Il 12 GENNAIO si festeggia il capodanno Berbero (Amazigh) secondo un calendario che deriva dagli antichi cicli agrari della regione nordafricana che inizia nel 950 a.C., anno della salita al trono del faraone Sheshonq I. Il capodanno è noto con il termine berbero Yennayer (ⵢⴻⵏⵏⴰⵢⴻⵔ), che propriamente indica il primo mese dell’anno (il nome deriva infatti da quello latino di Ianuarius ).
Si festeggia in diverse zone del Maghreb e in molti paesi europei che ospitano le comunità berbere con spettacoli, balli tradizionali e degustazioni di street food passeggiando per i souk.
Un tratto caratteristico di questa festività, che spesso si confonde con quella islamica dell’ ashura, è l’uso, in molte regioni, di invocazioni rituali con formule quali bennayu, babiyyanu, bu-ini ecc., tutte espressioni che, secondo molti studiosi, potrebbero rappresentare la corruzione degli antichi auguri in latino bonus annus/bonum annum
CURIOSITÀ Il calendario berbero segue il calendario giuliano, e quindi il primo mese dovrebbe iniziare il 14 gennaio gregoriano. Tuttavia, per un probabile errore nel ripristinare le usanze berbere in via di sparizione, oggi in gran parte dell’Algeria è opinione comune che la data d’inizio anno vada anticipata al 12 del mese e non al 14.
Cieli sereni e Buon 2974 ! PG
Lunedì 1 gennaio 2024 – anno bisestile
2024 ANNO BISESTILE (Tempo di lettura 2 minuti 😐)
La Terra impiega esattamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi a completare un giro (orbita) intorno al Sole. Il calendario (gregoriano), che utilizziamo per contare questi ‘giri intorno al Sole’ (.. che chiamiamo ANNI), arrotonda il conteggio ‘per difetto’ al numero intero di 365 giorni.
Questa differenza di quasi 6 ore ogni anno (24 ore ogni 4 anni !), se non venisse aggiunta ogni quadriennio, porterebbe il calendario civile ad essere sfalsato di 24 giorni nell’arco di un secolo da quello astronomico e, in 300 anni, ci si ritroverebbe a celebrare la Pasqua in…. pieno inverno!
Il primo ad accorgersi di questo inconveniente e a fare aggiungere nel calendario un giorno “extra” ogni 4 anni, fu Giulio Cesare nel 46 a.C. Diamo la spiegazione del perché è chiamato BISESTILE quell’anno in cui si compie, ancora oggi, questa aggiunta di un giorno dopo il 28 di Febbraio.
Prima di tutto spieghiamo cosa sono le “calende” – dal latino cǎlendae, -ārum – da cui deriva la parola “calendario”: con tale appellativo si designava il giorno iniziale di ciascun mese nel calendario romano. Quando mancavano sei giorni all’inizio di un mese (esempio 1° Marzo) si usavano, per i giorni a venire, delle definizioni del tipo “conto alla rovescia”.
Esempio:
6 giorni prima delle Calende di Marzo
5 giorni prima delle Calende…
4 giorni prima…
3 giorni prima…
2 giorni…
1 giorno… ! Calende di Marzo (1 Marzo)
I Romani decisero di inserire quel giorno ‘extra’ prima del 6° giorno antecedente le Calende di Marzo che fu pertanto chiamato ante dies bis sextus calendas Martias da cui “bisestile”.
Successivamente, quando si cominciò a contare i giorni del mese con numeri progressivi (1, 2, … 28), il giorno extra fu spostato e divenne il 29 febbraio.
