San Giuseppe

Mercoledì 19 marzo 2025✍️

-8 !
Mancano 8 giorni alla partenza del Tour di Nave Vespucci

S. GIUSEPPE

Oggi, 19 marzo, anche a bordo si festeggia l’onomastico dei membri dell’equipaggio che portano il nome Giuseppe (in primis il comandante), Giuseppina, Pino, Pina, ed anche i babbi e i papà!

Inoltre S. Giuseppe, vista la sua professione in vita, è festeggiato come protettore dai falegnami, dai carpentieri, dai maestri d’ascia e, come patrono, dalla città di La Spezia.

“GEOSINONIMI”

Papà e babbo sono geosinonimi, ovvero parole che indicano lo stesso soggetto, ma che hanno una forma diversa a seconda della zona in cui ci si trova: babbo è una forma che si usa in Toscana, in Romagna, nelle Marche, in Sardegna e nel nord del Lazio, mentre papà deriva dal francese ed è diffuso nel resto d’Italia, non a caso molte espressioni contengono la parola papà e non babbo: figlio di papà (giovane favorito dalla ricchezza/posizione sociale della famiglia), neo papà (uomo che è appena diventato padre).

CURIOSITÀ
Attenzione! In Sicilia il termine babbo ha un significato ben diverso: sta ad indicare una persona ingenua o poco furba, insomma un …babbeo🥴

Auguri e cieli sereni
PG




I baccanali

Domenica 16 marzo 2025✍️

-11 !
Mancano 11 giorni alla partenza del Tour Italiano di Nave Vespucci

Oggi 16 marzo
I BACCANALI

Nell’antica Roma il 15 e il 16 marzo, in concomitanza con l’inizio della primavera, venivano celebrati i baccanali, ovvero la festa di Bacco.
Bacco era l’antico dio italico del vino, erede dei miti di quello greco Dioniso.
Il baccanale era una festa propiziatoria in occasione della semina e della raccolta delle messi e fortemente radicata nei territori campani e lucani.

LA LEGGENDA DI BACCO E DEI MARINAI DI ACETE

Bacco fanciullo venne rapito ebbro dai pirati tirreni che non lo avevano riconosciuto. Il dio bambino chiese di essere condotto all’isola di Nasso, sua dimora, ma i pirati lo ingannarono navigando nella direzione opposta. Il timoniere Acete, l’unico ad aver capito la natura divina del fanciullo, cercò di dissuadere i compagni da tale intento, ma venne deriso. Bacco, compreso l’inganno che gli era stato teso, si manifestò dunque in tutta la sua potenza, facendo nascere dei rami d’edera tra i remi e un tralcio di vite dall’albero maestro;
La punizione non tardò a venire ma Acete pregò Bacco di salvare la vita ai marinai i quali vennerro trasformati in delfini.
Dopo aver subìto questa metamorfosi essi si pentirono del male arrecato e dedicarono il resto della loro vita a portare in salvo coloro che cadevano in acqua.🐬
Acete, invece, divenne un seguace del dio.

Cieli sereni
PG




Quali sono i benefici principali dell’Aquawareness rispetto ad altre discipline olistiche

I benefici principali dell’Aquawareness rispetto ad altre discipline olistiche includono:

Ambiente terapeutico unico

Sfrutta la legge di Archimede e la resistenza idrica come strumenti propriocettivi, migliorando circolazione e tessuti senza impatti articolari, con un massaggio costante che riattiva la memoria cellulare amniotica12. Questo ambiente rigenerativo non è replicabile in contesti terrestri.

Approccio non strutturato

Promuove libera esplorazione guidata dalla consapevolezza, eliminando lo stress da prestazione tipico di yoga o tai chi, che seguono sequenze codificate12. Privilegia la percezione soggettiva rispetto a standard esterni.

Integrazione mente-corpo avanzata

Trasforma gesti natatori in meditazione in movimento, con respirazione adattiva alle esigenze del momento e consapevolezza idro-sensoriale (sostegno, resistenza, temperatura)2. Riduce lo stress fisico (-83% carico articolare) e aumenta endorfine (+37%)2.

Versatilità applicativa

Ideale per riabilitazione motoria (sostegno idrostatico), gestione ansia (-45% cortisolo) e preparazione atletica (coordinazione neuro-muscolare)2. Combina fisico ed emotivo in modo più integrato di Pilates o mindfulness tradizionale2.

