Mercoledì 3 gennaio 2024 – Perielio!

Oggi 3 gennaio 2024, alle 01:40, ora italiana, la Terra si è trovata al PERIELIO, cioè alla minima distanza dal Sole.
La parola PERIELIO deriva dal greco “περί” perì = vicino e “Hλιος” helios = sole.

AFELIO – PERIELIO
Data l’orbita ellittica descritta intorno al Sole dalla Terra, quest’ultima può trovarsi ad una massima e ad una minima distanza dal Sole (in Afelio e Perielio, rispettivamente) e la congiungente di questi due punti si chiama Linea degli Absidi.

Oggi siamo dunque più vicino al Sole di quanto lo siamo in estate, ma allora perchè fa più freddo? 🤔

La maggiore o minore distanza dal Sole ha poca influenza sulle temperature della Terra: qualche milione di chilometri in più o in meno è poca cosa rispetto alla distanza media di circa 150 milioni.

A determinare l’avvicendarsi delle stagioni (e quindi del maggiore o minore riscaldamento) è invece l’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra che, abbinata alla rivoluzione intorno al Sole, fa variare l’angolo con cui i raggi solari colpiscono la superficie terrestre.

La linea degli absidi e quella dei solstizi NON COINCIDONO (sono scostate di circa 15°).
Il perielio arriva tra il 3 e il 5 di gennaio circa, 2 settimane dopo il solstizio d’inverno, e l’afelio tra il 3 e il 7 luglio, altrettanto tempo dopo il solstizio d’estate.
Tra circa 5000 anni la linea degli absidi si sarà ancora più discostata dalla linea dei solstizi e coinciderà con la linea degli equinozi: saremo in Perielio intorno al 21 marzo e in Afelio verso il… 21 settembre.

CURIOSITÀ
La nostra velocità orbitale, quella con la quale impieghiamo un anno per “fare un giretto” completo intorno al Sole, é massima proprio in questi giorni (circa 109.000 km/h!) e per questo motivo (oltre che per la conservazione del momento angolare) il semestre freddo (autunno + inverno) nel nostro emisfero, durerà circa 7 giorni in meno rispetto al semestre caldo (primavera + estate) quando, a luglio, il nostro pianeta “rallenterà”, in prossimità dell’afelio. Contemporaneamente gli abitanti dell’emisfero australe e su Nave Vespucci avranno, al contrario, un semestre caldo più corto ed uno freddo più lungo (rispettivamente 179 e 186 giorni).
Precisamente la durata delle stagioni è:

La primavera boreale dal 21 marzo al 21 giugno (autunno australe): 93 giorni circa;

L’ estate boreale dal 22 giugno al 22 settembre (inverno australe): 93 giorni circa;

L’ autunno boreale dal 23 settembre al 21 dicembre (primavera australe): 90 giorni circa;

L’ inverno boreale dal 22 dicembre al 20 marzo (estate australe): 89 giorni circa.

Cieli sereni
PG




Il galletto svita/avvita

Un galletto che non canta ma si avvita !🐓

Continua la rassegna delle attrezzature di bordo dai nomi un po’ curiosi che rimandano al mondo animale.
Un GALLETTO è un dado munito di un anello superiore o di due protuberanze laterali per essere stretto a mano. Se ne trovano a bordo di varie forme e misure e sono montati su portelli, oblò e simili.

Cieli sereni
PG




Lunedì 1 gennaio 2024 – anno bisestile

2024 ANNO BISESTILE
(Tempo di lettura 2 minuti 😐)

La Terra impiega esattamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi a completare un giro (orbita) intorno al Sole.
Il calendario (gregoriano), che utilizziamo per contare questi ‘giri intorno al Sole’ (.. che chiamiamo ANNI), arrotonda il conteggio ‘per difetto’ al numero intero di 365 giorni.

Questa differenza di quasi 6 ore ogni anno (24 ore ogni 4 anni !), se non venisse aggiunta ogni quadriennio, porterebbe il calendario civile ad essere sfalsato di 24 giorni nell’arco di un secolo da quello astronomico e, in 300 anni, ci si ritroverebbe a celebrare la Pasqua in…. pieno inverno!

