Capo Horn!

Giovedì 4 aprile 2024

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Nave Vespucci ha lasciato il porto di Punta Arenas e sta navigando nello Stretto di Magellano verso l’Oceano Pacifico.

L’intento è quello di raggiungere USHUAIA in favore di vento e passare CAPO HORN. Lascerà quindi lo Stretto a circa metà strada per attraversare il labirinto di canali che definiscono l’estremo sud della Terra del Fuoco.
La navigazione, anche se molto impegnativa, offrirà la vista del Parco Naturale di Karukinka, i fiordi profondi e le ampie baie del Parco Nazionale Alberto de Agostini, Ainsworth Bay, dove vivono gli elefanti marini e i castori. Presso le Islote Tuckers, si potranno ammirare i pinguini di Magellano, i cormorani reali, le beccacce di mare, le skuas cilene, le oche di fuco, i gabbiani di delfino, le aquile e, con un po’ di fortuna, il condor andino.
Passando poi in prossimità del Ghiacciaio del Pia, uno dei più spettacolari della regione, la navigazione porterà al Parco Nazionale di Capo Horn, che si affaccia sul Passaggio di Drake chiamato la “Fine della Terra”: luogo segnalato da un faro dove vive un guardiano con la sua famiglia.

Cieli sereni
PG




La Terra del Fuoco

Lunedì 1 aprile 2024

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Il Vespucci è ormeggiato a Punta Arenas (Cile), il porto più meridionale mai toccato nella lunga vita della nave: latitudine 53° 10′ S !

“LA TERRA DEL FUOCO”

Il nome Terra del Fuoco è da attribuire a Magellano il quale, nel 1520 scorse dalla sua nave, la Victoria, i fuochi e il fumo dei numerosi falò accesi dagli indigeni Selknam lungo la costa dell’Isla Grande, l’isola maggiore dell’arcipelago.

Un trattato del 1881 divise la Terra del Fuoco tra Cile e Argentina ed in seguito a quello nacquero le due province: la Provincia di Magellano e del Territorio Antartico Cileno e la Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell’Atlantico del Sud provincia argentina, con capitale Ushuaia.

CURIOSITÀ
Le bandiere ufficiali delle due Province hanno in comune la figura della CROCE DEL SUD, la costellazione che fa parte, da millenni, della cosmologia indigena dei popoli dell’emisfero australe. Invisibile nell’emisfero Nord, questa costellazione fu osservata dagli stessi navigatori europei alla fine del XV secolo e considerata un segno di benedizione divina per le loro imprese.

Cieli sereni e Buon Lunedì dell’Angelo
PG




“A Pasqua di Maggio”

LA “PASQUA DI MAGGIO”

Il vecchio modo di dire “a Pasqua di maggio” era usato per riferirsi a qualcosa che “non sarebbe mai e poi mai successa”. Questo perché la Pasqua, pur avendo date ‘mobili’, NON può mai cadere nel mese di maggio.

MA…NON È PROPRIO COSÌ !
Se per i Cattolici la Santa Pasqua può cadere sempre e solamente tra il 22 marzo e il 25 aprile, per gli Ortodossi le due date limite sono il 4 aprile e l’ 8 maggio.

PERCHÈ ?
Il calendario ortodosso è 13 giorni in ritardo rispetto al calendario gregoriano adottato dalla Cristianità d’Occidente nel 1582.
Questo fa spostare in avanti di 13 giorni anche la data del plenilunio preso come riferimento per il calcolo del giorno di Pasqua: quando il plenilunio cade nel periodo tra il 21 marzo e il 2 aprile (date gregoriane), per il calendario giuliano NON è ancora primavera, per cui la differenza tra la data della Pasqua cattolica e di quella ortodossa puó anche arrivare a 35 giorni !

