Il Vespucci è arrivato oggi in porto a SANTO DOMINGO, la Capitale della Repubblica Dominicana. Dopo il tradizionale scambio di salve di cannone, la nostra nave si è ormeggiata a Punta Torrecilla.
La Repubblica Dominicana 🇩🇴, che non va confusa con Dominica 🇩🇲, un altro Paese caraibico, occupa la metà orientale dell’Isola di Hispaniola. L’ altra metà, a occidente, si identifica con lo Stato di Haiti.
Origine del nome Bartolomeo Colombo, fratello di Cristoforo, chiamò così Santo Domingo perché la città venne fondata nel giorno dedicato all’omonimo Santo, patrono del loro padre Domenico Colombo.
Cieli sereni PG
La Moldavia e la sua Bandiera
Il 27 AGOSTO si celebra la ricorrenza nazionale della MOLDAVIA: giorno dell’indipendenza (in moldavo Ziua Independenţei) dall’Unione Sovietica avvenuta nel 1991.
La bandiera della Repubblica di Moldavia
È un tricolore verticale blu, giallo e rosso con uno stemma al centro: un’aquila che regge uno scudo sul quale è raffigurata la testa di un uro, un grande bovino estinto, diffuso originariamente in Europa, da cui derivano gli odierni bovini.
La bandiera della Moldavia NON È SIMMETRICA sulle due facce rispetto al pennone. Precisamente non lo è lo stemma: l’aquila, che rivolge sempre la testa verso l’asta, risulta avere una fronda di alloro nella zampa destra ed uno scettro sulla sinistra se la bandiera è vista sventolare verso destra (disegno in alto). Se invece la bandiera sventola verso sinistra (disegno in basso) l’alloro è impugnato sulla sinistra e lo scettro sulla destra.
CURIOSITÀ
Anche nella bandiera della Marina Militare Italiana che sventola su un’asta non è facile distinguere con quale zampa il Leone di Venezia impugna la spada. Destra o sinistra?🤔
SE si guarda la bandiera sventolare (garrire) verso destra, nello stemma i vessilli di Genova e Pisa sono sulla destra (in araldica nel 2° e 4° ‘quarto’) e quelli di Venezia e Amalfi a sinistra (nel 1° e 3° ‘quarto’ rispettivamente). Inoltre il leone di Venezia impugna la spada con la zampa destra.
SE, invece, osserviamo la bandiera garrire verso sinistra i ‘quarti’ dello stemma appaiono invertiti e il leone di Venezia, sempre rivolto verso l’asta, impugna la spada con la zampa sinistra !
Si tratta, anche in questo caso, di uno stemma non identico per i due lati e dunque anche la bandiera della Marina Militare NON È SIMMETRICA! Presenta cioè la particolarità di un recto (diritto) e un verso (rovescio),….. come le monete!
Cieli sereni PG
L’Astrolabio di Amerigo Vespucci – 23 agosto 1499
Amerigo Vespucci, durante il suo secondo viaggio verso quelle che sarebbero state poi chiamate, in suo onore, le Americhe, osservando il cielo e il movimento degli astri, la notte del 23 agosto 1499, ha l’idea di misurare, lo spostamento (angolo) tra la Luna e Marte, ricavando un valore che, rapportato a 360°, al perimetro terrestre, (allora calcolato da Tolomeo di 6000 leghe), nonché al meridiano di riferimento di allora, gli consentì di ottenere il punto nave con una grande precisione. Astronomi e cosmografi dell’epoca e delle epoche successive riconobbero che il metodo delle distanze lunari di Amerigo Vespucci aveva risolto il problema del calcolo della longitudine in mare che aveva fino ad allora assillato, (e lo avrebbe ancora fatto per due secoli) tutti i navigatori.
Nella figura (ottenuta con un programma astronomico) è simulata la disposizione della Luna e di Marte proprio alla mezzanotte di quel fatidico giorno: la misura dell’angolo tra la Luna e Marte probabilmente fu effettuata con un astrolabio, il progenitore dei più moderni sestanti. Rimaniamo in attesa che il comandante Bitta condivida le curiosità di questo metodo.