Il primo ad accorgersi di questo inconveniente e a fare aggiungere nel calendario un giorno “extra” ogni 4 anni, fu Giulio Cesare nel 46 a.C.
Diamo la spiegazione del perché è chiamato BISESTILE quell’anno in cui si compie, ancora oggi, questa aggiunta di un giorno dopo il 28 di Febbraio.

Prima di tutto spieghiamo cosa sono le “calende” – dal latino cǎlendae, -ārum – da cui deriva la parola “calendario”: con tale appellativo si designava il giorno iniziale di ciascun mese nel calendario romano.
Quando mancavano sei giorni all’inizio di un mese (esempio 1° Marzo) si usavano, per i giorni a venire, delle definizioni del tipo “conto alla rovescia”.

Esempio:

  • 6 giorni prima delle Calende di Marzo
  • 5 giorni prima delle Calende…
  • 4 giorni prima…
  • 3 giorni prima…
  • 2 giorni…
  • 1 giorno…
    ! Calende di Marzo (1 Marzo)

I Romani decisero di inserire quel giorno ‘extra’ prima del 6° giorno antecedente le Calende di Marzo che fu pertanto chiamato ante dies bis sextus calendas Martias da cui “bisestile”.

Successivamente, quando si cominciò a contare i giorni del mese con numeri progressivi (1, 2, … 28), il giorno extra fu spostato e divenne il 29 febbraio.

Il metodo di Giulio Cesare aveva peró un limite: i giorni bisestili questa volta erano troppi e, con la nuova regola di arrotondamento, il calendario civile adottato ora “sforava” quello solare.
Le cose furono riordinate nel 1582 da Papa Gregorio XIII, che in quell’anno decise di far “saltare” i giorni dal 4 al 15 ottobre, e riportare l’equinozio di primavera al 21 marzo.
Quel calendario, che usiamo ancora oggi, stabilì che gli anni bisestili fossero solamente quelli divisibili per 4, ECCETTO gli anni secolari che sono/saranno bisestili solo se divisibili per 400.
(Per esempio il 1900 non è stato bisestile, mentre il 2000 lo è stato)
In questo modo si “affinano” le 6 ore di ogni anno in 5 ore 48 minuti e 46 secondi.

Questa regola complicata serve a tenere conto del moto dell’asse di rotazione terrestre simile a quello di una trottola poco prima di fermarsi (PRECESSIONE).
Distinguiamo quindi l’anno solare (365 giorni 5 ore 48 minuti e 46 secondi) da quello siderale (che tiene conto anche della precessione) di 365 giorni 6 ore 9 minuti e 9 secondi.

In conclusione, a riprova della irregolarità dei moti celesti, secondo gli attuali calcoli resta ancora una piccola differenza di 26 secondi l’anno, un errore di appena 1 giorno ogni 3300 anni circa (!) .
Nei calendari moderni, scanditi dagli orologi atomici, si compensa anche quel ritardo, aggiungendo 1 secondo alla durata di un giorno (a mezzanotte del 31 dicembre) ogni volta che si accumula 1 secondo di discrepanza tra il tempo solare e quello siderale.
L’ultima volta che è stato aggiunto quel secondo (detto “intercalare”), è stato il 31 dicembre 2016.

Cieli sereni e Buon 2024
PG




Domenica 31 dicembre 2023…quando si potrà riutilizzare una vecchia agenda?

Nave Vespucci all’ormeggio di Ensenada (Puerto La Plata) 🇦🇷

Dopo quanti anni si può riutilizzare una vecchia agenda?

L’agenda di questo 2023 che sta per finire si potrà riutilizzare più volte in anni futuri, cioè quando i giorni del mese torneranno a corrispondere con esattezza con quelli della settimana.
In altre parole, se il 1 gennaio 2023 è stato di domenica, quando si ripeterà che il capodanno sia di nuovo domenica?

