(We are not) California dreamin’…
…che Mediterraneo sia!
Scopello (Italy)
Scopello (Italy)
Poros (Greece)
Poros (Greece)
Amorgos (Greece)
Amorgos (Greece)
Fregene (Italy)
Amorgos (Greece)
Amorgos (Greece)
Ischia (Italy)
…che Mediterraneo sia!
Scopello (Italy)
Scopello (Italy)
Poros (Greece)
Poros (Greece)
Amorgos (Greece)
Amorgos (Greece)
Fregene (Italy)
Amorgos (Greece)
Amorgos (Greece)
Ischia (Italy)
Il Vespucci, diretto a Las Palmas, in questo momento si trova in navigazione nel MARE DI ALBORAN
Questa parte del Mediterraneo è attraversata sia da correnti profonde provenienti da Est, che portano l’acqua più salata del Mediterraneo nell’ Oceano Atlantico, sia dalle correnti superficiali che si muovono in senso contrario. Il risultato di questo scambio è la presenza di movimenti circolari delle masse d’acqua.
Essendo una zona di transizione fra il Mediterraneo e l’Atlantico, questo mare ospita specie caratteristiche delle due zone: notevole la presenza di tursiopi 🐬, oltre che di focene, l’ultima popolazione del Mediterraneo. Inoltre qui vengono a nutrirsi le tartarughe marine dell’intero Mediterraneo, attratte dall’abbondante cibo a disposizione.
Questo mare prende il nome dall’ ISOLA di ALBORAN che fa parte del territorio della Spagna (distante 90 km) nonostante sia più vicina alle coste settentrionali del Marocco (50 km). Per questo è tuttora rivendicata dallo stato africano.
Possedimento spagnolo fin dal 1540, a sua volta deve il nome al pirata tunisino Al Borani, che aveva una base sull’isola.
Per la sua posizione strategica, nel 1960 alcune navi da pesca sovietiche tentarono di installare una base sull’isola. Il regime franchista reagì inviando una guarnigione della marina militare, che ancora oggi costituisce l’unico insediamento presente su Alborán.
L’isola ospita alcune costruzioni: un faro, la casa abbandonata del guardiano del faro, un eliporto, due moli e un campo di calcio;
CURIOSITÀ
Sorprendentemente c’è anche un cimitero con tre tombe. Due delle sepolture sono della suocera e della moglie di un guardiano del faro, decedute rispettivamente nel 1910 e 1920.
La terza tomba non ha nome, ma secondo alcune fonti si tratta di un aviatore tedesco della seconda guerra mondiale restituito dal mare dopo l’abbattimento del suo velivolo e la conseguente morte.
Cieli sereni
PG
L’ 11 LUGLIO si celebra la giornata della popolazione mondiale, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1989 per attirare l’attenzione sull’aumento della popolazione mondiale e sull’effetto che questo incremento sta esercitando sulle disuguaglianze, sul clima e sul pianeta.
Secondo una stima ufficiale delle Nazioni Unite, all’inizio del 2023 la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi (!).
Nessuno può sapere con esattezza l’ammontare della popolazione, il cui valore reale è compreso, presumibilmente, in una forchetta di più o meno 100 milioni rispetto alle stime.
Ma il punto è che, mese più mese meno, il dato è impressionante, se si pensa che eravamo 4 miliardi nel 1974, 7 miliardi nel 2011 e, secondo l’ONU, potremmo essere 10 miliardi nel 2050.
Un trend frutto dei progressi della medicina, innanzitutto, e del relativo miglioramento delle condizioni di vita.
CURIOSITÀ
Si è calcolato che ogni 24 ore nascono in media 237mila bambini (uno ogni 2,7 secondi) e che muoiano 140mila persone, dunque sulla Terra ogni giorno ci sono 97mila persone in più (4mila in più ogni ora…!) 🕑
Cieli sereni
PG
Nave Vespucci, in navigazione lungo le coste spagnole, la scorsa notte ha attraversato, da Est ad Ovest, il Meridiano di Greenwich conosciuto anche come “meridiano zero”.
