La Libertad, “sorella” del Vespucci

Il Vespucci, con il favore dell’alta marea, è entrato a Ensenada e si è ormeggiato nel cantiere Artillero Rio Santiago che prende il nome dal fiume Santiago che nelle vicinanze sfocia sul Rio della Plata

UNA (QUASI) GEMELLA
Il cantiere navale Río Santiago, nato nel 1953, è tra i più importanti dell’America latina.
Vi è stata costruita, nel 1962, la Libertad, una fregata a tre alberi di 3765 tonnellate per 103 metri, utilizzata come nave scuola dalla Marina argentina similmente al nostro Vespucci (4300 t per 101 m).
Nel 1966 la Libertad ottenne il record mondiale di velocità di navigazione a vela (circa 10 nodi!) attraverso il Nord Atlantico, coprendo una distanza di 2060 miglia nautiche in 8 giorni e 12 ore da Cape Race, in Canada, ad una linea immaginaria tra Dublino e Liverpool.

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4 novembre 1954 – Il Vespucci a Trieste, appena riunita all’Italia!

4 novembre 2023 – Nave Vespucci è in Argentina, ormeggiata nei pressi della città de LA PLATA 🇦🇷

Dov’era il Vespucci il 4 NOVEMBRE… 1954 ?

69 anni fa il Vespucci entrò a Trieste in occasione della riunificazione della città all’Italia.
Questo in virtù degli accordi post-bellici fra i governi d’Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti d’America e della Repubblica Jugoslavia sottoscritti (il 26 ottobre) con il Memorandum di Londra concernente lo status del Territorio Libero di Trieste.

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Lunga sosta a La Plata

3 novembre 2023 – Il Vespucci è arrivato a LA PLATA, città affacciata sul Rio de la Plata, a 32 Km a Sud-Est di Buenos Aires

La nave vi sosterà per oltre quattro mesi (fino a metà marzo 2024!) per effettuare gli annuali lavori di manutenzione.
Ogni anno, infatti, al termine della campagna di istruzione estiva a favore degli allievi dell’Accademia Navale e per tutto l’inverno, il Vespucci effettua una sosta per le revisioni programmate.
Quest’anno quei lavori, che di solito si svolgono presso l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, verranno effettuati in Argentina presso i cantieri Astillero Rio Santiago (ARS) di La PLATA.

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Rio della Plata

2 novembre 2023

Nave Vespucci sta entrando nel Rio della Plata

Il RIO DELLA PLATA (in spagnolo Fiume dell’Argento), è l’estuario dei fiumi Uruguay e Paraná; si tratta di una rientranza a forma di imbuto della costa meridionale del Sud America, lunga 290 chilometri !
Data questa estensione in passato si è dibattuto se questo estuario dovesse essere, invece, considerato un golfo dell’Oceano Atlantico.
In forza della portata d’acqua dolce proveniente dai due fiumi e dai loro affluenti, che impedisce il flusso di marea dell’acqua salata, il Río de la Plata è unanimemente considerato un fiume.
Il fiume venne avvistato per la prima volta nel 1516 dal navigatore spagnolo Juan Díaz de Solís, Piloto Mayor di Castilla successore di Amerigo Vespucci,
che lo risalì nella ricerca di un passaggio verso occidente.

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Le Ancore della Tegetthof e della Viribus Unitis a Palazzo Marina

1 novembre 2023 – ultimo giorno di navigazione prima dell’arrivo del Vespucci in Argentina

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1 novembre 1918

“LE ANCORE”
Le due ancore posizionate ai lati dell’ingresso del Palazzo della Marina a Roma sono delle corazzate austroungariche Tegetthoff (a sinistra) e Viribus Unitis (a destra).
Si tratta di ancore tipo “Tyzack” del peso di 8,2 tonnellate (8200 kg) e sono alte circa 5 metri.