FACCIAMO UN ESEMPIO

Se il 26 marzo fosse sabato e fosse plenilunio, per la Chiesa cattolica sarebbe Pasqua la domenica immediatamente successiva, cioè il 27 marzo.
Secondo il calendario giuliano, invece, il 26 marzo gregoriano corrisponde al 13 marzo, e dunque NON È ANCORA Primavera; così, per il calcolo della data di Pasqua, si deve passare al plenilunio successivo, il 12 aprile ‘giuliano’, ovvero il 25 aprile ‘gregoriano’ e la Pasqua ortodossa è la domenica successiva, appunto la “Pasqua di maggio”.
È proprio il caso della Pasqua ortodossa di questo 2024 che cadrà tra 35 giorni (il 5 maggio !).
La Settimana Santa inizierà il 29 aprile e il Venerdì Santo sarà commemorato il 3 maggio.

CURIOSITÀ
Nel 2025, la Pasqua ortodossa e cattolica torneranno ad essere celebrate nello stesso giorno (20 aprile) per la prima volta dopo undici anni, ma già nel 2026 torneranno a cadere in date separate da 7 giorni (5 e 12 aprile) e nel 2027 ancora da 35 giorni (28 marzo e 2 maggio).

Cieli sereni
PG




Lo Stretto di Magellano. Domenica di Pasqua, 31 marzo 2024.

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_Il Vespucci si sta inoltrando nello Stretto di Magellano per raggiungere Punta Arenas (Cile) 🇨🇱.

LO STRETTO DI MAGELLANO

È un canale, lungo circa 270 miglia, sotto la sovranità del Cile.
A circa metà del suo tragitto si trova il porto di Punta Arenas.

È un percorso navigabile fra il continente del Sud America (a Nord) e la Terra del Fuoco (a Sud): costituisce un passaggio naturale tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Atlantico, in alternativa al Canale di Beagle (interno all’arcipelago della Terra del Fuoco) e al Canale di Drake (il tratto di oceano tra Capo Horn e l’Antartide notoriamente molto turbolento).
Il passaggio è considerato una rotta impegnativa per i forti venti, le correnti marine e per la ristrettezza dei passaggi.

Cieli sereni
PG




Bandiere a mezz’asta, pennoni imbroncati e ramoscello d’olivo

“Durante le ore previste per lo spiegamento, nei giorni precedenti la S. Pasqua (dal mezzogiorno del Giovedì Santo alla mezzanotte del Sabato Santo) le bandiere di presidio e quelle navali devono essere tenute a mezz’asta. I velieri, se in porto, nello stesso periodo di tempo, tengano i pennoni imbroncati.“

Questa la regola che viene seguita durante la Settimana Santa: i bastimenti ormeggiati in porto inclinano i pennoni sul piano verticale di circa 30/45 gradi in sensi opposti (trinchetto in senso orario, maestra in senso antiorario) in modo da formare una X ( imbroncati ) a simboleggiare la croce della Passione di Cristo
Poi vengono raddrizzati il giorno di Pasqua quando le campane annunciano la Resurrezione.

CURIOSITÀ
È tradizione che il comandante, per l’occasione, fa fissare in cima all’albero di maestra un ramoscello d’olivo benedetto nella domenica delle Palme.
[ Bitta scripsit III IV MMXXI ]

Celi sereni
PG




Il Cielo capovolto

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Nave Vespucci in navigazione tra Buenos Aires 🇦🇷 e Punta Arenas 🇨🇱 lungo le coste della Patagonia.

IL CIELO ‘CAPOVOLTO’

Nave Vespucci sta navigando nell’emisfero Sud dove, di notte, tutte le figure delle costellazioni celesti appaiono all’equipaggio ‘ribaltate’ rispetto al punto di vista delle nostre latitudini.