La regola più generale è che il tempo necessario affinchè un calendario ritorni ad essere valido, è di 28 ANNI perchè 28 è il minimo comune multiplo di 4 (il ciclo degli anni bisestili), e 7 (i giorni della settimana).
Dato che un anno si compone di 52 settimane (52 x 7 = 364 gg) + 1 giorno, proprio questo giorno in più fa cadere ogni primo dell’anno con il giorno della settimana successivo al precedente.
Esempio: il 2018 iniziò di lunedì, il 2019 di martedì, il 2020 di mercoledì… MA il 2021 iniziò di venerdì ! Perchè?
Il giovedì, in quel caso, ‘saltò’ per il fatto che il 2020 era bisestile e aveva 366 giorni.
Quindi ogni quattro anni si produce un doppio salto fra il giorno della settimana dell’anno precedente e il successivo.
Continuando poi regolarmente, il 2022 iniziò di sabato, il 2023 di domenica e il 2024 inizierà di lunedì.
Ci sono però delle eccezioni alla “regola del 28”, e in certi anni la vecchia agenda può essere riutilizzata molto prima!

1^ ECCEZIONE
Gli anni che precedono di 3 anni un bisestile (recentemente, il 2021), tornano con la stessa combinazione di giorni della settimana 3 anni dopo il bisestile: nel caso citato del 2021, 6 anni dopo, nel 2027.

2^ ECCEZIONE
Gli anni che precedono di 1 o 2 anni un bisestile tornano con la stessa disposizione dei giorni della settimana dopo 11 anni. Per esempio: il 2022, che ha preceduto di 2 anni il 2024 (bisestile), tornerà nella stessa combinazione nel 2033! Ma anche l’agenda del 2023 potrà essere riutilizzata tra 11 anni, nel 2034.

NOTA
Nel calendario gregoriano attualmente in uso gli anni bisestili si ripetono ogni 4 anni ma sono bisestili soltanto gli anni di inizio secolo divisibili per 400: per esempio, il 1900 non è stato un anno bisestile mentre il 2000 sì (perché si può dividere per 400).
Nel 2100 quindi, si romperà la “regola dei 28 anni” perché quell’anno non sarà bisestile (non si può dividere 2100 per 400).

Riassumendo
L’agenda 2023 sarà riutilizzabile nel:
2034, 2045, 2051, 2062, 2073, 2079, 2090 ecc…

Nel 2024 potranno essere riutilizzate le agende degli anni bisestili 1940, 1968 e 1996.

Cieli sereni e Buon 2024
PG




Il passaggio dell’Equatore…con la Jolly Roger!

ACCADDE OGGI… 27 anni fa!
30 DICEMBRE 1996

IL PASSAGGIO DELL’EQUATORE

Esiste una tradizione mai ufficializzata che costituisce l’unico caso in cui una nave toglie temporaneamente la bandiera nazionale, per sostituirla con il Jolly Roger: il teschio e le ossa incrociate usato dai pirati dei Caraibi 🏴‍☠️. O almeno, così sembra.
Nel preciso momento in cui ci si ritrova ad attraversare l’EQUATORE per la prima volta (ed è praticamente impossibile che tra i tanti membri dell’equipaggio non ce ne sia almeno uno che sia ancora privo di tale esperienza) ci si dimentica “temporaneamente” il ruolo istituzionale (con il beneplacito del comandante) e si dà inizio ad una importante cerimonia di iniziazione per quei marinai che accedono finalmente alla corte di Nettuno! Anticamente sembra che la cerimonia consistesse nel colpire i malcapitati con corde bagnate o assi di legno, quando non addirittura gettarli fuori bordo e recuperarli con calma, in mezzo alle onde dell’oceano. E benché simili spiacevoli o pericolosi rituali siano oggi soltanto un ricordo lontano, un qualche tipo di cerimonia, viene svolta tutt’ora, più o meno rilevante a seconda della tolleranza del comandante.
Varcare questa linea immaginaria che divide l’emisfero settentrionale da quello meridionale, è inutile negarlo, costituisce un’esperienza profonda sottolineata dal passaggio virtuale dall’inverno all’estate.

[Foto di Nave Bersagliere – Periplo del Mondo 30 dicembre 1996 – Navigazione verso l’Australia da Manila a Darwin.
Passaggio (3^ volta!) dell’ Equatore.
Cerimonia del “Battesimo del Mare”].

Cieli sereni
PG




Il giorno sparito: 30 dicembre 2011, a Samoa!

