Art for free!

Created to geotag some artistic/architectural/panoramic beauties that do not require entrance tickets. Original pics by Tolomeus/Zum Zug/and Gregory. Enjoy!

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LE STELLE NELLE BANDIERE

La stelle, statisticamente, sono il simbolo più utilizzato al mondo nelle bandiere nazionali. Il significato delle varie stelle però è spesso molto diverso, sia nella disposizione che nelle forme, e profondamente legato alla storia del Paese che rappresenta.

LA CROCE DEL SUD
La costellazione della CROCE DEL SUD fa parte della cosmologia indigena dei popoli dell’emisfero australe da millenni. Invisibile nell’emisfero settentrionale, questa costellazione fu scoperta dai viaggiatori europei alla fine del XV secolo e considerata un segno di benedizione divina per le loro conquiste.

La Croce del Sud è raffigurata sulle bandiere di cinque Paesi. Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Samoa e Brasile.

L’ AUSTRALIA 🇦🇺 ha 6 stelle che simboleggiano i sei Stati in cui è organizzato il Paese.
Da notare che le stelle sono bianche e hanno sette punte: sei per gli Stati della prima Federazione, la settima punta per i territori che potrebbero essere australiani nel futuro.
Cinque delle sei stelle sono posizionate nella metà di destra e sono disposte in modo da rappresentare la nostra costellazione. Curiosità: la stella più piccola ha cinque punte anzichè sette.
Questa bandiera è spesso confusa, per la somiglianza, con quella neozelandese.

La NUOVA ZELANDA 🇳🇿, infatti, ha 4 stelle (a cinque punte) ma di colore rosso e bordate di bianco, disposte come nella costellazione della Croce del Sud.

La bandiera della Papua Nuova Guinea🇵🇬, rossa e nera, presenta, insieme alla Croce del Sud, l’uccello del paradiso.

Le Isole Samoa 🇼🇸 hanno la bandiera rossa con un cantone blu sul lato del pennone dove troviamo la Croce con cinque stelle bianche a cinque punte.

Infine la bandiera del Brasile 🇧🇷, molto complessa come disegno.
Al centro della bandiera si trova un cerchio blu che rappresentare una sfera contenente 27 stelle bianche di cinque dimensioni differenti; Tra le altre costellazioni (il Cane Maggiore, l’Idra, il Triangolo Australe, lo Scorpione…) si riconosce anche la Croce del Sud.

Cieli sereni
PG




30 anni fa…il primo SMS della storia!

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3 DICEMBRE 1992

Il 3 dicembre 1992 l’ingegnere e programmatore Neil Papworth invia da un computer ad un cellulare (🖥️—–>📱), sulla rete GSM Vodafone, il primo SMS della storia: il testo del messaggio è “MERRY CHRISTMAS”, Buon Natale.
Qualche mese dopo, nel 1993, il primo SMS, questa volta da cellulare a cellulare (📱—–>📱), viene inviato da uno stagista della Nokia.

Nel 2021, 29 anni dopo, quel primo sms è venduto all’asta per 107 mila euro: l’acquirente, anonimo, si aggiudica la proprietà esclusiva del protocollo di comunicazione e Vodafone devolve il ricavato all’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

CURIOSITÀ
Nel 2005, uno studio pubblicato sul Medical Journal of Australia, descrive, per la prima volta, la tendinite da texting , dovuta all’eccessivo uso del pollice nel comporre i messaggi….🤣




Accadde oggi – 1° dicembre 1990 – L’Eurotunnel

L’ 1 dicembre 1990 gli operai guidati dai due ingegneri Graham Fagg e Phillipe Cozette, ai due lati di una galleria, perforano l’ultimo diaframma di roccia, ricongiungendo le due sezioni del Tunnel della Manica.
🇬🇧 🤝🇫🇷

La costruzione era iniziata da entrambi i lati esattamente 3 anni prima, il primo dicembre 1987, e quel giorno i due tratti si congiunsero con grande risonanza mediatica; L’apertura ufficiale avvenne il 6 maggio 1994.