La Nave rimarrà nell’Emisfero Ovest fino all’attraversamento dell’ ‘antimeridiano di Greenwich’ previsto per il prossimo anno in navigazione nell’ Oceano Pacifico.
Questa linea immaginaria che unisce il Polo Nord e il Polo Sud, è l’origine da cui si traggono le unità di misura delle distanze in mare ed è il riferimento dei tempi: è così chiamato perché attraversa il Royal Observatory di Greenwich (Londra) e passa per otto Paesi: Regno Unito, Francia, Spagna, Algeria, Mali, Burkina Faso, Togo, Ghana.
CURIOSITÀ
La Spagna, essendo attraversata dal meridiano di Greenwich, dovrebbe utilizzare l’orario del fuso in vigore in Irlanda e Regno Unito, quindi un’ora meno che in Italia.
Vige, invece, lo stesso orario di Roma e degli altri paesi dell’Europa centrale. Questa ‘anomalia’ è dovuta ad una modifica che risale alla dittatura di Franco, ed è all’origine degli orari “ritardati” che caratterizzano i ritmi di vita del Paese: gli orari dei pasti sono spostati in avanti così come l’apertura dei commerci o degli uffici.
IL RECORD DEL TRAMONTO TARDIVO.
L’anomalia della Spagna in tema di orari è massima il giorno del solstizio d’estate, quando il ritardi dell’ora del tramonto tocca il suo record annuale.
In Galizia, la regione situata nell’estremo nord-occidentale della Spagna, proprio sopra il Portogallo (paese che invece utilizza il fuso irario di Londra), il 21 giugno, il Sole tramonta ben oltre le 22.00.
A Santiago de Compostela, importante meta per i camminatori del Camino de Santiago, avviene alle 22.16. Ma La Coruña li batte tutti, con il tramonto alle 22.19 !
Cieli sereni
PG
Grazieee🫡
È uno dei mari in cui è suddiviso convenzionalmente il Mediterraneo.
È delimitato a nord dalla Spagna e dalla Francia e a sud dalle Isole Baleari.
Non si è certi dell’origine del toponimo ma potrebbe derivare dal greco βαλλω, (bállō) ovvero gettare (pietre o giavellotti).
Nelle Isole Baleari, infatti, era nota l’abilità degli abitanti nell’arte di lanciare pietre con le fionde.
Quegli ottimi frombolieri, descritti anche dagli storici antichi, venivano utilizzati come mercenari da Greci, Punici e Romani.
Da ciò deriva anche la parola balistica, la scienza che studia il moto dei proiettili.
COSA ACCADDE OGGI ?
10 LUGLIO 1658
Nasce a Bologna Luigi Ferdinando MARSILI che è stato uno scienziato, militare, geologo e botanico italiano
A Bologna creò una Camera di Geografia e Nautica dell’antico Istituto delle Scienze, una delle più antiche accademie scientifiche italiane tuttora esistenti.
La produzione consisteva in varie tipologie di carte geografiche e nautiche, alcune delle quali incise su rame e decorate con motivi floreali e allegorici.
Notevole la pregiatissima collezione di modelli di navi dei sec. XVII e XVIII, realizzati in scala dagli stessi cantieri che varavano le navi.
Sembra che l’Istituto raccogliesse questi modelli di vascelli e galere per conoscere i segreti tecnici della potenza marittima, militare e commerciale di nazioni come la Francia o l’Inghilterra.
In suo onore, è chiamato il più grande vulcano sottomarino europeo: il Monte Marsili che sorge nei fondali del Mar Tirreno.
Cieli sereni
PG
IL PIÙ GRANDE TSUNAMI DELL’ EPOCA MODERNA
Il 9 Luglio del 1958 un gigantesco Tsunami si abbattè nella Lituya Bay (Alaska) a causa della caduta, all’interno della baia, di una colossale frana staccatasi dalle pendici Monte Crillon al seguito di un violentissimo terremoto.
Caddero in mare qualcosa come 30 milioni di metri cubi di roccia che spostarono all’istante un immenso quantitativo di acqua producendo la colossale onda di tsunami.