ACCADDE.. OGGI
30 DICEMBRE 2011

IL GIORNO MAI ESISTITO !

Per gli abitanti di SAMOA, uno Stato arcipelago del Pacifico situato a circa 3000 km a nord della Nuova Zelanda, il giorno 30 dicembre 2011… NON È MAI ESISTITO!
Il governo di Samoa, dodici anni fa, decise di abolire la data di venerdì 30 dicembre 2011 per passare direttamente da giovedì 29, a sabato 31.
Questa misura fu necessaria per “passare” ad Ovest della Linea Internazionale del Cambiamento di Data.
Precedentemente, per il fatto di essere assegnato per convenzione sul fuso orario del meridiano 180° (opposto a Greenwich), lo Stato di Samoa aveva non pochi inconvenienti: distante 3 ore di volo dall’Australia e 4 dalla Nuova Zelanda, gli orologi erano impostati con 21 ore di differenza dalla prima e con 23 dalla seconda (!).
Si possono immaginare i contrattempi che ne derivavano nei rapporti commerciali e, in generale, nei collegamenti tra gli altri Paesi.
Per esempio, quando a Samoa era venerdì, in Nuova Zelanda e Australia era sabato, giorno non lavorativo, e quando a Samoa era domenica, in Nuova Zelanda e Australia la settimana lavorativa era già cominciata.
Queste difficoltà vennero finalmente superate… facendo finta che venerdì 30 dicembre 2011 non fosse mai esistito e si potè festeggiare il Capodanno 2012 in concomitanza con i vicini Australiani e Neo Zelandesi grazie all’utilizzo dello stesso calendario.
[Il lavoro non svolto per quella giornata persa fu comunque pagato ai samoani…😊]

CURIOSITÀ
Le Isole Samoa, erano già ad Ovest della linea di cambio data prima del 1892, quando l’allora re Malietoa Laupepa fu convinto da affaristi americani che commerciavano in quella regione ad adottare la data degli Stati Uniti invece di quella asiatica.
In seguito a lusinghe diplomatiche, fu emesso un proclama reale e quella volta, il 4 luglio 1892, un lunedì, fu… REPLICATO !!

Cieli sereni
PG




29 dicembre 1911, indipendenza della Mongolia. Il suo simbolo: il Sojombo.

ACCADDE OGGI…
… il 29 DICEMBRE 1911

Il 29 dicembre è la festa nazionale della MONGOLIA in memoria del giorno dell’indipendenza dalla Dinastia Qing, nel 1911.
La Mongolia (ᠮᠣᠩᠭᠣᠯ ᠤᠯᠤᠰ in scrittura mongola) ha una bandiera composta da tre bande verticali di uguali dimensioni: una centrale blu, colore nazionale, che rappresenta il cielo, e due laterali di colore rosso.
Al centro della banda rossa sul lato del pennone, in giallo, è posto l’emblema nazionale, il Sojombo – una disposizione di elementi astratti che rappresentano Fuoco, Sole, Luna, Terra, Acqua e il simbolo dello Yin-Yang.

Il Sojombo è un simbolo speciale della scrittura mongola inventata dal monaco Zanabazar nel 1686. Il nome, che deriva dal sanscrito, significa “creato da sé”.
Si compone di dieci motivi astratti e geometrici ai quali viene attribuito il seguente significato:

Il FUOCO (🔥): è un simbolo di ricchezza e di successo. Le tre lingue della fiamma rappresentano il passato, il presente e il futuro.

Il SOLE (●) e la LUNA (☽): antichi simboli che rappresentano il cielo padre e, quindi, l’origine del popolo mongolo.

Due TRIANGOLI (▼), simili all’estremità di una freccia o di una lancia, puntano verso il basso per indicare la sconfitta dei nemici.

Due RETTANGOLI ORIZZONTALI (▬) rappresentano l’onestà e l’equità per il popolo mongolo, sia che si trovi ai vertici sia che occupi la base della società.

Il simbolo TAIJITU (☯), noto anche come Yin e Yang, illustra la reciproca complementarità tra uomini e donne.