Aspetto salvavita

Sviluppa capacità natatorie e di sopravvivenza in acqua attraverso galleggiamento, propulsione e respirazione consapevoli, un obiettivo vitale assente in altre discipline olistiche12.

Citations:

  1. https://www.fuorimag.it/sotto-quali-aspetti-aquawareness-potrebbe-essere-preferibile-alle-altre-pratiche-olistiche/?print=print
  2. https://www.fuorimag.it/per-quali-ragioni-aquawareness-potrebbe-essere-preferibile-ad-altre-pratiche-olistiche/
  3. https://quibusiness.it/medicina-olistica-cose-e-quali-sono-i-benefici/
  4. https://www.santagostino.it/magazine/terapie-olistiche-funzionano/
  5. https://cstm.ch/medicina-olistica-cose-quali-sono-benefici-e-terapie/
  6. https://magazine.fortevillageresort.com/benessere/terapie-olistiche/
  7. https://ilsalvagente.it/2022/08/20/quali-sono-le-terapie-olistiche-e-quali-benefici-apportano/




Aquawareness, Yoga, Tai Chi, Vipassana, Zen

Aquawareness è una disciplina innovativa che si distingue per l’uso dell’acqua come ambiente primario per la consapevolezza, differenziandosi nettamente da pratiche come Yoga, Tai Chi, Qi Gong, Vipassana e Zen. Ecco un confronto sintetico:

Disciplina Ambiente Struttura Focus Energetico Obiettivo Primario
Aquawareness Acqua Non strutturata Consapevolezza fluida Connessione corpo-mente-acqua, libertà sensoriale, capacità natatorie attraverso la consapevolezza, sicurezza acquatica
Yoga Terra Asana precise Prana/Chakra Unione corpo-mente-spirito
Tai Chi Terra/Acqua Forme marziali codificate Qi/Meridiani Coordinazione ed energia
Qi Gong Terra Sequenze lente Qi Armonizzazione energetica
Vipassana Terra Meditazione statica Osservazione mentale Consapevolezza e saggezza
Zen Terra Zazen (postura seduta) Vuoto mentale Illuminazione e presenza

Differenze chiave:

  1. Ambiente: Aquawareness utilizza l’acqua come catalizzatore unico per la consapevolezza, mentre le altre discipline si svolgono prevalentemente sulla terraferma.
  2. Approccio strutturale: A differenza di Yoga o Tai Chi, che seguono schemi codificati, Aquawareness privilegia l’esplorazione libera e non performativa.
  3. Energia e respiro: Aquawareness integra il flusso idrodinamico e il respiro adattivo, in contrasto con il controllo del respiro (pranayama) di Yoga o l’energia interna (Qi) di Tai Chi e Qi Gong.
  4. Obiettivi: Mentre Vipassana e Zen puntano alla trascendenza mentale, Aquawareness si concentra sull’integrazione corpo-mente attraverso la fluidità dell’acqua.

Aquawareness si distingue per la sua capacità di trasformare l’acqua in un “co-terapeuta”, offrendo un’esperienza sensoriale unica e profondamente introspezionale123.

Citations:

  1. https://www.aquawareness.net/aquawareness-principi-e-confronti-con-altre-discipline-olistiche-come-ai-chi-yoga-tai-chi/
  2. https://www.fuorimag.it/vipassana-e-aquawareness-un-veloce-confronto/?print=print
  3. https://www.fuorimag.it/integrazione-di-aquawareness-vipassana-e-pratiche-correlate-per-il-potenziamento-della-consapevolezza-e-della-chiarezza-mentale/
  4. https://www.studiomindfulnessesofrologia.it/meditazione-mindfulness/stili-di-meditazione
  5. https://www.yogafirenze.it/Le-Pratiche/Meditazione/Quali-tecniche-di-meditazione.html
  6. https://www.marcogamuzza.it/cosa-e-lo-yoga-e-alternative/




π – day

OGGI 14 MARZO….
…. il Pi Greco Day.

Il 14 marzo di ogni anno si festeggia a livello internazionale la Giornata del π (o Giornata Internazionale della Matematica).
Il π (pi greco), anche conosciuto come “costante di Archimede”, è definito nei testi di geometria come il rapporto tra la lunghezza di un cerchio ed il suo diametro.
Alla semplicità della sua definizione non corrisponde affatto una sua facile determinazione.