Il metodo di Giulio Cesare aveva peró un limite: i giorni bisestili questa volta erano troppi e, con la nuova regola di arrotondamento, il calendario civile adottato ora “sforava” quello solare. Le cose furono riordinate nel 1582 da Papa Gregorio XIII, che in quell’anno decise di far “saltare” i giorni dal 4 al 15 ottobre, e riportare l’equinozio di primavera al 21 marzo. Quel calendario, che usiamo ancora oggi, stabilì che gli anni bisestili fossero solamente quelli divisibili per 4, ECCETTO gli anni secolari che sono/saranno bisestili solo se divisibili per 400. (Per esempio il 1900 non è stato bisestile, mentre il 2000 lo è stato) In questo modo si “affinano” le 6 ore di ogni anno in 5 ore 48 minuti e 46 secondi.
Questa regola complicata serve a tenere conto del moto dell’asse di rotazione terrestre simile a quello di una trottola poco prima di fermarsi (PRECESSIONE). Distinguiamo quindi l’anno solare (365 giorni 5 ore 48 minuti e 46 secondi) da quello siderale (che tiene conto anche della precessione) di 365 giorni 6 ore 9 minuti e 9 secondi.
In conclusione, a riprova della irregolarità dei moti celesti, secondo gli attuali calcoli resta ancora una piccola differenza di 26 secondi l’anno, un errore di appena 1 giorno ogni 3300 anni circa (!) . Nei calendari moderni, scanditi dagli orologi atomici, si compensa anche quel ritardo, aggiungendo 1 secondo alla durata di un giorno (a mezzanotte del 31 dicembre) ogni volta che si accumula 1 secondo di discrepanza tra il tempo solare e quello siderale. L’ultima volta che è stato aggiunto quel secondo (detto “intercalare”), è stato il 31 dicembre 2016.
Cieli sereni e Buon 2024 PG
29 dicembre 1911, indipendenza della Mongolia. Il suo simbolo: il Sojombo.
ACCADDE OGGI… … il 29 DICEMBRE 1911
Il 29 dicembre è la festa nazionale della MONGOLIA in memoria del giorno dell’indipendenza dalla Dinastia Qing, nel 1911. La Mongolia (ᠮᠣᠩᠭᠣᠯ ᠤᠯᠤᠰ in scrittura mongola) ha una bandiera composta da tre bande verticali di uguali dimensioni: una centrale blu, colore nazionale, che rappresenta il cielo, e due laterali di colore rosso. Al centro della banda rossa sul lato del pennone, in giallo, è posto l’emblema nazionale, il Sojombo – una disposizione di elementi astratti che rappresentano Fuoco, Sole, Luna, Terra, Acqua e il simbolo dello Yin-Yang.
Il Sojombo è un simbolo speciale della scrittura mongola inventata dal monaco Zanabazar nel 1686. Il nome, che deriva dal sanscrito, significa “creato da sé”. Si compone di dieci motivi astratti e geometrici ai quali viene attribuito il seguente significato:
Il FUOCO (🔥): è un simbolo di ricchezza e di successo. Le tre lingue della fiamma rappresentano il passato, il presente e il futuro.
Il SOLE (●) e la LUNA (☽): antichi simboli che rappresentano il cielo padre e, quindi, l’origine del popolo mongolo.
Due TRIANGOLI (▼), simili all’estremità di una freccia o di una lancia, puntano verso il basso per indicare la sconfitta dei nemici.
Due RETTANGOLI ORIZZONTALI (▬) rappresentano l’onestà e l’equità per il popolo mongolo, sia che si trovi ai vertici sia che occupi la base della società.
Il simbolo TAIJITU (☯), noto anche come Yin e Yang, illustra la reciproca complementarità tra uomini e donne.
Due RETTANGOLI VERTICALI (▮▮) sono interpretabili come le mura di una fortezza. Rappresentano unità e forza e si basano sul proverbio mongolo: “L’ amicizia reciproca è più forte dei muri di pietra”.
