QUANDO CADE LA PASQUA ?

armatevi solo di carta, penna… e delle quattro operazioni elementari per calcolare in che data cadrà – o è caduta – la Pasqua di ogni anno!

La S. Pasqua si celebra “la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’Equinozio di primavera”.
Essendo legata al ciclo della LUNA, la Pasqua è dunque una festività ‘MOBILE’, ovvero la sua data varia di anno in anno.
Come si fa a trovare la data della PASQUA ?

Un metodo per trovare la data della Pasqua di un qualsiasi anno senza consultare internet o un calendario, è quello di svolgere delle semplici operazioni aritmetiche: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni con il metodo “manuale” imparato a scuola (senza calcolatrice!) con il quale si ricavava anche il valore del “resto” della divisione.

Seguendo il procedimento, otterremo alla fine p+1 (il giorno) ed n (il mese, 3 = marzo, 4 = aprile) della S. Pasqua.

Pronti con carta e penna?
Ecco lo SCHEMA DI CALCOLO ! ✍️

Anno : 19 = ..-.. con resto a
Anno : 100 = b con resto c
b : 4 = d con resto e
(b + 8) : 25 = f
(b – f +1) : 3 = g
(19 × a + b – d – g + 15) : 30 = ..-.. con resto h
c : 4 = i con resto k
[32+(2×e)+(2×i)-h-k] : 7=..-.. con resto L
[a+(11×h)+(22×L)] : 451= m
[h+L-(7×m)+114]:31= n con resto p

ESEMPIO DI CALCOLO per trovare la data della PASQUA del 2023 :

2023 : 19 = 106 con resto 9
2023 : 100 = 20 con resto 23
20 : 4 = 5 con resto 0
(20 + 8) : 25 = 1 con resto 3
(20 – 1 +1) : 3 = 6 con resto 2
(19 × 9 + 20 – 5 – 6 + 15) : 30 = 6 con resto 15
23 : 4 = 5 con resto 3
[32+0+10-15-3] : 7= 3 con resto 3
[9+(11×15)+(22×3)] : 451= 0 con resto 240
[15 + 3 – 0 + 114]:31= 4 con resto 8

n = 4 : il mese di aprile.
p = 8 -> p+1 = 9 : il giorno 9

Dunque la Pasqua di quest’anno cadrà il 9 aprile!

DOMANDA
Quale fu il giorno di Pasqua nell’anno della tua nascita?

Cieli sereni 🌿🕊️
PG




COS’È L’EQUINOZIO ?
Non è facile spiegare in maniera semplice che cos’è l’EQUINOZIO.

Si tratta di un preciso istante calcolato astronomicamente e relativo ad una particolare posizione del Sole rispetto alla Terra.
Il comandante Bitta ha creato un semplice modello (senza preoccuparsi del rapporto tra le grandezze reali) usando un mappamondo e una pallina da ping pong.

Ipotizziamo (non cambia il concetto) che sia il Sole (la pallina) a ruotare intorno alla Terra (il mappamondo) così come appare dal nostro punto di vista terrestre: un giro al giorno, 365 giri all’anno.
Immaginiamo poi di ridurre al minimo (a contatto) la distanza Sole-Terra per capire meglio la posizione relativa tra i due corpi (vedi immagine).
A causa della variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre sul piano dell’orbita, la “pallina sole” avvolge la Terra, come un filo su un gomitolo, con una spirale che copre una fascia intorno all’Equatore che va dal parallelo di latitudine 23° 26′ N (Tropico del Cancro) a quello di latitudine 23° 26′ S (Tropico del Capricorno). Il tempo impiegato per questo “avvolgimento” nella fascia centrale della terra, (partendo da un tropico e ritornando allo stesso), corrisponde ad un ANNO che è detto, appunto, TROPICO.
Durante questa annuale escursione a spirale, la “pallina Sole” attraversa l’Equatore due volte: una volta quando passa dall’emisfero Nord a quello Sud (a settembre) e l’altra quando dall’emisfero Sud passa a Nord (a marzo).
Quest’ultimo è l’istante del prossimo Equinozio di Marzo (quest’anno si verificherà il giorno 20 alle 22:24) quando il Sole sarà sull’Equatore attraversandolo da Sud a Nord.