Cieli sereni PG
Mercoledì 23 agosto 2023 – La Fossa di Porto Rico e l’anomalia gravitazionale
18° giorno di mare. Nave Vespucci sta navigando sulla Fossa di Porto Rico.
LA FOSSA DI PORTORICO
È la più grande e la più profonda dell’Oceano Atlantico, avendo una lunghezza di 1.800 km e una larghezza di 100 km; il suo punto più profondo, chiamato Abisso Milwaukee, si trova ad una profondità di circa 8.300 metri sotto il livello del mare: una profondità quasi uguale all’altezza del Monte Everest! L’abisso prende il nome dall’incrociatore americano USS Milwaukee, che il 14 febbraio 1939 registrò con il suo scandaglio, il punto più profondo dell’Oceano Atlantico.
Geologicamente, la fossa segna una parte del confine fra la placca nordamericana e quella caraibica. Quest’ultima sta sprofondando lentamente al di sotto della prima, per un processo chiamato subduzione.
Che succede quando ci si trova sopra il punto più profondo dell’Atlantico?
Premessa: Tutti gli uomini, gli animali, le piante e gli oggetti sulla Terra sono sottoposti ad una accelerazione che li attrae verso il centro del pianeta: la gravità. Per questo parametro è fissato un valore convenzionale, pari a 9,8 m/s² ma l’effettiva accelerazione che la Terra esercita su un corpo varia al variare del luogo in cui questa è misurata.
Un’ anomalia gravitazionale è la differenza tra il valore misurato dell’accelerazione di gravità e il corrispondente valore teorico calcolato su un modello del campo gravitazionale del nostro pianeta ipotizzato con una massa uniformemente distribuita al suo interno e perfettamente sferico.
Una anomalia positiva indica un valore effettivo di gravità superiore a quello previsto dal modello teorico, suggerendo la presenza di un ‘esubero’ di massa al di sotto della superficie terrestre; al contrario, una anomalia negativa è indice, invece, di un valore inferiore al previsto, dovuto a un ‘deficit’ di massa subsuperficiale, (come appunto le zone di subduzione delle placche).
L’ ANOMALIA GRAVITAZIONALE DI PORTO RICO
Sulla fossa di Porto Rico, l’anomalia di gravità risulta avere un elevatissimo valore negativo (- 380 milliGal), la più grande in assoluto sulla Terra. Il segno negativo indica che, un corpo risulta pesare di meno in quel punto che non in qualsiasi altro luogo della Terra.
A questo punto c’è da domandarsi: l’equipaggio del Vespucci sentirà questa… leggerezza ?
Cieli sereni PG
Luce Cinerea, o “Chiaro di Terra”
15 ° giorno di navigazione in Oceano Atlantico per Nave Vespucci
Questa sera, guardando la Luna nelle luci del crepuscolo, dopo 4 giorni dal Novilunio (avvenuto il 16 agosto scorso), da bordo si potrà notare, accanto al “falcetto” luminoso crescente 🌙, la restante parte della Luna debolmente illuminata da una tonalità di luce grigio-azzurra, talvolta verdastra.
LA “LUCE CINEREA” E’ così detta dal colore della cenere, già conosciuta nei tempi più antichi con diversi appellativi, secondo le diverse culture – per gli Inglesi è “the Old Moon in the New Moon’s arms” (la vecchia Luna tra le braccia della Luna Nuova). Questo fenomeno, dovuto alla riflessione della luce solare sulla Luna da parte Terra, fu differentemente interpretato dagli antichi, fino al Rinascimento.
Un’ interpretazione precisa della luce cinerea fu data da Galileo Galilei, tra il 1610 e il 1632, nel Sidereus Nuncius e nel Dialogo sopra i Massimi Sistemi.