Il Sojombo, nel suo insieme, rappresenta dunque l’immutabilità e la costanza: il simbolo nazionale della libertà e dell’indipendenza. 🇲🇳
Cieli sereni PG
La Cometa Nishimura
Nave Vespucci ha ripreso la navigazione nel Mar dei Caraibi verso Port of Spain (Tinidad e Tobago)
Chi sarà sveglio all’alba, per il turno di guardia in coperta, potrà osservare, bassa sull’orizzonte, la cometa 2023 P1 Nishimura.
LA COMETA NISHIMURA
L’11 agosto scorso, l’astronomo amatoriale giapponese Hideo Nishimura ha rilevato un oggetto luminoso vicino al Sole rivelatosi subito essere una nuova cometa! Il 15 agosto, il Minor Planet Center ha ufficialmente confermato la scoperta battezzando la cometa C/2023 P1 NISHIMURA.
2023/P1 significa che la cometa è stata scoperta nel 2023, nella prima metà di agosto (corrispondente alla lettera P nel sistema di denominazione delle comete IAU, ed è stato il 1° oggetto di questo tipo scoperto nello stesso periodo;
Nishimura è il nome del già citato scopritore;
Quando e dove si può vedere la cometa?
La cometa sorge all’incirca alle 5.30, il Sole alle 6.30. Questa finestra temporale al crepuscolo mattinale di circa 1 ora è, dunque, quella in cui si potrà osservare la cometa; non prima perchè ancora sotto l’orizzonte, nè dopo, perchè ‘coperta’ dalla luce del Sole ormai sorto.
La cometa Nishimura ha raggiunto la magnitudine 4,8 l’ 8 settembre scorso ed è già abbastanza luminosa per essere osservata ad occhio nudo. Sarà visibile, bassa sull’ orizzonte di Levante (ad Est), nella costellazione del Leone e diventerà ancora più luminosa nei prossimi giorni mentre raggiungerà il perielio: purtroppo sarà anche più vicina al Sole (come angolo della nostra visuale) e quindi più difficile da individuare.
ATTENZIONE ! Guardando la figura (da Skytonight ) bisogna ricordare che la linea punteggiata:
NON è la scia della cometa che attraversa il cielo in un attimo, come fanno le meteoriti.
NON è la traccia del moto della cometa durante un giorno, come fanno il Sole, la Luna e le stelle.
La figura serve ad individuare, per il giorno dell’osservazione, il punto del cielo (ossia la costellazione) dove puntare lo sguardo nella finestra oraria mattutina descritta, per vedere la cometa Nishimura.
Cieli sereni PG
Le Isole ABC: Aruba, Bonaire e Curaçao
Navigazione nel Mar dei Caraibi
LE ISOLE ABC Con questo acronimo si intendono le tre isole situate nella parte meridionale del Mar dei Caraibi, al largo della costa nord-occidentale del Venezuela. “ABC” sono le iniziali delle isole principali del gruppo: si tratta di Aruba (A) 🇦🇼, Bonaire (B) e Curaçao (C) 🇨🇼. Tutte e tre fanno parte del Regno dei Paesi Bassi 🇳🇱 sotto il nome ufficiale di Dutch Caribbean (Caraibi Olandesi), mentre un tempo si chiamavano Antille Olandesi.
Aruba e Curaçao sono nazioni costitutive del Regno, mentre Bonaire è una municipalità speciale dei Paesi Bassi.
CURIOSITÀ Aruba, Bonaire e Curacao, si trovano tranquillamente lontane dalla cintura degli uragani nei Caraibi e pertanto sempre molto visitate!
Cieli sereni PG
Sabato 5 agosto 2023 – Praia di Capo Verde
In porto a Praia di Capo Verde
Antonio DA NOLI, fu un navigatore genovese al servizio del Portogallo, nato nel 1419. A trenta anni, partì da Genova con il fratello e il nipote, con tre galee di sua proprietà, e si recò in Portogallo per ottenere l’appoggio di Enrico il Navigatore che gli permise di navigare lungo le coste atlantiche dell’Africa e scoprire alcune isole (quelle più a Nord) dell’arcipelago di Capo Verde, come dimostra un documento del 1462 firmato da Alfonso V, re del Portogallo.