CURIOSITÀ
La caratteristica degli Equinozi è quella di determinare su tutte le località della Terra un’esatta ripartizione del giorno in 12 ore di luce e 12 di notte, dato che i raggi solari giungono perpendicolarmente all’asse di rotazione della Terra.

Cieli sereni
PG




20 MARZO
SIAMO ALL’ EQUINOZIO!
È AUTUNNO O PRIMAVERA ?!

Oggi, lunedì 20 MARZO, per la precisione alle 22:24 (ora italiana), si verificherà l’EQUINOZIO che segnerà ufficialmente l’inizio della PRIMAVERA per gli abitanti della Terra che vivono nell’Emisfero Boreale e dell’AUTUNNO per l’Emisfero Australe.
Il Sole si troverà “a picco” sull’ Equatore e la durata del dì sarà all’incirca uguale a quella della notte su tutta la Terra. La parola “equinozio” (da equi-nox) sta ad indicare, appunto, la suddivisione, per questo giorno, tra le 12 ore di luce e le 12 ore di buio.

Quando accadrà, però, gli orologi del mondo segneranno, per convenzione, un’ora diversa e, in qualche caso, anche un giorno diverso!

Convenzionalmente diciamo che le 4 stagioni cominciano il giorno 21 dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.
In realtà le date esatte degli equinozi (marzo e settembre) e dei solstizi (giugno, dicembre) dipendono dai moti “irregolari” della Terra: per i prossimi 79 anni (fino al 2102) per noi l’Equinozio di primavera non cadrà mai il 21 marzo, ma il 20 e, qualche volta, il 19. L’ultima volta che è stato il 21 marzo fu nel 2007.

CURIOSITÀ
In IRAN l’Equinozio avverrà alle ore 00:54 locali (lì sono 2 ore e 30 minuti avanti) quando il calendario segnerà già il 21 marzo!
Sempre con il calendario che segna il 21 marzo si celebrerà l’inizio della primavera a Tokio (dove sono 8 ore “avanti”) mentre a Sydney (10 ore “avanti”) entreranno in autunno!

Tornando in IRAN, a quell’ora scoccherà anche il nuovo anno per il calendario persiano: sarà il primo giorno dell’anno 1402 !

Cieli sereni
PG




CALIGO, MACAIA e GAIGO
COSA SONO ?

CALIGO
La “caligo”, dall’omonima parola latina, è un fenomeno meteorologico primaverile abbastanza frequente nelle nostre coste, in particolare in Liguria.
In condizioni particolari, come il mare ancora freddo e un debole vento da sud che si muove sulla superficie dell’acqua, si genera un banco di nebbia sulla fascia costiera di pochi metri d’altezza che dalle alture dell’entroterra si manifesta come una spettacolare “marea di nubi”. (Foto)

MACAIA
La parola “macaia” (o maccaja) ha una probabile origine greca, e deriva da malakia , languore, oppure dal latino malacia , bonaccia di mare.

Si tratta di un fenomeno diverso dalla caligo anche se è anch’esso associato a infiltrazioni d’aria umida marittima (vento meridionale) manifestandosi come una nuvolosità bassa pesante.
Da Genova le colline appaiono immerse nella nebbia, mentre il capoluogo è avvolto nel grigiore. Da queste nubi non scende pioggia, se non qualche sparuta goccia d’acqua: sono comunque i segni precursori di un cambiamento del tempo, anteriori al passaggio di una perturbazione.

Il fenomeno è citato nella famosa canzone Genova per noi scritta da Paolo Conte e cantata per la prima volta da Bruno Lauzi

🎵🎶
Ma quella faccia un po’ così
Quell’espressione un po’ così
Che abbiamo noi..