CURIOSITÀ

L’EUROTUNNEL, come viene chiamato, è il tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e il terzo tunnel ferroviario del mondo per lunghezza totale, dopo il San Gottardo in Svizzera🇨🇭 e la galleria Seikan in Giappone🇯🇵; quest’ultima presenta anch’essa una parte sottomarina, ma la galleria della Manica si snoda per circa 37 chilometri sotto il mare, contro i 23 di Seikan.

Cieli sereni
PG




LA CLESSIDRA PIÙ GRANDE DEL MONDO⏳

A Oda, in Giappone, si trova il Museo della Sabbia (Nima Sand Museum), costruito nel 1991 su progetto dell’architetto Shin Makamatsu.
È costituito da sei piramidi di varie dimensioni e al centro della piramide maggiore è ospitata la CLESSIDRA PIÙ GRANDE DEL MONDO che è alta più di 5 m e pesa 560 kg.
Ha un diametro di 1 m ed è riempita con 629.100.000.000 (più di 629 miliardi!) di granelli di sabbia che pesano 1.000.368 g (più di una tonnellata!).
Si tratta della sabbia della vicina spiaggia di Kotogahama, famosa per essere tra le poche al mondo ad avere una “sabbia che canta”. (Bitta ne ha parlato il 19 settembre scorso).
Prima di essere sigillata nella clessidra è stata setacciata in modo tale che ogni granello misurasse in media 0,11 mm e scorresse continuamente attraverso un ugello di 0,84 mm di diametro. L’enorme clessidra viene capovolta ogni 31 dicembre a mezzanotte, dopo che l’ampolla superiore ha impiegato esattamente un anno per svuotarsi in quella inferiore.

Cieli sereni
PG




Vento d’inverno: L’Armattano

L’ HARMATTAN (in italiano armattano), è un vento invernale secco e polveroso che soffia a nordest e ovest, dal Sahara al Golfo di Guinea, tra novembre e marzo. È considerato un disastro naturale.

Soffiando sul deserto, raccoglie fini particelle di polvere (tra gli 0,5 e i 10 micrometri) che può spingere addirittura fino in Sudamerica. In alcuni paesi dell’Africa occidentale, il grande quantitativo di polveri può limitare severamente la visibilità oscurando il sole per giorni, risultando paragonabile alla nebbia fitta. L’effetto delle polveri e delle sabbie rimescolate costa ogni anno milioni alle linee aeree in voli annullati e dirottati. Nel Niger, la gente attribuisce all’harmattan la capacità di rendere uomini e animali più irritabili, ma nonostante questa brutta reputazione, l’armattano può talvolta risultare fresco, portando sollievo dal calore opprimente. Per questo motivo, l’harmattan si è guadagnato anche il soprannome di “il Dottore”.

CURIOSITÀ
Alcuni test compiuti nel Sahara occidentale rivelano che i campi elettrici, generati dal reciproco sfregamento dei granelli di sabbia spinti dal vento, sollevano una quantità di polvere fino a 10 volte superiore di quanto non sarebbe per il solo effetto del vento, creando così tempeste più vaste e più durature.

Cieli sereni
PG




Earth Overshoot Day

[Che sia passato non vuol dire che non sia più importante…]

di Francesca Bux

C’è già stato e, come sempre, abbiamo fatto finta di niente.

Stiamo parlando dell’Earth Overshoot Day (EOD), in italiano “Giorno del Superamento Terrestre” e indica, a livello illustrativo, l’esatta data in cui il genere umano consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno.

Nel 2022 l’EOD è stato in piena estate, precisamente il 28 luglio. 

E mentre la maggior parte di noi era – giustamente – alle prese con vacanze, apertivi, spensieratezza e meritato relax, la nostra amata casa contava già un sovrasfruttamento delle sue risorse.

Facendo un po’di calcoli, si può tranquillamente stimare che, procedendo di questo passo, intorno al 2050 l’umanità consumerà ben il doppio di quanto la Terra produca.

È Evidente come questo non porterà davvero nulla di buono.

