni immediate favorisce un senso di controllo e adattabilità.
Esperienze sensoriali uniche: Aquawareness offre una gamma di esperienze sensoriali uniche che migliorano la connessione tra gli individui e l’ambiente acquatico[1]. Integrando la consapevolezza con le attività acquatiche, i partecipanti coinvolgono più sensi, creando un’esperienza ricca e coinvolgente.
589° giorno del Tour Mondiale. Nave Vespucci è in navigazione verso Suez.
Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza
Nave Vespucci, per l’Anno Santo del 2025, sarà una Chiesa Giubilare. Non tutti sanno che, pur essendo la nave priva di una cappellina, il cappellano militare imbarcato, per tradizione, ogni domenica, celebra la Messa a poppa del ponte di coperta (sul cassero), quando il tempo lo permette oppure in un locale interno della nave. Per l’intero anno, l’equipaggio e tutti coloro che saliranno a bordo, potranno conseguire i benefici spirituali originati dall’indulgenza giubilare …come se si fossero recati a Roma, in Piazza S.Pietro (Vedi immagine/disegno).
Cieli sereni PG
Aquawareness e Pilates: confronto sintetico
Le principali differenze tra Aquawareness e il metodo Pilates risiedono nell’ambiente di pratica, nel focus fisico, nello strumento mentale utilizzato e nelle tecniche impiegate[1].
Aspetto
Metodo Pilates
Aquawareness
Ambiente
Palestra/attrezzi[1]
Ambiente acquatico[1]
Focus fisico
Core stability e postura[1]
Adattamento cinestesico all’acqua[1]
Strumento mentale
Controllo motorio consapevole[1][2]
Surrender e fiducia nell’elemento[1]
Tecniche
Sequenze codificate[1]
Movimenti esplorativi liberi e consapevoli[1]
Obiettivo
Equilibrio muscolo-scheletrico[1]
Simbiosi uomo-acqua, sicurezza e libertà in acqua[1]
Il Pilates si basa su sei principi fondamentali: concentrazione, controllo (“Contrologia”), centro (“Powerhouse”), respirazione, precisione e fluidità[1]. Si pratica a secco o con attrezzi e si concentra sul rafforzamento muscolare, il riequilibrio posturale e la prevenzione degli infortuni attraverso sequenze strutturate[1]. Il Pilates tiene conto del rapporto del corpo con la mente, seguendo un sistema di controllo mentale su ogni singolo movimento[2].
L’Aquawareness, invece, è un approccio acquatico che trasforma il nuoto elementare in meditazione dinamica[1]. Si basa sulla consapevolezza sensoriale, il decondizionamento terrestre, l’esplorazione ludica e la mindfulness acquatica[1]. L’Aquawareness privilegia fluidità e adattamento, sfruttando le proprietà fisiche dell’acqua per una riconnessione sensoriale[1].
Il Pilates si concentra sull’allenamento dei muscoli profondi e sfrutta la respirazione toracica per sostenere il corpo durante l’esercizio[5]. La ginnastica posturale, simile al Pilates, si concentra principalmente sui muscoli superficiali della schiena e utilizza la respirazione addominale per rilassare e allungare i muscoli[5].
Aquawareness: reorient swimming from technical mastery to sensory exploration
Aquawareness, developed by Giancarlo De Leo, is built on principles that transform aquatic practice into a meditative discipline. These principles reorient swimming from technical mastery to sensory exploration, leveraging water’s unique properties for psychophysical growth.
1. Embodied Hydrodynamic Consciousness
Water’s physical forces become tools for self-awareness:
Buoyancy as a mirror: Observing how the body naturally rises or sinks reveals unconscious tension patterns.
Viscosity feedback: Resistance during movements like arm sweeps provides instant tactile input for motion refinement.
Egg position practice: Floating curled like a fetus eliminates active propulsion, forcing surrender to water’s passive manipulation.
Thermal attunement: Noting temperature variations across skin surfaces to enhance present-moment focus.