Macaia, scimmia di luce e di follia
Foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia ….
🎵🎶

GAIGO
Il “gaigo”, invece è la nebbia che si adagia sulle dorsali liguri da ponente a levante. È l’opposto della macaia, causata da venti settentrionali umidi provenienti dalla pianura Padana che, per un effetto chiamato “stau” (le correnti d’aria cariche di umidità che risalgono i rilievi montuosi), provocano una copertura nuvolosa sul versante padano e l’effetto “tovaglia” su quello ligure.

CURIOSITÀ
La leggenda ligure sulla caligo

Secondo una credenza popolare, la caligo sarebbe, in “realtà”, la nebbia che accompagna le anime verso la loro pace. Gli spiriti risalirebbero dal mare per venire a prendere le anime rimaste incastrate tra la vita terrena e quella ultraterrena. La nebbia così formata avvolgerebbe la costa, preleverebbe le anime senza pace e le condurrebbe verso la luce, ritirandosi in questo modo nel mare, che culla gli spiriti dando loro tranquillità.

Cieli sereni
PG




PERCHÈ FEBBRAIO HA 28 GIORNI?

Il comandante Bitta più volte si è posto questa domanda alla quale spesso ha sentito rispondere …“è sempre stato così”.

VEDIAMO LA STORIA
Per gli antichi Romani, al tempo di Romolo, gli anni duravano 10 mesi, e venivano definiti per cadenzare le stagioni in relazione al raccolto: l’inverno, infatti, era un periodo di circa 60 giorni SENZA mesi!
Il secondo re di Roma, Numa Pompilio, nel VIII secolo a.C., decise che il calendario sarebbe dovuto essere più accurato, allineandolosi ai 12 cicli lunari di un anno: il nuovo anno doveva quindi essere formato da 355 giorni e, per rispettare questo valore, il nuovo re introdusse i due mesi di gennaio e febbraio. Ma come si arrivò a determinare “per difetto” quest’ultimo mese? I romani ritenevano che i numeri pari portassero sfortuna; non a caso, ogni mese aveva un numero dispari di giorni (si alternavano tra 29 e 31), ma per arrivare ai 355 giorni, un mese avrebbe dovuto essere per forza di un numero pari di giorni e così fu scelto proprio febbraio. Non a caso, il secondo mese dell’anno era riconosciuto come un periodo sfortunato.
Secondo alcuni esperti, febbraio si sarebbe guadagnato questa nomea a causa dei riti funebri officiati durante questo lasso di tempo e l’ipotesi è avvalorata dalla somiglianza tra il termine febbraio e la parola sabina februare, che significa “purificare”.

CURIOSITÀ
Perché, ogni quattro anni, febbraio è composto da 29 giorni?

Fu introdotto nel calendario promulgato da Giulio Cesare che entró in vigore nel 45 a.C. e che prevedeva degli anni di 365 giorni e uno di 366 giorni ogni quattro. Si trattò di una scelta fatta per rimanere allineati al calendario astronomico, considerando che, dai calcoli, risultava che un anno in realtà non dura esattamente 365 giorni ma 365 giorni e 6 ore: così il giorno in più inserito ogni 4 anni serviva proprio a compensare quelle 6 ore di “disavanzo” di ogni anno (6×4 = 24h = 1 giorno).
Nel 1582 Papa Gregorio XIII, con l’introduzione del calendario gregoriano, (anno calcolato di 365 giorni 5 ore 49 minuti e 6 secondi) corresse ulteriormente il tiro eliminando tre anni bisestili ogni 400, sempre all’inizio del secolo.
La regola, da allora, divenne questa: un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per 4, con l’eccezione degli anni secolari (divisibili per 100) che non siano divisibili per 400.
Ciò significa, ad esempio, che nel 2100 il 29 febbraio non ci sarà così come non c’è stato nel 1900. Il prossimo anno, il 2024, sarà bisestile.