La Viribus Unitis fu affondata il 1 novembre 1918 nel porto di Pola in seguito all’incursione di una piccola unità italiana (Impresa di Pola).
Gli ufficiali Raffaele Rossetti e Raffaele Paolucci, eludendo le difese portuali, riuscirono a entrare nel golfo a bordo di una torpedine inventata dallo stesso Rossetti e ad affondare la corazzata.

La Tegetthoff , alla fine del conflitto, fu assegnata nel 1919 al Regno d’Italia come indennità di guerra e fu smantellata tra il 1924 e il 1925.

CURIOSITÀ
Le rispettive seconde ancore di queste corazzate sono collocate ai lati dell’ingresso del Museo Storico Navale di Venezia.

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Il Trevo di Trinchetto

30 ottobre 2023 – Il Vespucci sta navigando in Oceano Atlantico alla latitudine di Porto Alegre (Brasile)

I “NUMERI” DEL VESPUCCI

Il trinchetto è l’albero che si trova a proravia della maestra ed è armato con 5 vele quadre. La più grande, in basso, è chiamata Trevo di Trinchetto ed ha una grandezza di 230 m², approssimativamemte quella di un campo da tennis !😲

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L’ora del fuso

31 ottobre 2023

Continua la navigazione del Vespucci verso il porto argentino de LA PLATA
A bordo vige l’ora del Fuso “P” (Papa) ovvero 4 ore in meno rispetto all’Italia

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31 ottobre 1893
In Italia entra in vigore il sistema di mantenere l’ora collegata ai fusi orari.

Il tempo convenzionale che conosciamo oggi è diverso da quello in essere fino al 31 ottobre 1893: a quella data infatti l’Italia aderì al trattato internazionale dei fusi orari e vennero portati in avanti di 10 minuti le lancette di tutti gli orologi per adeguare l’ora di Roma a quella dell’Europa Centrale.
È il caso di dire che, anzichè dell’ora legale, fu il giorno dei…“10 minuti legali”!

Prima di quel 31 ottobre il tempo veniva scandito dagli orologi solari, che determinavano il ritmo del lavoro e della vita quotidiana.
Ogni località aveva un proprio tempo, basato sul moto apparente del Sole. Essendo misurato con le meridiane, era ‘mezzogiorno’ quando il Sole passava per il meridiano locale. Purtroppo il Sole, nel suo moto apparente, non è regolare e la durata del giorno, definita come l’intervallo tra due passaggi successivi del Sole al meridiano, è variabile durante l’anno.
Inoltre il mezzodì avviene in tempi diversi, ‘ritardando’ in quei luoghi che si trovano man mano più a Ponente.

Nella notte di quel 31 ottobre gli orologi ufficiali (soprattutto quelli governativi e delle ferrovie) furono mandati avanti di 10 minuti, essendo questa la differenza fra il tempo di Roma e quello adottato per l’Europa Centrale (Fuso “A” Alfa): quest’ultimo basato su un sole ‘fittizio’ che viene immaginato muoversi con moto regolare uniforme durante tutto l’anno e che viene chiamato Sole medio.
Il Tempo Medio di questo sole è il tempo ufficiale scandito dai nostri sofisticati congegni come orologi, computer e cellulari in qualsiasi parte ci troviamo nel territorio nazionale ma rimane, tra le varie località, la differenza degli orari del mezzodì.
A ROMA oggi è avvenuto alle 11:53, a VENEZIA alle 11:54, a FIRENZE alle 11:58 e a GENOVA alle 12:07.

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Il Tropico del Capricorno

29 otrobre 2023 – Il Vespucci sta navigando verso Sud e ha da poco attraversato il Tropico del Capricorno

IL TROPICO DEL CAPRICORNO

Il Tropico del Capricorno è il parallelo terrestre (latitudine 23° 27′ Sud) costituito dai punti nei quali il Sole culmina allo zenit (sulla verticale) al mezzodì del Solstizio di Dicembre (21 o 22 dicembre a seconda degli anni).
Quando il Sole è allo zenit al Tropico del Capricorno si ha l’inizio dell’estate australe (e, per converso, quello dell’inverno boreale).
A Sud del Tropico del Capricorno, così come a Nord del Tropico del Cancro, la condizione del Sole allo zenit non si verifica mai.