Se prendiamo, ad esempio, la costellazione di Boote (detta anche il Bifolco o Guardiano dell’Orsa ) che è visibile in entrambi gli emisferi, ci accorgiamo che la stessa tramonta sull’orizzonte occidentale della nostra nave in posizione “capovolta” ! (nel disegno sono circa le 07.00 UTC di oggi).
Anche il suo arco apparente sulla volta celeste, così come quello del Sole e di tutte le altre stelle, alle latitudini meridionali, hanno un percorso diverso, culminando a Nord anzichè a Sud come accade nel nostro emisfero.

CURIOSITÀ

PATAGONIA, perchè si chiama così?
Il nome deriva dagli abitanti della regione chiamati Patagoni (da patagones “piedoni” ) dagli Spagnoli durante la spedizione di Magellano a causa della grandezza delle orme lasciate dai loro piedi data la loro elevata statura. La loro cultura originaria era caratterizzata dalla caccia e dal nomadismo.

Cieli sereni
PG




Luna del Lombrico o…Luna che Dorme, Luna Ventosa, Luna del Raccolto e Luna del Mais.

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25 marzo 2024 – Nave Vespucci in navigazione nell’Oceano Atlantico lungo le coste della Patagonia argentina.

Il 25 marzo, in Italia alle 08.00, il nostro satellite ha raggiunto la fase di piena. In quel momento esatto si è verificata la ‘complanarità’ tra Sole, Terra e Luna e quest’ultima è stata illuminata completamente dalla luce solare.
Purtroppo in Italia non abbiamo potuto osservare la luna in quel preciso istante perché era già tramontata. Si sono invece goduti lo spettacolo su Nave Vespucci, (almeno coloro che erano svegli per la guardia di notte) alle 04:00 ora locale di bordo, con una luna piena ben visibile sull’orizzonte settentrionale.

Il nome di questa luna piena di marzo deriva dalla tradizione degli indiani d’America che associavano l’inizio della primavera con la comparsa dei lombrichi nel terreno che disgela.

IL PLENILUNIO CHE ‘DECIDE’ LA PASQUA

Oltre agli appellativi che riportano alla memoria il periodo in cui assistiamo al risveglio della natura, questo plenilunio è anche determinante per stabilire la data della Pasqua.
Per capire questo collegamento occorre risalire al Concilio di Nicea (325 d. C.) che fissò la data della Pasqua alla prima domenica dopo il primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera.
Divenne così l’unica festività cristiana che ha una data ‘mobile’ (legata al calendario luni-solare) che non cade ogni anno lo stesso giorno, come invece accade per il Natale.

Qest’anno l’inizio della primavera astronomica si è verificata il 20 marzo, questa Luna Piena del Lombrico è la prima dopo l’equinozio e pertanto domenica prossima, 31 marzo, festeggeremo la Pasqua. Per questo motivo è definita anche Luna Pasquale.

ECLISSI PENOMBRALE
Agli occhi più allenati la luna piena è apparsa un po’ ‘sbiadita’. Cosa ha causato questo strano fenomeno? Si è verificata un’ eclissi penombrale della Luna, che si è trovata a transitare solo nella penombra – e non nell’ombra – della Terra.

UNA “MICROLUNA”
Un’altra caratteristica di questo plenilunio è stata quella di vedere, per un occhio allenato, un disco lunare leggermente più piccolo del solito. Questo “rimpicciolimento” è dovuto al fatto che la Luna ha raggiunto la fase di piena trovandosi all’ apogeo, il punto più lontano dalla Terra. Per questo è chiamata anche Microluna che è l’opposto della Superluna che, invece, si verifica quando il nostro satellite naturale raggiunge la sua pienezza al perigeo. La Luna Piena del Lombrico è stata la seconda e ultima Microluna del 2024.

CURIOSITÀ
Oltre al nome di Luna Piena del Lombrico è conosciuta anche con il nome di Luna che Dorme, Luna Ventosa, Luna del Raccolto e Luna del Mais.

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I pinguini di Magellano e la Penisola di Valdes

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26 marzo 2024 – Nave Vespucci è in navigazione nell’Oceano Atlantico lungo le coste della Patagonia argentina all’altezza della Penisola di Valdes.