L’altezza massima dell’onda fu determinata osservando la vegetazione che sul versante opposto a quello della frana fu cancellata completamente fino ad un altezza di 525 metri (!), tale quindi fu l’altezza massima raggiunta dall’acqua che poi si diresse all’interno della baia con un’onda alta circa 200 metri. Quest’onda fu affrontata da tre piccole imbarcazioni che si trovavano all’interno della baia. Una delle tre fu spazzata via mentre le altre due riuscirono a salvarsi cavalcando l’onda. I superstiti raccontarono di una vera e propria montagna d’acqua che si diresse verso di loro ad una velocità impressionante.
È sicuramente l’evento di questo tipo di maggiore portata che sia mai stato registrato e direttamente osservato nel 20° secolo.
L’evento di Lituya Bay dimostra che i megatsunami esistono e sono possibili come causa di eventi franosi eccezionali o di caduta di asteroidi.
Per questo ultimo caso è stato calcolato che un asteroide del diametro di 1 km che viaggia a 25-30 km al secondo, se impattasse nell’Oceano, potrebbe generare uno tsunami con un’onda di 300-800 metri, destinato poi ad arrivare nell’entroterra per migliaia di km.
Cieli sereni
PG
Nave Vespucci è in navigazione di fronte alle coste catalane all’altezza di Barcellona.
A bordo qualcuno si sta ancora domandando che cosa era quel punto luminosissimo visibile al tramonto di ieri sera sull’orizzonte di Ponente. (Vedi foto)
Si trattava di VENERE che in questi giorni è al massimo della sua luminosità. Lo è stato esattamente venerdì scorso, 7 luglio, quando ha brillato sopra l’orizzonte subito dopo il tramonto come l’oggetto più luminoso in quella direzione (e in tutto il cielo).
Per chi non ha avuto l’opportunità di vederlo, il pianeta rimarrà comunque molto luminoso anche al tramonto dei prossimi giorni di metà luglio. Poi lo sarà di nuovo a settembre, ma all’alba sull’orizzonte di Levante!
CURIOSITÀ
Venere può essere osservato o come “stella della sera” (il caso di questi giorni) o come “stella del mattino”. In altre parole, o dopo il tramonto del Sole oppure prima dell’alba, con un’alternanza di circa 10 mesi.
PERCHÈ?
Venere gira attorno al Sole su un’orbita interna alla nostra, e pertanto, vedendolo noi “da fuori”, con il Sole al centro, il pianeta si trova da una parte o dall’altra del Sole, ma mai più lontano di un angolo di 45°.
Un arco di 45 gradi, nella volta celeste, corrisponde a tre ore in termini di movimento (relativo) degli astri e pertanto Venere possiamo vederlo tramontare non più di tre ore dopo il Sole oppure sorgere non più di tre ore prima.
L’ altro pianeta “inferiore” (cioè con orbita interna a quella della Terra) è Mercurio: questo, dal Sole, può allontanarsi al massimo di 25°, rimanendo quindi visibile, sempre e solamente, o al crepuscolo serale (1h e 30m dopo il tramonto) o a quello mattinale (1h e 30m prima dell’alba) .
Cieli sereni
PG
L’ 8 luglio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo nata nel 2014 con la collaborazione di Earth Day Italia e il supporto della Marina Militare Italiana
per stimolare l’interesse delle comunità verso lo stato di salute di questo mare.
Gli obiettivi della Giornata si possono ricondurre agli stessi dichiarati dalle Nazioni Unite, che nel 2017 hanno dato inizio all’ Ocean Decade, il programma decennale (2021-2030) sostenuto dall’UNESCO che prevede il coinvolgimento di scienziati, enti governativi, associazioni e imprese in un piano condiviso per la protezione degli oceani.
Il Mar Mediterraneo, chiamato dai Romani “Mare Nostrum”, oltre ad essere ricchissimo di storia, costituisce un’eccellenza di biodiversità: pur avendo solo una superficie di circa l’1% di tutta la superficie acquea del pianeta, ospita oltre 12000 specie marine (!) e mediamente l’8% della biodiversità marina mondiale.
Bagna 22 Paesi e la sua profondità media si aggira sui 1500 metri, (quella massima è di 5270 metri) il che lo rende il mare chiuso più profondo del mondo.