LA LEGGENDA DI ANTONIO DA NOLI Un’antica leggenda narra che Antonio Da Noli lasciò Genova per ragioni… di cuore. Si legge che fosse innamorato di una bellissima ragazza genovese. La giovane ricambiava il suo amore, ma essendo di ceto più elevato, i genitori di lei non acconsentivano al matrimonio.
Con il cuore spezzato, Antonio decise di partire per cercare di dimenticarla. Fu così che si dedicò anima e corpo alle esplorazioni scoprendo in Africa molti luoghi ancora sconosciuti. Ma, per quanto le sue spedizioni avessero successo, non riusciva a dimenticare la sua bella innamorata genovese.
Un giorno Antonio, mentre si trovava su un’isola di Capo Verde, avvistò insieme al suo equipaggio una nave in difficoltà, che stava per affondare. Riuscì a salvare tutti, e scoprì con grande felicità che, a bordo di quella nave, si trovava niente meno che la sua innamorata, scappata da Genova, per andare a cercarlo. Naturalmente quando la coppia tornò a Genova, i genitori della ragazza, così contenti che la loro figlia fosse tornata sana e salva, acconsentirono alle nozze.
Il navigatore genovese Antonio da Noli ha dato il nome ad una nave della Regia Marina italiana affondata il 9 Settembre 1943 nelle Bocche di Bonifacio. La Flotta da Battaglia italiana fu attaccata dai tedeschi poche ore dopo l’annuncio dell’armistizio: il Cacciatorpediniere Antonio Da Noli salta su un campo minato nel tentativo di disimpegnarsi dal fuoco tedesco proveniente dalle batterie della Corsica. Affonda, a circa 5 miglia a ponente del faro di Pertusato, dividendosi in due tronconi. Nel settembre del 2009 il relitto del Da Noli è stato individuato su un fondale di circa 90 metri.
Il motto della nave era, Prendimi teco a l’ultima fortuna, un verso tratto dalla tragedia La Nave di Gabriele D’Annunzio.
Cieli sereni PG
“Barbie di Greta Gerwig: Un Manifesto Femminista Con Sfumature di Rosa”
di Redazione Online_
Barbie di Greta Gerwig è finalmente arrivato al cinema a partire dal 20 luglio, colorando il mondo di rosa e suscitando grande interesse, meme e una vasta campagna pubblicitaria.
Ora, vale la pena affrontare questa osannata pellicola dopo tutta questa attesa?
Se siete appassionati della celebre bambola, probabilmente sì. Tuttavia, se vi aspettate una commedia spensierata e divertente, potreste rimanere delusi, forse anche un po’ arrabbiati.
La sceneggiatura, creata da Greta Gerwig e Noah Baumbach, moglie e marito, è piena di amore per i dettagli, generando situazioni paradossali e battute perfette per diventare virali.
Gli attori, sia i protagonisti Margot Robbie (Barbie) e Ryan Gosling (Ken), sia i comprimari come Allan (interpretato da Michael Cera) e Gloria (interpretata da America Ferrera), offrono delle interpretazioni magistrali.
Tuttavia, ciò che potrebbe essere problematico è la satira sociale che permea l’intero film. Scherzando si può dire tutto, anche la verità, ma nutriamo qualche dubbio sul fatto che il mondo sarebbe migliore senza gli uomini.
Questa fragilità sottostante permea l’intera narrazione.
Barbie è un film in cui gli uomini sono rappresentati come i villain, non perché commettano azioni malvagie oggettivamente, ma semplicemente perché sono uomini. Nel “perfetto” mondo di Barbieland, tutti i Ken (chiamati tutti con lo stesso nome, ovvero Ken) sono considerati degli imbecilli buoni a nulla.
All’inizio, questa rappresentazione può risultare divertente, ma a lungo andare diventa stancante.
