L’Isola di Guam…o Isola “dei ladroni”, 6 marzo 1521.

Il 6 marzo del 1521 il navigatore portoghese Ferdinando Magellano (1480-1521) durante il suo viaggio intorno al mondo, scopre l’Isola di Guam, una terra nell’Oceano Pacifico da lui chiamata “l’Isola dei ladroni” per un tentativo di furto da parte degli indigeni dell’isola.

Guam è un’isola che si erge a strapiombo sulla Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico tra le Filippine e le Hawaii.
Fa parte di una miriade di piccolissime isole che costituiscono la Micronesia, così chiamate dall’unione di due parole del greco antico: “mikros” (μικρός = piccolo) e “nesos” (νῆσος = isola).

CURIOSITÀ
Nel 1950 Guam è stata dichiarata “Territorio non incorporato degli Stati Uniti”, come le Isole Vergini, Samoa o Portorico.
I suoi abitanti sono a tutti gli effetti cittadini Usa anche se il territorio non fa parte dei 50 Stati della federazione.

Proprio a Guam, nel 1972 si arrese l’ultimo soldato giapponese, Shoichi Yokoi, dato per disperso ma che era rimasto nascosto in una grotta per 28 anni.

La bandiera di Guam ha al centro uno stemma a mandorla che raffigura la baia della capitale Hagåtña. Il vessillo, adottato il 9 febbraio 1948, può essere esposto ufficialmente solo assieme alla bandiera degli Stati Uniti d’America.

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La Bandiera della Lettonia

27 FEBBRAIO 1990: in Lettonia viene ripristinata la bandiera in uso prima dell’annessione all’Unione Sovietica.

La bandiera lettone è composta da due bande orizzontali di colore rosso scuro di uguale dimensione, separate al centro da una striscia bianca più sottile (larga la metà delle due bande rosse): il rosso rappresenta il sangue versato per la libertà e l’indipendenza, il bianco rappresenta il diritto e la verità.
La particolare tonalità di rosso, è nota anche come “rosso lettone”.

Questi colori furono definiti per la prima volta quando la Lettonia divenne indipendente il 18 novembre 1918 ma, nel 1940, con l’annessione all’Unione Sovietica, la bandiera fu sostituita con quella della repubblica sovietica lettone. In tale versione la parte superiore era identica alla bandiera dell’Unione Sovietica, mentre quella inferiore raffigurava un’onda di colore blu, evidenziata da un contorno bianco.

Con la ritrovata indipendenza il 27 febbraio 1990 venne riadottata la bandiera nazionale originale. 🇱🇻

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Anita e Carolina, 2 marzo 1848

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2 marzo 1848

A bordo del CAROLINA (vedi immagine) Anita Garibaldi giunge a Genova assieme ai figli Teresita (3 anni) e Ricciotti (1 anno). Si erano imbarcati a Montevideo per raggiungere, poi, Nizza ed essere ospitati dalla madre di Garibaldi.
Il generale raggiungerà Anita, imbarcandosi su un altro bastimento, qualche mese più tardi.

IL CAROLINA

Già dal 1818, anche in Italia, le navi con motrici a vapore e propulsione a pale avevano iniziato a solcare il mare per servizi commerciali.
Tra questi il CAROLINA costruito in legno nello ‘squero’ Panfilli di Trieste, lo stesso cantiere che dieci anni dopo avrebbe costruito il “Civetta”, primo esperimento di nave ad elica.
Il “Carolina”, lungo circa 22 metri, aveva un albero per la vela, e a centro nave, in corrispondenza della caldaia e delle pale un altissimo fumaiolo, caratteristica questa che resterà quasi immutata per più di un secolo per tutti i piroscafi (tecnicamente chiamate navi con motrice a vapore e caldaie alimentate a carbone), e che avrà la funzione di non far cadere sul ponte della nave eventuali residui di combustione del carbone.
Il 4 dicembre 1818 il “Carolina” era partito da Trieste e arrivato a Venezia in 22 ore!
Con i parametri odierni potremmo sorriderne, ma al tempo, lo stesso viaggio via terra (in diligenza) durava più di 24 ore ma i bagagli e le merci al seguito dovevano essere quelli strettamente indispensabili e il numero dei viaggiatori estremamente limitato. Questo nuovo mezzo navale poteva imbarcare decine e decine di persone, bagagli e tonnellate di merci.
La vita a bordo era sicuramente più agevole che stretti in una carrozza, a bordo si può dormire e mangiare, rendendo inutili le fermate di posta per il riposo dei viaggiatori e dei cavalli.
Anche a bordo del “Carolina” c’erano imbarcati 10 “cavalli”…
Ma erano cavalli meccanici, ovvero la misura, a quel tempo, della potenza di un motore [1 cavallo (CV), in inglese HP (Horse Power) = la forza necessaria per sollevare ad 1 metro 75 kg in 1 secondo]. Così la mancanza di vento, che bloccava nei porti le navi, non fu più un problema e il mondo del commercio mondiale si aprì a nuovi orizzonti.

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La gatta (di mare)

COS’ È LA GATTA ?