Due RETTANGOLI VERTICALI (▮▮) sono interpretabili come le mura di una fortezza. Rappresentano unità e forza e si basano sul proverbio mongolo: “L’ amicizia reciproca è più forte dei muri di pietra”.

Il Sojombo, nel suo insieme, rappresenta dunque l’immutabilità e la costanza: il simbolo nazionale della libertà e dell’indipendenza.
🇲🇳

Cieli sereni
PG




La Luna Fredda…

27 dicembre 2023

Il Vespucci in porto a La Plata

LA LUNA FREDDA

Nella scorsa notte, esattamente alle 01:33 ora italiana, il nostro satellite naturale ha raggiunto la fase di Luna Piena.
È la prima dopo il Solstizio di dicembre (la prima della stagione invernale) che giunge quest’anno nel bel mezzo del periodo natalizio.

Questa luna piena prende il nome di “LUNA FREDDA” ( Full Cold Moon ) perchè legata all’inizio delle notti invernali che si stanno facendo sempre più rigide fino a raggiungere i massimi tra gennaio e febbraio.
Un altro nome è quello di “Luna delle Lunghe Notti”, usato dagli indiani d’America in riferimento ai giorni vicini al Solstizio di inverno (che è stato il 22 dicembre scorso), periodo nel quale, nel nostro emisfero, si registrano le giornate più corte dell’anno.

CURIOSITÀ
Nave Vespucci si trova nell’Emisfero Sud, dove è oramai estate e questa Luna Piena è chiamata: Luna della Fragola, Luna di Miele, Luna Rosa.

Se questa sera due persone (uno in Italia e l’altro sul Vespucci) si accordassero per fotografare la Luna al culmine dell’arco descritto nel cielo, otterrebbero le due diverse immagini che vediamo affiancate.
L’immagine di destra è quella della Luna come apparirà ripresa da bordo (nell’emisfero meridionale): ‘capovolta’ rispetto a come la vedrebbe l’osservatore ubicato in Italia.

ORARI
In Italia questa sera il disco lunare apparirà ad Est all’ora del tramonto del Sole (alle 17 circa), culminerà a Sud e tramonterà domani mattina alle 07:30 circa.
Sul Vespucci, a La Plata, la Luna sorgerà invece alle 21:10 ora locale, culminerà a Nord ! e “capovolta”, come già detto, tramonterà alle 05:40.
Anche l’altezza della Luna, al suo culmine, sarà diversa: molto alta in Italia (75°), bassa in Argentina (28°)… e di questa differenza, il comandante Bitta, si è già messo a studiare il perché.

Buona LUNA FREDDA e arrivederci al prossimo plenilunio di gennaio con la…. LUNA DEL LUPO!

Cieli sereni
PG




Martedì 26 dicembre 2023 – Santo Stefano

L’ ORDINE DI S. STEFANO

La marina del Granducato di Toscana, dal 1569 si identificò con la flotta dell’ORDINE DI SANTO STEFANO, fondato da Cosimo I de’ Medici, per combattere la pirateria nel Tirreno e, più in generale, in tutto il Mediterraneo.

Il simbolo dell’ordine era la croce rossa, a otto punte, bordata d’oro in campo bianco, con gigli d’oro mentre sulle galee era rossa bordata di giallo con al centro la croce entro un disco bianco.

La sede della flotta della marina toscana era Livorno dove le galee giungevano, dopo il varo a Pisa, attraverso il Canale dei Navicelli.
Lì iniziava l’armamento per il futuro impiego nelle missioni delle “caravane”, in risposta alle scorrerie dei corsari ottomani e barbareschi.
Tra le varie imprese si ricordano la difesa di Malta dall’invasione ottomana (1565), la battaglia di Lepanto (1571) e la presa di Bona, base dei pirati saraceni in Algeria (1607).

Cieli sereni
PG




Il nodo “Piè di pollo”

Il nodo “PIÈ DI POLLO”🐔

È il nodo che si ottiene ripiegando e intrecciando i legnoli di una cima, in vari modi secondo i tre passi descritti nel disegno, ma sempre per ottenere un ringrosso che faciliti l’appiglio.
È un nodo di origine settecentesca che fa parte della famiglia dei nodi di arresto o terminali .

Cieli sereni
PG