Ma visto che ogni anno è sempre diverso, come si fa a calcolare il giorno esatto in cui cade l’EOD?

Ci pensa il Global Footprint Network Gfn, un’organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale calcolando l’impronta ecologica.

In pratica, grazie a calcoli a dir la verità non troppo difficili da capire, viene determinato il numero di giorni dell’anno che la biocapacità terrestre riesce a provvedere all’impronta ecologica umana.

Ci spieghiamo meglio.

Il calcolo del giorno definito come Earth Overshoot Day è dato dal rapporto tra la biocapacità del pianeta(ovvero l’ammontare di tutte le risorse che la Terra è in grado di generare annualmente) e l’impronta ecologica dell’umanità (la richiesta totale di risorse per l’intero anno). 

In questo modo, si riesce a stimare la frazione dell’anno per la quale le risorse generate riescono a provvedere al fabbisogno umano e, moltiplicando per 365, si ottiene la data dell’Earth Overshoot Day. 

Perciò:

Dove: 

BIO = biocapacità annuale del pianeta Terra

HEF = impronta ecologica annuale dell’umanità

L’umanità ha iniziato a consumare più di quanto la Terra producesse già nei primi anni Settanta: da allora il giorno in cui viene superato il limite arriva sempre prima (nel 1975 era il 28 novembre) e questo per via della crescita della popolazione mondiale e dell’espansione dei consumi in tutto il mondo.

“Il problema principale è che, nonostante l’evidente deficit ambientale, non stiamo prendendo misure per imboccare la giusta direzione – ha dichiarato Mathis Wackernagel, presidente del Gfn. – è una questioneanche psicologica: quello che è ovvio per il 98 % dei bambini, è considerato dai pianificatori economici un rischio minore ,che non merita la nostra attenzione”.

Ma cosa si può fare concretamente per invertire la rotta e iniziare a prendersi davvero cura del nostro pianeta?

  • Stimolare settori emergenti – come le energie rinnovabili – riducendo così i rischi e i costi connessi a settori imprenditoriali senza futuro, perché basati su tecnologie vecchie e inquinanti
  • Disinvestire sulle fonti fossili, a favore delle energie pulite
  • Riducendo il consumo di carne, la cui produzione ha un terribile impatto ambientale
  • Consumare prodotti provenienti dal proprio territorio
  • Evitare gli sprechi alimentari

Noi stiamo consumando il capitale naturale, come se avessimo a disposizione 1,75 Terre e capite bene che questo non è più sostenibile.

“La terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare.”

(Ernest Hemingway)


Francesca Bux

Classe 1984.

Veneta dal sangue pugliese, intraprendente, riservata e creativa.

Attenta nei confronti delle nuove tendenze della comunicazione, con un occhio di riguardo per le campagne pubblicitarie di impatto sociale, innovative e fuori dagli schemi.

Lettrice eclettica, viaggiatrice anche solitaria, dipendente dalla musica e dalle espressioni d’arte come la fotografia, la pittura e la moda.

Amante delle rappresentazioni teatrali, tradizionali e indipendenti.

Non ho un mio blog, ma amo scrivere in quello degli altri.




La sabbia che canta

In alcune spiagge, che a prima vista appaiono come molte altre, quando sono calpestate o vengono battute dal vento, la sabbia delle dune produce un misterioso suono con toni musicali su varie note che possono spaziare dal soprano acuto al basso.
Si tratta delle “sabbie cantanti”, un fenomeno a lungo indagato dagli scienziati. Questi ritengono che la musica nasca dalla struttura delle sabbie costituite da minuscoli granelli di quarzo, che il mare ha levigato fino a dare loro una forma rotondeggiante.

Ogni ‘chicco’ è circondato da una minuscola sacca d’aria e l’attrito tra i granelli e l’aria innesca una vibrazione che crea la nota musicale.
La nota varia in base alla quantità di umidità nell’atmosfera e alla pressione applicata. Le sabbie musicali si trovano di solito su spiaggie pulitissime, senza polveri o corpi estranei: alcuni esperimenti hanno dimostrato che anche un pizzico di farina arresta le vibrazioni, annullando il particolare suono.