Nell’area prodiera del ponte di coperta la GATTA è quella mastra posta trasversalmente affinché l’acqua che può penetrare dagli occhi di cubìa, non scorra all’interno dell’imbarcazione ma fuoriesca da due ombrinali (fori laterali) posti subito prima di essa.
La parola GATTA deriva dal francese gatte e a sua volta dal latino gabăta “scodella”.

È detto anche LAVARELLO definito come… Specie di chiudenda a prua, innanzi agli occhi delle cubìe, perchè non si spanda l’acqua degli ormeggi nel salpare, o de’ marosi nel navigare (Guglielmotti 1889).

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22 febbraio 1931- il Varo di Nave Vespucci!

22 febbraio 2011- Nave Vespucci all’ormeggio a Puerto La Plata 🇦🇷

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…il 22 febbraio 1931

IL VARO DI NAVE VESPUCCI

L’ AMERIGO VESPUCCI, l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare, compie oggi 93 ANNI !
Costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia, fu varata il 22 febbraio 1931. Entrò in servizio il successivo 6 giugno come nave scuola affiancandosi alla ‘gemella’ Cristoforo Colombo, di tre anni più anziana (ma più piccola), e costituendo insieme la “Divisione Navi Scuola”. Quell’estate svolse la prima Campagna di Istruzione e al rientro, il 15 ottobre 1931, a Genova, le fu consegnata la Bandiera di Combattimento.

CURIOSITÀ
Non tutti sanno che il 22 febbraio è anche l’anniversario della morte dello stesso Amerigo Vespucci, nato a Firenze il 9 marzo 1454, che avvenne a Siviglia (Andalusia) nel 1512.

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Go East!

Cliccate sulle immagini… per una galleria fotografica da Mille e una notte! (…in aggiornamento continuo ;-))

Post-Expressionism



Il nodo d’anguilla, detto anche “paletto”…

IL NODO D’ANGUILLA 🪱

Il NODO D’ANGUILLA, conosciuto anche come Gassa a Serraglio o Nodo a Legno è un nodo scorsoio. Se si tira la cima corrente, la stessa scorre e stringe il palo o l’oggetto attorno a cui è stato realizzato. Per questo è anche chiamato Nodo Paletto: è molto semplice e immediato nella sua esecuzione e altrettanto facile da sciogliere anche dopo aver subito tensioni e serve per ormeggiarsi velocemente (ma provvisoriamente!) ad una bitta o ad un anello.

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Il Canada e la foglia d’Acero – 15 febbraio 1965

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15 FEBBRAIO 1965

Il Canada sostituisce il vecchio emblema con la bandiera bianca e rossa con la “foglia di acero”. 🇨🇦
La nuova bandiera fu scelta sulla base di un disegno ideato da George Stanley, con la foglia d’acero che costituisce un emblema distintivo del territorio del Canada.
La nuova bandiera venne ufficialmente proclamata dalla stessa regina Elisabetta II il 15 febbraio 1965.
Dal 1996, in Canada, il 15 febbraio è la “Giornata Nazionale della Bandiera”.

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Sami, Sámit, Lapponi…

Il 6 febbraio è la Giornata Nazionale dei Sami

CHI SONO I SAMI ?

I Sami (o Sámit), spesso chiamati lapponi, sono una popolazione indigena stanziatasi in un’area che si estende dalla Norvegia centrale fino alle regioni più settentrionali della Finlandia e della Svezia, detta appunto Lapponia. I Sami hanno la loro storia, lingua, cultura, modi di vivere e identità. Dagli antichi documenti risulta che gli antenati dei sami vennero chiamati “lapponi” dalla parola lappone: in Finlandia significa una persona che pratica l’allevamento di renne, la pesca e la caccia.
Un tempo i Sami erano principalmente nomadi, abitavano in capanne coniche trasportabili chiamate kota, o in tende chiamate lavvu. Il nomadismo finì negli anni cinquanta.

LA BANDIERA
La larghezza delle strisce è proporzionale alla popolazione nei quattro stati tra cui i Sami sono divisi: rosso per la Svezia (circa 20000), verde per la Finlandia (7000), giallo per la Russia (5000) e blu per la Norvegia che ospita la maggior parte della popolazione Sami (40000).
L’anello centrale rappresenta il tamburo rituale magico della tradizione Sami e simbolo di spiritualità. La parte in rosso del cerchio rappresenta il sole, la parte blu del cerchio la luna.
I colori della bandiera vengono ripresi anche nell’abito tradizionale sami, il Gákti (come scritto secondo la dizione della lingua sami settentrionale, Kolt in svedese)

Lihkku beivviin!

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Uomo con barba, e fotocamera

Dice che ha la barba, cammina e fotografa. Sulle prime due affermazioni non possiamo mettere la mano sul fuoco (..nel frattempo sarà andato dal barbiere? Prenderà talvolta anche il tram?), ma ci basta (e avanza…) la terza, per aprire una finestra qui…a voi!

Matteo Pioltelli – Fotografo di strada – Smartphone Photography