Cieli sereni
PG




QUAND’È CARNEVALE ?

Una domanda che il comandante Bitta si è posto, visto che la ricorrenza non ha una data fissa e, rispetto alla Pasqua, si “spalma” su più giorni.

Esiste una distinzione fra Carnevale di rito ‘romano’ e quello ‘ambrosiano’.

Rito romano
Il Carnevale di rito romano inizia OGGI, GIOVEDÌ 16 FEBBRAIO (giovedì grasso) e durerà fino al 21 febbraio (martedì grasso), ultima occasione per fare baldoria prima della Quaresima, che inizierà il giorno seguente, 22 febbraio (mercoledì delle ceneri), giorno di digiuno e astinenza. In mezzo c’è il 19 febbraio, la domenica di Carnevale, giorno dedicato a sfilate e cortei di maschere.

Rito ambrosiano
Il rito ambrosiano, ancora seguito nell’arcidiocesi di Milano, sposta il Carnevale qualche giorno più avanti nel calendario, perché la Quaresima non inizia il mercoledì delle ceneri, ma la domenica successiva (quest’anno il 26 febbraio). Questo vuol dire che i festeggiamenti, al contrario che nel resto d’Italia, inizieranno martedì 21 febbraio per chiudersi sabato 25 febbraio.

Perché questa differenza fra i due riti?
La leggenda parla di una richiesta fatta da Sant’Ambrogio, futuro patrono di Milano, il quale, lontano dalla città per un pellegrinaggio, raccomandò di attendere il suo rientro per poter iniziare le celebrazioni della Quaresima.

La realtà storica è un’altra: il rito Romano considera le domeniche giorni di non digiuno e quindi anticipa l’inizio della Quaresima al mercoledì delle ceneri per avere 40 giorni ‘effettivi’ di digiuno.
Il rito Ambrosiano, più antico di quello Romano, non ha mai avuto il mercoledì delle Ceneri: l’inizio della Quaresima si calcola a partire dalla domenica successiva, la sesta prima di Pasqua, quella del digiuno di Gesù nel deserto che si legge nel Vangelo.
Nel calendario, si va a ritroso dal giovedì santo per contare i quaranta giorni e arrivare alla prima domenica di Quaresima: dunque, i quaranta giorni di penitenza iniziavano la sesta domenica prima di Pasqua e terminavano al triduo pasquale (escluso) che cominciava ai vespri del giovedì santo.
Poi, nel Medioevo, subentrò l’idea dei quaranta giorni effettivi di digiuno e la Quaresima fu intesa come periodo di preparazione alla domenica di Pasqua anziché al triduo pasquale.
Il nuovo computo partì dunque a ritroso dal sabato santo e contando quaranta giorni, saltando le domeniche, arriviamo proprio al mercoledì precedente la prima domenica di Quaresima. Questo computo fu accolto dalla Chiesa romana e si diffuse in tutto l’Occidente, tranne che a Milano.

Cieli sereni
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San Valentino.

San Valentino è la festa degli innamorati celebrata in molti paesi del mondo il 14 febbraio di ogni anno. Tuttavia, le sue origini risalgono a molto tempo fa e sono incerte.

La leggenda più comune riguardo a San Valentino è quella del vescovo romano Valentino, che durante il regno di Claudio II, intorno al 270 d.C., avrebbe disobbedito all’editto che proibiva i matrimoni tra giovani, considerati poco utili per l’esercito. Valentino celebrava i matrimoni in segreto e in questo modo aiutava i giovani innamorati a coronare il loro sogno d’amore. Tuttavia, Claudio II lo scoprì e lo fece imprigionare e giustiziare il 14 febbraio.