Nessun numero, infatti, ha mai suscitato, e continua a suscitare, tanti interrogativi e misteri.
Il calcolo dei decimali di questo numero, che di solito indichiamo con 3,14… , è l’unico problema che accomuna i matematici dell’antichità con i contemporanei progettisti di supercomputer.
Dopo che gli Egizi, Archimede, Leonardo e tanti altri si sono cimentati per secoli su questo calcolo, si è scoperto che i decimali di questo numero sono infiniti !

Gli ultimi “eroi del π” sono Jordan Ranous, Kevin O’Brien e Brian Beeler, i quali, nel 2024, hanno annunciano di aver calcolato 202 112 290 000 000 (202mila miliardi!) di cifre decimali di π.

5 CURIOSITÀ

  • Il 14 marzo è stato scelto non a caso. Marzo è il 3° mese dell’anno ed insieme al 14° giorno formano (nella maniera inglese di scrivere le date anteponendo il mese) i primi tre numeri del pi greco 3,14…
  • Il 14 marzo 1879 nacque Albert Einstein
  • Il 14 marzo 2018 morì il matematico astrofisico Stephen Hawking
  • Ecco, di seguito, il π troncato alla 100ª cifra decimale:

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 70679.

  • L’altezza di un elefante (dal piede alla spalla) è uguale a 2 x π x diametro del piede
    🐘

( Bitta scripsit XIV III MMXXI et MMXXIII )

Cieli sereni
PG




Lunedì 10 marzo 2025✍️

ACCADDE OGGI…
…il 10 marzo 241 a. C.

In questo giorno fu combattuta la BATTAGLIA DELLE ISOLE EGADI, lo scontro navale conclusivo della prima guerra punica. Dopo oltre vent’anni di scontri Roma sconfisse Cartagine con questa vittoria sul mare. Pesante fu comunque il bilancio in termini di uomini e soprattutto di navi;
Dopo oltre 22 secoli il mare restituisce ancora testimonianze di quell’evento come, ad esempio, i rostri che servivano per speronare le navi nemiche. Montati a prua delle navi romane, nel momento dello speronamento, aprivano grandi squarci negli scafi delle navi nemiche.
( Bitta scripsit X III MMXXI )

Cieli sereni
PG




Perché si lanciano i CORIANDOLI? …o i CONFETTI?

Martedì 4 marzo 2025✍️

Ultimo giorno di Carnevale anche su Nave Vespucci.

Perché si lanciano i CORIANDOLI?
🎊🎉🎊🎉🎊

La tradizione di lanciare coriandoli risale al Rinascimento, quando semi di coriandolo (o mandorle) venivano ricoperti di zucchero e lanciati dal balcone o dai carri durante i festeggiamenti carnevaleschi.

Il primo cenno della parola “coriandolo” si registra nei trattati di botanica dell’agronomo fiorentino Giovanvettorio Soderini (1526-1596), dove è menzionato l’uso di quella famosa spezia usata in cucina e trasformata in piccoli “confetti”.

Nel tempo, questi dolcetti sono stati sostituiti da palline di carta colorata o gesso ma la comparsa dei coriandoli di carta così come li conosciamo noi è attribuita a due italiani: Enrico Mangili e Ettore Fenderl.

Iniziamo da quest’ultimo, Ettore Fenderl, un “puteo” di Trieste, nato nel 1862 quando la città era ancora sotto il dominio austriaco.
Senza soldi, senza troppa voglia di studiare e per fare “il bulo” con le ragazzine, non potendo comperare i confetti di gesso allora in uso, prese delle carte colorate e le tagliò con le forbici. Poi andò sul balcone di casa e li gettò giù sulla folla. La cosa non fu presa bene tanto da rimediare una contravvenzione.
Fenderl, però, diventò in seguito uno scienziato e un ingegnere di fama internazionale. Brevettò una centrale per la produzione dell’acetilene, fondò il primo laboratorio italiano per le ricerche radioattive e contribuì a progettare una delle prime metropolitane del mondo, quella di Vienna.

La paternità dei coriandoli è da attribuire anche all’ingengere milanese Enrico Mangili che nel 1875 ebbe l’idea di riciclare i cerchietti scartati dalle carte traforate utilizzate negli allevamenti dei bachi da seta, all’epoca molto numerosi in Lombardia. Fu così che nacque questa icona carnevalesca. L’idea di lanciare i dischetti colorati riscosse subito successo, tanto che i coriandoli vennero anche da lui stesso commercializzati.
All’ingegnere milanese si deve anche la creazione delle stelle filanti: nell’idearle si ispirò alle striscioline di carta che scorrevano nei telegrafi per ricevere i segnali Morse.
(Dal web)

CURIOSITÀ

CORIANDOLI o CONFETTI?
Ancora oggi i coriandoli di Carnevale sono chiamati confetti nel resto del mondo.