LA PENISOLA DI VALDES

È una riserva naturale nominata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. La costa è abitata da particolari mammiferi come il leone marino sudamericano, l’elefante marino e la foca sudamericana.
Negli specchi d’acqua protetti, situati fra la penisola e la terraferma della Patagonia, può essere inoltre avvistata la balena bianca. Queste balene migrano in questo luogo, fra maggio e dicembre, per l’accoppiamento e il parto, poiché le acque nei golfi sono più calme e più calde mentre in mare aperto è visibile anche l’orca.
Nella penisola è presente anche una grande varietà di uccelli: almeno 181 specie, 66 delle quali migratorie. Tra questi i Pinguini di Magellano osservabili a perdita d’occhio nella Riserva Naturale di Punta Tombo e a San Lorenzo dove se ne contano circa un milione di esemplari.
Proprio in questo periodo, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, terminata la muta annuale del piumaggio, la colonia sta abbandonando la terraferma per ritornare in oceano, dirigendosi probabilmente verso nord, lungo le coste del Brasile e dell’Uruguay.

Il Pinguino di Magellano è una delle 18 specie di pinguino esistenti ed è così chiamato perchè fu avvistato e descritto per la prima volta proprio su quelle coste da Antonio Pigafetta al seguito della spedizione di Magellano.

Cieli sereni
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Argentina!

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27 marzo 2024 – Nave Vespucci in navigazione tra Buenos Aires e Punta Arenas (Cile).

Quanto è grande l’ Argentina?

Le mappe tradizionali hanno un difetto piuttosto noto: sono proiezioni del globo terrestre, e non sempre rappresentano le reali dimensioni dei Paesi: l’Argentina è tra i più ‘penalizzati’.

La Terra, che è quasi sferica, è difficilmente rappresentabile in due dimensioni e i cartografi devono applicare una proiezione delle distanze e delle grandezze. La tecnica più diffusa è la proiezione di Gerardo Mercatore, italianizzazione di Gerhard Kremer, cartografo belga del XVI secolo.
Ma in queste proiezioni resta il problema delle dimensioni dei Paesi. Un ‘difetto’ necessario per mantenere gli angoli utili all’orientamento e alla navigazione, ma fuorviante quando vogliamo capire e confrontare le reali dimensioni dei territori prossimi ai poli del pianeta.

CURIOSITÀ

La superficie dell’ Argentina è 2780000 km² contro i 300000 km² circa dell’Italia, quindi più di 9 volte più grande (figura).
L’ attuale trasferimento di Nave Vespucci da Buenos Aires a Punta Arenas lungo la costa della Patagonia, è paragonabile (circa 1000 miglia) alla distanza da percorrere per navigare da Genova a Venezia.

Cieli sereni
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IL PAMPERO

Il PAMPERO è un vento forte e freddo di origine polare, che spira in Sud America, da Sud SudOvest specialmente nel periodo autunno-inverno.

I primi a provarne gli effetti furono i colonizzatori spagnoli che si trovavano nella zona del Río de la Plata; essi ne percepivano la provenienza dalle zone più interne e meridionali, le pampas (praterie), e dunque lo battezzarono pampero.

Gli effetti meteorologici del pampero sono costituiti da raffiche intense, bruschi cali di temperatura, cielo coperto e alta umidità nell’aria.

Generalmente il “Pampero” si innesca quando un promontorio anticiclonico (un’ Alta pressione) si forma sul Pacifico meridionale, davanti alle coste del Cile centro-meridionale e, quasi contemporaneamente, si determina una profonda area depressionaria (una Bassa pressione) sull’Atlantico meridionale, all’altezza delle isole Falkland che spinge aria fredda verso Nord (Figura).
Le due opposte figure bariche sopra citate, che agiscono come due ‘rotori’ di aria, determinano quindi i forti venti del Pampero.

Cieli sereni
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