Ci sono varie località nel mondo dove si trova questo tipo di sabbia musicale come la spiaggia di Kotogahama in Giappone, la spiaggia di Whitehaven in Australia e quella dell’isola di Eigg, in Scozia;

Anche in Italia abbiamo una spiaggia musicale. È la spiaggia di Cala Violina, una tra le più belle spiagge della Maremma Toscana, situata tra Follonica e Punta Ala.
La sabbia di quella spiaggia ha dato il nome alla cala, in riferimento ai piacevoli suoni che essa “emette”, quando calpestata, simili a quelli del violino. 🎻

Cieli sereni
PG




Bandiera a Mezz’asta

Con il termine ‘bandiera a mezz’asta’ si indica la pratica, a bordo e a terra, di issare e far sventolare la bandiera non in testa al pennone ma più in basso, di solito poco sopra la sua metà, in segno di lutto.
Il motivo (risalente ad una tradizione del XVII secolo), sarebbe quello di consentire alla “bandiera invisibile della morte” di sventolare in cima all’albero. Per questo, la bandiera a mezz’asta è issata più in basso di quanto è l’ altezza della bandiera stessa: ad esempio se la bandiera è alta 1 metro, sarà issata 1 metro più in basso rispetto alla testa dell’asta.

In TUTTI i Paesi del mondo, per certi eventi luttuosi o in determinate ricorrenze, viene esposta la bandiera nazionale a mezz’asta.
Fanno eccezione l’Arabia Saudita e Somaliland dove è SEMPRE vietato mettere la bandiera a mezz’asta, poiché questa, mostrando la “Shahada”- la professione di fede islamica – sarebbe un’offesa alla religione dal momento che quella bandiera porta il più alto concetto di Dio.

Cieli sereni
PG




Foro.. Italico sì, ma alla maniera greca!

Piscine coperte del CONI e Università del Foro Italico, Roma. Arch. Costantino Costantini.

I numerosi campioni stranieri di discipline come nuoto, tennis, atletica e rugby che hanno partecipato al Trofeo Settecolli, agli Internazionali, al Golden Gala o al Sei Nazioni concordano nel ritenere gli impianti sportivi del Foro Italico tra i più affascinanti al mondo. È difficile contraddirli; è un peccato che questa splendida parte di Roma, situata a valle di Ponte Milvio tra le pendici di Monte Mario e l’ansa del Tevere, non sia stata ancora esaminata con l’attenzione e la critica necessarie, nonostante siano passati oltre 90 anni dai primi progetti, continuando a subire le conseguenze della sua forte connotazione simbolica, ancora evidente.Certamente, rappresenta un’imponente testimonianza del regime fascista, che all’epoca esigeva per la gioventù le migliori strutture, oltre a “luce, aria, acqua e sapone”; tuttavia, l’ideologia non dovrebbe oscurare la qualità manifesta degli edifici originali e dell’intero complesso urbanistico, da considerarsi veri capolavori.Anni fa si discuteva spesso, talvolta impropriamente, di “impatto ambientale”, mentre oggi prevalgono altri termini come “sostenibilità” e la troppo usata “ecologia” (qui evitiamo, per rispetto nazionale, i terribili termini anglofoni corrispondenti), dimenticando quasi sempre di menzionare il primo esempio storico in architettura, quello insuperabile dei teatri e degli stadi greci: luoghi dove gli spazi dedicati agli attori o agli atleti erano scavati nel terreno, evitando così la costruzione di strutture sopraelevate per le gradinate. Questa era la sensibilità “green” dell’epoca. Era anche la cultura dell’Ellade, decisamente più sensibile e sofisticata di quella dei loro conquistatori romani: possiamo ragionevolmente ipotizzare che un cittadino di Atene, Sparta o Delfi del VII secolo a.C., proiettato nel futuro, avrebbe considerato anche il Colosseo (I sec. D.C.) un vero ecomostro.

(cliccare sulle immagini per vederle per intero ed ingrandite)

E per finire… 😉