“… lasciatemi il gusto di mostrarvi come a questo primo cenno ho penetrato la causa di un accidente al quale mille volte ho pensato, né mai l’ho potuto penetrare. Voi volete dire che certa luce abbagliata che si vede nella Luna, massimamente quando l’è falcata, viene dal reflesso del lume del Sole nella superficie della terra e del mare: e piú si vede tal lume chiaro, quanto la falce è piú sottile, perché allora maggiore è la parte luminosa della Terra che dalla Luna è veduta, conforme a quello che poco fa si concluse, cioè che sempre tanta è la parte luminosa della Terra che si mostra alla Luna, quanta l’oscura della Luna che guarda verso la Terra; onde quando la Luna è sottilmente falcata, ed in conseguenza grande è la sua parte tenebrosa, grande è la parte illuminata della Terra, veduta dalla Luna, e tanto piú potente la reflession del lume. “
IN SINTESI Riguardo la luce solare riflessa dalla Terra, occorre sapere che, quando la “Luna Nuova” procede verso il “Primo Quarto”, riceve dalla Terra una grande quantità di radiazione luminosa: per un osservatore sulla Luna in questa stessa configurazione astronomica, la Terra offre gran parte della sua superficie illuminata, procedendo da “Piena a “Ultimo Quarto”. Sempre considerando un ipotetico “lunatico” che osserva la Terra, la vedrebbe descrivere le fasi in maniera inversa a come noi terrestri osserviamo le fasi lunari; in altre parole, quando da noi è Luna Nuova, dalla Luna si vedrebbe la ‘Terra Piena’; il Primo Quarto lunare dalla Terra corrisponde all’Ultimo Quarto terrestre visto dalla Luna, e così via. La luce cinerea, in pratica, non è altro che il “chiaro di Terra” sulla Luna, l’esatto contrario del ‘chiaro di Luna’ sulla Terra
CURIOSITÀ Il “chiaro di Terra”, ha un impatto molto più grande sul nostro satellite: innanzitutto la superficie della Terra visibile dalla Luna è circa 13 volte più grande della Luna stessa, ma ha soprattutto un maggiore potere riflettente (albedo): circa il 38% contro il 7% della Luna. Questa riflettività dipende principalmente dalle nubi e dai poli ghiacciati ma solo minimamente dagli oceani.
Cieli sereni PG
Venerdì 18 agosto 2023 – I fusi orari
Navigazione verso Santo Domingo
Dopo la partenza da Capo Verde è stato effettuato un altro cambio dell’ora di bordo: ne sono previsti tre lungo la traversata atlantica prima dell’arrivo a Santo Domingo. L’ora di bordo adesso è quella del fuso GMT – 2.
Cosa significa GMT ? La sigla GMT è l’abbreviazione di Greenwich Mean Time (ora media di Greenwich) che identifica il fuso orario di riferimento della Terra. Prende il nome dalla città di Greenwich, un sobborgo di Londra, dove ha origine, per convenzione internazionale, il meridiano (detto meridiano fondamentale) avente longitudine pari a 0°. Inoltre la superficie della Terra è idealmente divisa in 24 “spicchi”, chiamati FUSI ORARI, di un’ampiezza di 15° e tutti i Paesi che si trovano dentro lo stesso fuso adottano ufficialmente l’ora media del meridiano centrale di quel fuso.
Tutti i fusi orari del pianeta sono definiti relativamente al tempo GMT: con un numero intero positivo (GMT+ …) per i fusi con orario in anticipo (ad Est) rispetto all’orario GMT oppure con un numero intero negativo (GMT- …) per i fusi con orario in ritardo (ad Ovest) rispetto all’orario GMT.
Tornando sul Vespucci, che ora sta navigando ad Ovest del meridiano di Greenwich, quando, per esempio, a bordo sono le 13, in Italia (dove è in vigore l’ora estiva del fuso GMT+2) sono le 17; e ancora, quando a bordo saranno le 20, e ci si preparerà per la cena, in Italia sarà già mezzanotte e inizierà un nuovo giorno! 🕗🤪🕛
Cieli sereni PG
Guida pratica alla scrittura di prompt efficaci per Intelligenze Artificiali: Strategie e Consigli
un articolo di Jonathan AI Writer_
Per sfruttare appieno le potenzialità delle intelligenze artificiali generative, come Chat-GPT e Bard, è indispensabile padroneggiare l’arte di creare prompt efficaci. Il prompt è il punto di partenza che guida l’IA nella generazione di risultati, quindi la sua formulazione gioca un ruolo cruciale nel definire il prodotto finale.
Ma cos’è esattamente un prompt? È un’istruzione o un input che presentiamo al modello per ottenere una risposta desiderata.