Il Tropico viene definito “del Capricorno” perché circa 2000 anni fa, quando fu così definito, il Sole era “davanti” alla costellazione del Capricorno nel giorno del solstizio d’inverno. Oggi non è più così a causa del fenomeno della precessione che, il 21 dicembre, fa vedere come ‘sfondo’ alla posizione del Sole, la costellazione del Sagittario.

CURIOSITÀ
Il Vespucci attraverserà di nuovo il Tropico del Capricorno, ma da Sud a Nord, a maggio del 2024.

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L’Augelletto, o l’Uccellina

27 ottobre 2023 – Il Vespucci sta navigando a vela in Oceano Atlantico verso LA PLATA (Argentina)

L’ AUGELLETTO

L’ AUGELLETTO (o UCCELLINA) è il più alto dei fiocchi che puo’ issare il Vespucci ed ha una superficie di circa 100 m².
A bordo, i fiocchi (vele sempre pronte all’uso) sono cinque, dall’alto: augelletto, controfiocco, fiocco, gran fiocco e trinchettina (foto).

I fiocchi, come i 4 stralli, sono vele “latine” (di forma triangolare) ed insieme alla randa sono disposti sull’asse longitudinale della nave.

CURIOSITÀ
Si potrebbe erroneamente pensare che le vele “latine” debbano l’origine del loro nome al popolo dei Latini ma non è così: per la loro forma erano chiamate vele “alla trina” (cioè a triangolo) per distinguerle dalle vele cosiddette “alla quadra”, di forma rettangolare o trapezoidale.
(Bitta scripsit XX VIII MMXX)

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La Luna piena del Cacciatore

Questa notte – 28 ottobre 2023 – la Luna raggiungerà la sua pienezza alle 22:24 ora italiana.
L’orologio di bordo di Nave Vespucci, in navigazione nell’ Atlantico, segnerà, invece, le 17:24. La Luna Piena, per la posizione della nave, sarà ancora sotto l’orizzonte e sorgerà alle 18 circa

LA LUNA PIENA DEL CACCIATORE

Il nome di questo plenilunio di ottobre si riferisce alla tradizione dei nativi americani, che chiamavano così la Luna Piena che donava loro molto più tempo per cacciare le prede in vista della stagione invernale.
Ma questo plenilunio non è conosciuto solo come quello del Cacciatore. Poiché si verifica subito prima del Samhain – il festival gaelico di metà autunno (l’odierno Halloween) – il plenilunio viene anche identificato con il nome di ‘Luna di Sangue’ o Blood Moon.

In concomitanza con la Luna Piena, tra le 20 e le 00.26 (sempre ora italiana), si verificherà una eclissi parziale di Luna e il nostro satellite apparirà oscurato al 6%.
Non è un caso che l’eclissi lunare parziale avvenga in concomitanza con la Luna del Cacciatore, poiché la prima condizione affichè il fenomeno si verifichi è il plenilunio. Tuttavia non tutte le lune piene generano un’eclissi lunare, perché il percorso orbitale della Luna attorno alla Terra ha un’inclinazione di 5 gradi rispetto al piano dell’orbita del nostro pianeta attorno al Sole.
Per potersi verificare un’eclissi di Luna è anche necessario che il nostro satellite in fase di piena si trovi in prossimità dei punti in cui le orbite della Terra e della Luna si intersecano. Quei punti sono chiamati nodi lunari.

OSSERVAZIONE DELL’ ECLISSI

L’eclissi sarà anche visibile in Asia, Australia, Africa, Nord America, Oceano Pacifico, Indiano, Artide e Antartide: una piccola parte della faccia illuminata della Luna sarà adombrata dalla Terra, come se qualcuno “avesse morso” il nostro satellite.

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