Un’altra teoria riguardo alle origini di San Valentino risale al periodo antico romano, in cui si celebrava la festa della fertilità chiamata Lupercalia, che cadeva il 15 febbraio. Durante questa festa, i giovani sceltevano a sorte un partner per passare la notte insieme, in un rito simbolico di purificazione e fertilità. Con l’arrivo del cristianesimo, la festa di San Valentino si sovrappose alla Lupercalia e ne assorbì alcuni elementi.

Indipendentemente dalle sue origini, San Valentino è diventato un simbolo dell’amore romantico e della celebrazione delle relazioni affettive. Oggi, questa festa viene celebrata in tutto il mondo con gesti di affetto, regali e cene romantiche.

(Si ringrazia ChatGPT di Open.ai per la collaborazione ;-))




“STALAGMITI DI.. LAGO”

Non si tratta di Photoshop! La foto trovata sul web è vera. Siamo sul Lago Michigan (Usa) negli Stati Uniti; lì le acque sono congelate per la maggior parte dell’inverno dato che le temperature possono scendere fino a -30°C.
Poi, con il sopraggiungere di temperature più miti, invece di sciogliersi, il ghiaccio si frantuma, dando vita ad uno scenario incredibile, fatto di stalagmiti e stalattiti.

Il Lago Michigan è uno dei cinque Grandi Laghi dell’America del Nord,
il secondo per volume (4900 km cubi) e il terzo per superficie (58000 km quadrati).
È l’unico, dei cinque, circondato esclusivamente dal territorio degli Stati Uniti e lungo le sue sponde vivono circa 12 milioni di persone, principalmente nelle aree metropolitane di Chicago e Milwaukee.

Cieli sereni
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11 FEBBRAIO 2023 – IL BACIO DELLA COMETA

La Cometa di Neanderthal sta per lasciarci, ma prima incontrerà Marte: questa sera, 11 febbraio, non possiamo perderci un “bacio” atteso 50 mila anni.
La cometa infatti, si troverà molto vicina, prospetticamente, al pianeta (vedi immagine). Questo fino al 13 febbraio quando si sposterà vicino ad Aldebaran della costellazione del Toro.
Teoricamente potrebbe essere visibile a occhio nudo (nubi permettendo), ma forse occorrerà un buon binocolo.
Nella figura è riportata una sorta di ‘mappa stellare’ (per le ore 19 circa) per poter osservare il bacio seguendo gli asterismi e le stelle più evidenti: prolungando verso l’alto la linea immaginaria che unisce le tre stelle della cintura di Orione si potrà trovare la brillante Aldebaran e da lì individuare, per la sua luce rossastra, il pianeta Marte.

Cieli sereni
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7 FEBBRAIO 1974 – INDIPENDENZA DI GRENADA

ACCADDE OGGI / 7 FEBBRAIO 1974 – INDIPENDENZA DI GRENADA

Ogni 7 febbraio è festa nazionale a GRENADA, lo Stato caraibico resosi indipendente dal Regno Unito in questo giorno del 1974.
Vi sbarcò, per primo, Cristoforo Colombo nel 1498, durante il suo terzo viaggio, battezzandola Concepción.
Successivamente gli Spagnoli le dettero il nome di GRENADA, per i verdi rilievi dell’isola che ricordavano le montagne sovrastanti la città di Granada in Andalusia.
Grenada è nota come l’ Isola delle Spezie , in quanto produttrice di una grande varietà di spezie come cannella, chiodi di garofano e zenzero. Un posto di primo piano occupa la Myristica Fragrans, un albero sempreverde da cui si ricava la noce moscata tanto importante da venire anche rappresentata sulla bandiera nazionale.

La BANDIERA DI GRENADA 🇬🇩

Mostra 7 stelle che rappresentano le sette parrocchie della nazione: quella centrale si riferisce alla diocesi della capitale Saint George.
I colori rosso, giallo e verde simboleggiano rispettivamente il coraggio, il sole e l’ agricoltura e
nella parte verde a sinistra è inserito un disegno stilizzato di un frutto fresco di noce moscata.

Cieli sereni
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