Per le IA che lavorano con il testo, un prompt può essere una frase come “Scrivimi una storia di fantascienza che inizia con un ufo che rapisce una mucca“.
Per quelle che generano immagini, potremmo fornire una foto accompagnata da una descrizione scritta.
Un prompt ben costruito è la chiave per ottenere risultati soddisfacenti dalle IA.
È come scrivere una guida dettagliata per farci condurre esattamente dove vogliamo arrivare.
Ad esempio, se vogliamo suggerimenti per un viaggio in Messico, dettagli come la durata del viaggio e i mezzi di trasporto che intendiamo utilizzare diventano fondamentali per ottenere suggerimenti pertinenti.
Oltre alla specificità, possiamo plasmare il tono e lo stile delle risposte.
Immagina di chiedere all’IA di spiegare il ciclo di vita di una pianta a un bambino di cinque anni o a un pubblico specializzato nella materia: il risultato sarà notevolmente diverso in entrambi i casi.
La tecnica del “chained prompting” è un’ottima strategia. In pratica, si tratta di interazioni iterative con l’IA, guidandola passo dopo passo verso l’output desiderato. Ad esempio, per spiegare il ciclo dell’acqua, potremmo chiedere prima come l’acqua reagisce al calore del sole, quindi procedere a descrivere l’evaporazione, e così via.
Inoltre, è importante evitare negazioni o ambiguità nei prompt, poiché l’IA potrebbe fraintenderle.
Dobbiamo anche considerare la lunghezza del prompt: se è troppo lungo, potrebbero ignorare le parti finali. L’equilibrio tra dettaglio e lunghezza è essenziale.
Questo approccio ai prompt si sta trasformando in una professione emergente: l’ “ingegnere dei prompt”. Questi esperti ottimizzano l’interazione tra umani e IA, contribuendo al perfezionamento dei modelli.
È un ruolo che richiede creatività e competenze tecniche, e sta attirando sempre più interesse.
In conclusione, la scelta delle parole giuste nei prompt è fondamentale per ottenere il massimo dalle intelligenze artificiali. È un’abilità che può essere appresa e perfezionata attraverso corsi e pratica. Mentre il mondo delle IA continua a evolversi, gli ingegneri dei prompt potrebbero diventare le guide essenziali per comunicare con le macchine e ottenere risultati straordinari.
La traversata atlantica del Vespucci e le “onde tropicali” – 7 agosto 2023
Il Vespucci ha lasciato le Isole di Capo Verde, e si appresta ad effettuare la traversata atlantica verso Santo Domingo: 2.680 miglia nautiche, circa 5.000 chilometri !
COME NEL TERZO VIAGGIO DI CRISTOFORO COLOMBO
I quattro viaggi di Colombo (vedi immagine) seguirono rotte simili ma non identiche. La terza scese molto più a Sud-Ovest passando proprio da Capo Verde dopo aver toccato Madeira e le Canarie.
LE ONDE TROPICALI
Nei prossimi giorni il Vespucci dovrà navigare anche su un altro tipo di onde: le ONDE TROPICALI. Le onde tropicali non sono onde di mare ma perturbazioni di aria (basse pressioni), che scorrono periodicamente in sequenza (una media di 5 al mese) da Est verso Ovest, lungo la fascia tropicale dell’Oceano Atlantico. Queste basse pressioni (vortici antiorari 🔄) sono anche chiamate, per la latitudine alla quale si generano, cicloni tropicali. A volte, soprattutto tra giugno e settembre, degenerano in forti perturbazioni🌩️, fino a raggiungere la forza di uragano🌪️ ed abbattersi sulle isole del Mar dei Caraibi, proprio dove sta dirigendo la nostra nave.