Mentre Barbie ricopre ruoli come presidente, medico, netturbina, astronauta e vincitrice di un Premio Nobel, Ken si riduce alla semplice definizione di “spiaggia”, credendo persino che sia un lavoro. Ken è solo muscoli, birra e risse, non sa fare altro. Non ha nemmeno una casa, o se l’ha, nessuno ha mai pensato a dove possa abitare. È praticamente insignificante.
D’altro canto, tra le Barbie, il supporto reciproco è sempre al massimo livello.
Fatta eccezione per Barbie Stramba, che ha perso la sua bellezza a causa di un passato difficile, e Barbie incinta, considerata una sorta di paria da tutte a causa della sua pancia.
Quando la bravissima Margot Robbie, nei panni di Barbie Stereotipo, si trova a fronteggiare una crisi di nervi insospettabile nonostante la sua vita apparentemente perfetta, è costretta a fare un viaggio nel mondo reale insieme a Ken, che la corteggia da sempre e lei tratta con nonchalance e sorrisi sublimi.
Nel mondo reale, entrambi si confrontano con il patriarcato. Questa esperienza è una pessima notizia per lei, ma per lui è un risveglio dell’anima, finalmente capisce di poter essere qualcosa di più, o addirittura di poter comandare.
Con l’aiuto di due donne umane, una madre e sua figlia, Barbie torna nel suo universo con un forte mal di testa e si trova costretta ad affrontare il temibile “patriarcato”.
Ne scaturisce una guerra tra maschi e femmine, in cui i primi sono rappresentati come stupidi e le seconde come estremamente intelligenti, per natura. Non c’è animosità né rivalità tra le donne, che siano bambole o umane, si sostengono sempre a vicenda.
Non vedremo mai attriti tra Barbie veterinaria e Barbie surfista californiana, perché il vero nemico è l’uomo.
Il messaggio del film, al di là della trama, sembra essere: aspirate a essere “donne ordinarie, felici di arrivare a fine giornata, possibilmente da sole e senza la zavorra di un Ken tra i piedi”.
Barbie va oltre l’esagerazione tipica della satira e promuove la grande, grandissima solitudine come unico modello di vita vincente.
Questa solitudine estrema, quasi aggressiva, mira a sopprimere qualsiasi relazione sentimentale in nome di un bene più grande: combattere il patriarcato.
E per farlo, bisogna combattere contro tutti gli uomini, illuderli, ingannarli e considerarli poco più che accessori decorativi, spesso fastidiosi e pacchiani, poiché, anche se non se ne rendono conto, sono solo degli inutili imbecilli.
Sia Barbie che Ken cercano il proprio posto nel mondo, uno scopo che li faccia sentire completi. Sarebbe stato bello, e anche utile, se entrambi si fossero aiutati a comprendere quale potesse essere la loro strada, partendo dalla stessa situazione iniziale: entrambi sono bambole, non umani.
Invece, Ken è condannato e Barbie è eletta regina, per nascita.
Barbie rappresenta un manifesto femminista distorto, con l’aggiunta di glitter, battute e canzoncine catchy.
Se cercate di spegnere il cervello per due ore, allora Barbie è sicuramente il film adatto a voi.
Che il “pinkwashing” vi accompagni lieve.
L’ OBLÒ DEL COMANDANTE BITTA – GENOVA, LA CROCE DI SAN GIORGIO.
Il comandante Bitta è un curioso e stravagante personaggio uscito dalla penna di Paolo Giannetti (PG), che “osserva” dal suo “oblò virtuale” di Nave Vespucci i porti visitati e le rotte percorse cercando le risposte a quesiti su chi, che cosa, dove, come, quando e perchè… . Gli anedotti e le curiosità possono riguardare il mare, la navigazione, la meteorologia, l’astronomia e altro.
Genova 1 luglio 2023 Partenza di Nave Vespucci per il Tour Mondiale 2023-2025.