Nonostante sia (quasi) ‘chiuso’, ha una
particolare circolazione delle acque per lo più dovuta ai venti, che garantisce un continuo ricambio d’acqua e l’ingresso di specie animali appartenenti all’Oceano Atlantico.
E’ chiamato anche il “Mare dei Vulcani”: solo nei mari italiani, in particolare nel Tirreno, esistono 13 vulcani, tra i quali il Marsili, che è il vulcano sommerso più grande d’Europa.
CURIOSITÀ
Questo mare ha ben due (!) BARRIERE CORALLINE.
Una si trova sul litorale romano, al largo di Capocotta, tra Ostia e Torvaianica, ed è costituita da una prateria di gorgonie a poche miglia dalla costa capitolina.
L’altra barriera è in Puglia. Si estende per circa 2,5 km dalla costa di Monopoli con profondità di circa 40-55 metri, anche se la sua estensione reale potrebbe essere molto più vasta, circa 200 km nel tratto tra Bari e Otranto.
Si tratta di una scogliera di madrepore mesofotiche scoperta nel 2019 e popolata da oltre 200 specie diverse.
[Foto UNESCO: Barriera corallina pugliese]
Cieli sereni
PG
8 luglio 2023
Nave Vespucci, dopo aver lasciato il porto di Marsiglia, si trova in navigazione nel Golfo del Leone
Si tratta della grande insenatura nella costa Sud della Francia, che va da Tolone fino al confine con la Spagna. (Vedi figura).
La sua posizione geografica e i rilievi fanno confluire correnti d’aria che generano il caratteristico vento da Nord Ovest, il MISTRAL, che può alzare sul mare onde e venti tra i più temibili del Mediterraneo (tempeste note sotto il nome di lionate).
PERCHÈ SI CHIAMA GOLFO DEL LEONE ? 🤔
Il Golfo del Leone ha avuto nomi diversi nel corso della storia. Durante l’antichità, il nome prevalente era quello di Mare Gallicum (“mare dei Galli”). Nel Medioevo poi comparve l’attuale nome “Golfo del Leone” per le cui origini ci sono due ipotesi.
La prima è che il nome derivi dal confronto con un leone: questa parte di mare è pericolosa quanto il grosso felìde per i forti e improvvisi venti sopra accennati che minacciano le barche dei marinai e dei pescatori.
La seconda ipotesi è suggerita dal fatto che il picco di Saint-Loup, situato all’estremità meridionale del Massiccio Centrale, dietro la costa, ricorda, come profilo, un leone sdraiato: inconfondibile punto di riferimento per chi osserva da una barca entrando nel golfo.
Cieli sereni 🦁
PG
[Foto L. Esposito]
CURIOSITÀ
Si dice ” la Vespucci è ormeggiata” o ” il Vespucci è ormeggiato”? 🤔
Le unità della Marina Militare vengono declinate al maschile secondo un’ antica tradizione per la quale le navi armate erano definite come “REGIO LEGNO” oppure, come “VASCELLO”.
Come per intendere “il regio legno” (o “il vascello) Vespucci.
Sotto il Regno d’Italia, l’appellativo aveva cambiato genere essendo le unità definite come “Regia Nave” (RN) ma, ritornando ai nostri giorni, si usa dire correntemente, ” il Vespucci” così come ” il Cavour”, ” il San Giorgio”, ecc..
PERCHÈ SI DICE “ORMEGGIARE” ?
È un termine che deriva dal greco ὁρμίζω (ormízo), che a sua volta viene da ὅρμος (ormos) [rada, luogo per ancorare].
Si intende assicurare una nave, o un’imbarcazione in genere, a un punto fermo con mezzi di ritenuta (ancore, catene, cavi fra nave e bitte a terra, fra nave e boa, ecc.) per mantenerla in posizione prestabilita, contro l’azione del mare e del vento.
[Treccani].
Mentre per il diporto e per le unità militari, si parla comunemente di ORMEGGIARE, esiste un sinonimo, ATTRACCARE, più diffuso nella marina mercantile.
Cieli sereni
PG