✍️ Dall’immagine satellitare in calce, ricevuta questa notte, si nota che un vortice si trova ben al di sotto della rotta del Vespucci (linea tratteggiata): per le prossime 24 ore, dunque, il rischio di forti perturbazioni è quasi nullo. 👌
Buon vento e cieli sereni PG
Sabato 5 agosto 2023 – Praia di Capo Verde
In porto a Praia di Capo Verde
Antonio DA NOLI, fu un navigatore genovese al servizio del Portogallo, nato nel 1419. A trenta anni, partì da Genova con il fratello e il nipote, con tre galee di sua proprietà, e si recò in Portogallo per ottenere l’appoggio di Enrico il Navigatore che gli permise di navigare lungo le coste atlantiche dell’Africa e scoprire alcune isole (quelle più a Nord) dell’arcipelago di Capo Verde, come dimostra un documento del 1462 firmato da Alfonso V, re del Portogallo.
LA LEGGENDA DI ANTONIO DA NOLI Un’antica leggenda narra che Antonio Da Noli lasciò Genova per ragioni… di cuore. Si legge che fosse innamorato di una bellissima ragazza genovese. La giovane ricambiava il suo amore, ma essendo di ceto più elevato, i genitori di lei non acconsentivano al matrimonio.
Con il cuore spezzato, Antonio decise di partire per cercare di dimenticarla. Fu così che si dedicò anima e corpo alle esplorazioni scoprendo in Africa molti luoghi ancora sconosciuti. Ma, per quanto le sue spedizioni avessero successo, non riusciva a dimenticare la sua bella innamorata genovese.
Un giorno Antonio, mentre si trovava su un’isola di Capo Verde, avvistò insieme al suo equipaggio una nave in difficoltà, che stava per affondare. Riuscì a salvare tutti, e scoprì con grande felicità che, a bordo di quella nave, si trovava niente meno che la sua innamorata, scappata da Genova, per andare a cercarlo. Naturalmente quando la coppia tornò a Genova, i genitori della ragazza, così contenti che la loro figlia fosse tornata sana e salva, acconsentirono alle nozze.
Il navigatore genovese Antonio da Noli ha dato il nome ad una nave della Regia Marina italiana affondata il 9 Settembre 1943 nelle Bocche di Bonifacio. La Flotta da Battaglia italiana fu attaccata dai tedeschi poche ore dopo l’annuncio dell’armistizio: il Cacciatorpediniere Antonio Da Noli salta su un campo minato nel tentativo di disimpegnarsi dal fuoco tedesco proveniente dalle batterie della Corsica. Affonda, a circa 5 miglia a ponente del faro di Pertusato, dividendosi in due tronconi. Nel settembre del 2009 il relitto del Da Noli è stato individuato su un fondale di circa 90 metri.
Il motto della nave era, Prendimi teco a l’ultima fortuna, un verso tratto dalla tragedia La Nave di Gabriele D’Annunzio.
Cieli sereni PG
Venerdì 4 agosto 2023 – L’Arcipelago di Capo Verde
Il Vespucci è arrivato alle Isole di Capo Verde ed è ormeggiato nel porto di PRAIA
CAPO VERDE è un arcipelago di dieci isole vulcaniche (di cui solo una disabitata) situate nell’Oceano Atlantico a circa 270 miglia al largo delle coste del Senegal. Prende il nome dalla penisola di Cap Vert (Capo Verde), il punto più occidentale dell’Africa continentale. Le isole sono anche raffigurate simbolicamente sulla bandiera nazionale da 10 stelle. 🇨🇻 Lo sfondo blu è l’oceano e il cielo. La banda bianca e rossa rappresenta la strada verso la costruzione della nazione, fatta di pace (bianco) e di impegno (rosso).
PRAIA Praia è la capitale di Capo Verde. Si trova nell’isola di Santiago che fa parte del gruppo di 4 isole che si trovano a Sud e dette di “Sottovento” in base alla loro posizione rispetto agli alisei. Le altre 6 più a Nord costituiscono l’arco “Sopravento”.
Le Isole furono scoperte dal navigatore esploratore genovese Antonio da Noli nel 1460 anche se molti storici attribuiscono il primato al portoghese Diogo Gomes.
Anche Cristoforo Colombo, nel 1498, durante il suo terzo viaggio per le Americhe, approdò nell’isola capoverdiana di Boa Vista e annotò nel diario di bordo: “Hanno un nome ingannevole perché sono alquanto aride e io non vidi in esse alcunché di verde”. A quanto pare, vide solo capre selvatiche, grandi tartarughe e lebbrosi.