Pressure differential mapping: Identifying areas of high/low hydrostatic pressure during submersion.
3. Respiratory-Environmental Synchronicity
Breath becomes a dynamic interface with liquid environments:
Lung-volume buoyancy control: Modulating exhalation depth to alter floatation characteristics.
Wave-rhythm alignment: Coordinating inhalation with water’s surface undulations during bobbing drills.
Emotional tide observation: Using breath irregularities as indicators of psychological resistance.
These principles operationalize water’s density (≈800x air) and thermal conductivity (24x air) as pedagogical tools. Unlike traditional swim instruction focusing on lap times, Aquawareness prioritizes qualitative engagement – measuring progress through increased sensitivity to hydrodynamic forces rather than speed metrics.
586° giorno del Tour Mondiale. Nave Vespucci in porto ad Aqaba (Giordania) 🇯🇴
IL RAGGIO VERDE
Non molti di noi possono dire di averlo visto, magari in una foto o in un film, dato che si tratta di un raro evento pieno di suggestione.
Il fenomeno è dovuto alla rifrazione della luce: al tramonto (e anche all’alba) i raggi radenti del Sole in prossimità dell’orizzonte, percorrono una distanza maggiore nell’ attraversare l’atmosfera. La luce è quindi scomposta, come in un prisma, nelle varie componenti di colore (lunghezza d’onda). Fra queste la VERDE, si evidenzia, per contrasto, con la tonalità arancione che assume il cielo.
Alla formazione del raggio verde contribuiscono gli elementi (Ozono, Ossigeno) e le particelle (vapore acqueo, particolato) presenti nell’atmosfera che riescono ad assorbire selettivamente i colori rosso e arancione favorendo quindi la visibilità del verde.
Il fenomeno è stato osservato fin dall’antichità ma senza comprenderne l’ origine. Gli Egizi, per esempio, ritenevano che il Sole, una volta sotto l’orizzonte, acquisisse realmente il colore verde smeraldo, per poi riprendere la sua colorazione all’alba seguente. Si è dovuto aspettare la fine dell’ 800 quando il raggio verde fu spiegato in maniera esauriente da Kelvin.
Tra i tanti affascinati da questo fenomeno troviamo Giulio Verne, che nel 1882 scrisse appunto il romanzo “Il Raggio Verde”. Alla base del racconto una leggenda (o invenzione letteraria?), secondo la quale chi riesce a cogliere quest’effimero «raggio dell’anima» sarebbe in grado di riconoscere i sentimenti propri e altrui. ( Bitta scripsit XX IV MMXX )
Cieli Sereni PG
Aquawareness core principles
Aquawareness, as developed by Giancarlo De Leo, centers on three core principles that redefine aquatic practice as a form of mindful embodiment:
1. Embodied Mindfulness Through Hydrodynamic Feedback
Water’s unique properties create an environment for heightened bodily awareness:
Uses buoyancy and resistance as “liquid mirrors” reflecting movement patterns
Focuses on micro-adjustments rather than technical perfection
Practices like the egg position eliminate voluntary motion to observe water’s passive effects
2. Primordial Sensory Reconnection
Emphasizes water as humanity’s biological and psychological origin point:
Draws parallels between amniotic fluid immersion and aquatic experiences
Encourages rediscovery of pre-verbal sensory memories through:
Tactile boundary perception
Pressure differential awareness
Thermal sensitivity exercises
3. Dynamic Breath-Consciousness Integration
Transforms respiration into a biofeedback mechanism:
These principles operationalize water’s physical properties (density, viscosity, thermal conductivity) as tools for psychophysical exploration. Unlike conventional swimming pedagogy focused on propulsion efficiency, Aquawareness prioritizes the quality of water-body interaction over quantitative performance metrics.
Giancarlo De Leo’s writings on Aquawareness present a transformative approach to mindfulness that reimagines swimming as a holistic practice combining physical movement, sensory awareness, and philosophical inquiry. Developed through decades of research, this discipline shifts focus from technical swimming proficiency to an experiential exploration of human-water interaction.