LA CROCE DI SAN GIORGIO Nello stemma della Marina Militare, il ‘secondo quarto’ (chiamato in araldica il cantone sinistro del capo) è occupato dalla Croce di San Giorgio, simbolo di Genova, potente Repubblica Marinara, che iniziò ad usarla nell’alto medioevo. In quel periodo storico, la “Superba” partecipava attivamente alle Crociate: la leggenda narra che, durante una cruenta battaglia per la presa di Gerusalemme (nel 1099), il Santo apparve per incitare alla vittoria le truppe cristiane. Da quel momento Genova adottò ufficialmente la croce di S. Giorgio come proprio vessillo 🏴. La croce della Repubblica di Genova fu in seguito adottata altrove in Italia e nel mondo.
Cieli sereni PG
30 GIUGNO – GIORNATA MONDIALE DEGLI ASTEROIDI
Il 30 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Asteroidi (Asteroid Day) che fu istituita nel 2014 per far conoscere il ruolo degli asteroidi nella formazione del nostro sistema solare, l’ eventuale sfruttamento delle risorse che forniscono, come possono aprire la strada a future esplorazioni e infine come sia possibile proteggere il nostro pianeta dagli impatti.
COSA È UN ASTEROIDE? Come premessa ricordiamo la definizione di “pianeta” come ‘corpo freddo (senza luce propria) che orbita intorno al Sole’. Oltre agli 8 pianeti più noti, rientrano in questa definizione molti altri corpi celesti più piccoli, anch’essi orbitanti intorno al Sole. Questi “pianetini” sono denominati ASTEROIDI (nello spazio ne sono stati contati circa trecentomila) e tra i più grandi conosciamo Cerere (950 km di diametro), Vesta e Pallade (circa 500 km). [Vedi immagini in scala con la Terra]. Questi pianetini più grandi hanno forma quasi sferica, mentre quelli di diametro inferiore possono avere forme irregolari. La maggior parte di loro ruota attorno ad un proprio asse, e le “giornate” (un giro completo) durano tra le 5 e le 20 ore.
La data del 30 giugno è stata scelta per ricordare l’anniversario del più importante evento esplosivo naturale registrato nella storia recente della Terra: l’impatto avvenuto quel giorno di 115 anni fa (nel 1908) a Tunguska in Siberia.
Cieli sereni PG
21 GIUGNO 2023 “SOLSTIZIO D’ESTATE”. Il giorno più lungo dell’anno?…a Venezia, un pò di più! ;-)
È OGGI IL GIORNO PIÙ LUNGO DELL’ ANNO ?
Oggi 21 giugno alle 17 circa (ora italiana) cade il SOLSTIZIO che per il nostro emisfero segna l’inizio dell’ESTATE. Teoricamente è il DÌ PIÙ LUNGO DELL’ ANNO (…e ovviamente la notte più corta); Il Sole, al mezzodì, raggiungerà, il punto più alto di tutto l’anno e in Italia avremo circa 15 ore di luce. Gli orari del sorgere e del tramonto del Sole variano ovviamente da luogo a luogo: cercando di seguito la città più vicina a noi possiamo conoscerne più precisamente gli orari e scoprire che oggi…NON è ovunque il giorno più lungo dell’anno.
A GENOVA il Sole oggi è sorto alle 05:40 e tramonterà alle 21:12 (15 ore e 32 minuti di insolazione). L’alba ha già cominciato a ‘ritardare’, togliendo minuti di luce, già dal 19 giugno scorso mentre il ‘ritardo’ del tramonto del Sole (che ‘aggiunge’ luce) si protrarrà ancora fino al 3 luglio. Il bilancio è tale che a GENOVA (udite udite!) il SOLSTIZIO di oggi NON È IL DÌ PIÙ LUNGO dell’anno perchè il massimo di 15 ore e 33 minuti di luce (un minuto in più di oggi… ) si raggiungerà domani 22 e ancora per 3 giorni fino 24 giugno!