Key Principles of Aquawareness
Embodied Mindfulness: Unlike static meditation, Aquawareness uses water’s resistance and buoyancy to create a “floating meditation” that heightens bodily awareness. Practitioners engage in deliberate movements like the “egg position” to eliminate voluntary propulsion, fostering passive receptivity to aquatic sensations[1][2].
Primordial Connection: De Leo emphasizes water as humanity’s “first mother tongue,” drawing parallels between amniotic fluid immersion and aquatic experiences. This philosophy encourages reconnecting with primal sensory memories to rediscover personal boundaries and corporeal identity[3][6].
Dynamic Breath Awareness: Techniques leverage water’s immediate feedback on lung volume changes, enhancing respiratory consciousness. This biofeedback mechanism improves relaxation efficiency during both motion and stillness[2][5].
Philosophical Foundations
Aquawareness merges Western scientific principles with Eastern contemplative traditions:
Utilizes Archimedes’ buoyancy law as a tool for psychological surrender
Integrates Zen mindfulness concepts into aquatic environments
Promotes non-judgmental observation of body-water interactions through:
Pure attention phase (sensory monitoring)
Clear vision phase (conscious movement selection)[2][5]
Practical Applications
De Leo’s approach emphasizes:
Water Safety Enhancement: Develops intuitive understanding of aquatic physics
Personalized Learning: Recognizes each individual’s unique hydrodynamics
Existential Exploration: Uses water as a medium for self-discovery, stating “the difference between swimmer and non-swimmer lies solely in experience”[3][6].
Comparative Advantages Over Traditional Practices
Aspect
Aquawareness
Traditional Meditation
Environment
Aquatic immersion
Quiet, static spaces
Sensory Engagement
Full-body tactile feedback
Reduced external stimuli
Movement Paradigm
Active exploration through motion
Stillness-focused
Primary Focus
Body-environment dialectic
Internal thought observation
De Leo’s works position water as a “liquid consciousness mirror,” arguing that its continuous sensory stimulation creates unparalleled conditions for present-moment awareness[1][10]. By transforming swimming pools into “aquatic laboratories,” Aquawareness bridges recreational activity with profound psychophysical exploration.
585° giorno del Tour Mondiale. Nave Vespucci in porto ad Aqaba (Giordania) 🇯🇴
La bandiera giordana è composta da tre strisce di colori differenti che ricordano i tre califfati: Abbaside (nero), Ommayade (bianco) e Fatimide (verde). Il triangolo rosso simboleggia la rivolta araba del 1916, mentre la stella bianca a 7 punte rappresenta i sette versi della prima sūra del Corano ed anche l’unione dei popoli arabi.
Il Califfato Abbaside ⬛ ( al-‘abbāsiyya ) fu il terzo dei quattro califfati principali istituiti dopo la morte di Maometto.
Il Califfato Omayyade ⬜ ( al-Khilāfa al-Umawiyya ) fu il secondo dei suddetti quattro califfati governato dalla dinastia degli Omayyadi (“Figli di Umayya”), provenienti dalla Mecca.
La Dinastia Fatimide 🟩 di fede sciita, si instaurò nel X secolo dopo aver sconfitto i sunniti e, fino al XII secolo, governò il Maghreb, l’Egitto, buona parte della Siria e parte dell’Arabia, con le due Città Sante della Mecca e di Medina.
La Rivolta Araba ebbe luogo fra il 1916 e il 1918: fu avviata dietro la promessa che gli Alleati avrebbero procurato agli arabi la completa indipendenza dal dominio turco-ottomano, qualora essi avessero combattuto contro Istanbul nella I^ guerra mondiale.
Nel Corano, la sūra (tradotta impropriamente come ‘capitolo’) è ognuna delle 114 ripartizioni del Libro; ogni sūra, a sua volta, si divide in āyāt (‘segni’, ‘miracoli’) o versetti.