A ROMA il Sole oggi è sorto alle 05:35 e tramonterà alle 20:48 (15 ore e 13 min di insolazione). L’alba ha già cominciato a ‘ritardare’ giornalmente (a ‘togliere’ minuti di luce) già da lunedì scorso 19 giugno mentre il ‘ritardo’ del tramonto (‘aggiunta’ giornaliera di ulteriori minuti di luce) si protrarrà ancora fino al 2 luglio. Il bilancio è che i giorni più lunghi, con un massimo di 15 ore e 13 minuti di luce saranno ben undici, dal 17 al 27 giugno.
A VENEZIA il Sole oggi è sorto alle 05:22 e tramonterà alle 21:03 (15 ore e 41 min di insolazione). L’alba, già da oggi, comincia a ‘ritardare’ ( a ‘togliere’ luce) giorno dopo giorno, mentre il ‘ritardo’ del tramonto del Sole (‘aumento’ giornaliero di luce) si protrarrà ancora fino al 30 giugno. Il bilancio è che i giorni più lunghi, con un massimo di 15 ore e 41 min di luce, sono ben dieci a cavallo del solstizio e precisamente dal 18 al 27 giugno.
A PALERMO il Sole oggi è sorto alle 05:44 e tramonterà alle 20:34 (14 ore e 50 min di insolazione). L’alba comincerà a ‘ritardare’ (e quindi a ‘togliere’ minuti di luce) da domani 22 giugno mentre il ‘ritardo’ del tramonto del Sole (‘aggiunta’ giornaliera di ulteriori minuti di luce) si protrarrà ancora fino al 3 luglio. Il bilancio è che i giorni più lunghi con un massimo di 14 ore e 50 min di luce sono 6, da ieri 20 e fino al 25 giugno.
A BRINDISI il Sole oggi è sorto alle 05:17 e tramonterà alle 20:22 (15 ore e 5 minuti di soleggiamento). L’alba comincerà a ‘ritardare’ (e quindi ‘togliendo’ minuti di luce) dal prossimo 24 giugno mentre il ‘ritardo’ del tramonto del Sole (‘guadagnando’ minuti di luce) si protrarrà ancora fino al 5 luglio. Il bilancio è tale che a BRINDISI, come a Genova, IL SOLSTIZIO NON È IL GIORNO PIÙ LUNGO dell’anno, perchè il massimo di 15 ore e 6 minuti di luce (un minuto in più di oggi… ) si raggiungerà domani 22 e dopodomani 23 giugno!
A LIVORNO il Sole oggi è sorto alle 05:36 e tramonterà alle 21:03 (15 ore e 27 min di insolazione). L’alba inizia oggi a ‘ritardare’ (e quindi a ‘perdere’ minuti di luce) mentre il ‘ritardo’ del tramonto del Sole (‘guadagno’ di minuti di luce) si protrarrà ancora fino al 4 luglio. Il bilancio è che i giorni più lunghi con un massimo di 15 ore e 27 min di luce sono 7 dal 19 al 25 giugno.
Considerando i valori minimi e massimi di tempo di insolazione tra PALERMO e VENEZIA, in laguna in questi giorni avranno circa 51 minuti in più di luce rispetto al capoluogo siciliano.
CURIOSITÀ Nell’Emisfero Nord, il solstizio d’estate di solito si verifica il 20 o il 21 giugno. Raramente può verificarsi il 22 giugno, ma non succederà in questo secolo. Il prossimo solstizio d’estate in quella data avverrà nel 2203! . Nell’Emisfero Sud, il solstizio d’estate avviene la maggior parte delle volte il 21 o 22 dicembre; può anche raramente cadere il 20 o il 23 dicembre. In questo secolo, solo cinque solstizi si verificano il 20 dicembre mentre il prossimo solstizio in data 23 dicembre avverrà nel 2303! .