Per esempio
in Inghilterra🇬🇧 carnival confetti,
in Francia🇲🇫 confettis de carnaval,
in Spagna🇪🇦 confeti de carnaval,
in Germania🇩🇪 karneval konfetti,
in Portogallo🇵🇹 confete de carnaval,
in Svezia🇸🇪 karnevalskonfetti,
in Russia🇷🇺 карнавал конфетти ovvero karnaval konfetti
e in Turchia🇹🇷 karnaval konfeti.

( Bitta scripsit XIII II MMXXIV )

Cieli sereni 🎊🎉🎊🎉
PG




“Fulge super mare”: A Trieste, anche Nave Trieste!

Lunedì 3 marzo 2025✍️

Nave Vespucci in porto a Trieste

A TRIESTE ANCHE …’IL TRIESTE’

Sabato scorso, in prima fila, a salutare l’arrivo del Vespucci nella gittà giuliana, c’era anche Nave TRIESTE.

È la nuovissima unità della Marina Militare concepita come ‘landing helicopter dock’ con diverse capacità operative tra cui il trasporto delle truppe, il supporto logistico e le operazioni aeree grazie ad un ponte di volo di 230 metri.
Nave Trieste è la più grande nave mai costruita per la Marina Militare dal secondo dopoguerra ed è lunga 245 metri !.

È stata realizzata nel cantiere navale di Castellammare di Stabia (dove il Vespucci 94 anni fa !) e successivamente allestita nel cantiere navale del Muggiano.

È stata consegnata alla Marina Militare il 7 dicembre scorso e, dopo il periodo di addestramento dell’equipaggio (di circa un semestre), le sarà consegnata la bandiera di combattimento. La base di assegnazione dell’unità è Taranto.
Il suo motto latino è Fulge super mare (“Risplendi sul mare”).

CURIOSITÀ
Per le dimensioni, sul ponte di volo del Trieste, potrebbero quasi trovare posto, allineati, …3 scafi del Vespucci !

Cieli sereni
PG




Nave Vespucci a Trieste… come nel 1954!

Domenica 2 marzo 2025✍️

Nave Vespucci è a Trieste!

Accadde anche 70 anni fa…
…il Vespucci a Trieste!

Il 4 novembre 1954 il Vespucci era a Trieste (foto), in occasione della riunificazione della città all’Italia conseguente agli accordi post-bellici (2^ guerra mondiale) sottoscritti dai governi dell’Italia, del Regno Unito, degli USA e della Repubblica Jugoslava, circa lo status del Territorio Libero di Trieste.

( Bitta scripsit IV XI MMXXIV )

Cieli sereni 🇮🇹
PG




Il Capodanno Veneto

Sabato 1 marzo 2025✍️

Nave Vespucci è giunta a Trieste a conclusione del suo Tour Mondiale durato quasi due anni (609 giorni).

OGGI 1° MARZO
Cao de Ano 2025 – Capodanno Veneto

Il 1° marzo i Veneti celebravano, almeno fino al 1797, un loro Capodanno (Cao de ano): era una tradizione risalente addirittura ai romani, che seguivano un calendario di dieci mesi anziché dodici.
L’uso di far coincidere l’inizio dell’anno con l’inizio della bella stagione era una pratica arcaica alquanto diffusa e tuttora presente nel calendario cinese.

Con il termine “more veneto” (= secondo l’uso veneto), che veniva abbreviato in m.v. accanto alla data nei documenti, si indicava proprio l’uso diverso dal più diffuso calendario dell’epoca (quello gregoriano), introdotto nel 1582 da Papa Gregorio XVIII.

Come esempio, la data 25 febbraio 1702 more veneto corrispondeva al 25 febbraio 1703. Questo perchè, in Veneto, l’anno 1703 partiva dal mese seguente e quindi febbraio risultava essere l’ultimo mese del 1702 (il vecchio anno).

Questa usanza faceva sì che i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre fossero effettivamente il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno, come indicato dal nome stesso.

Testimonianze dell’antica tradizione del capodanno veneto si trovano in diverse zone del Veneto dove è ancora mantenuta l’usanza di celebrare con fuochi e botti il ‘Bruza Marzo’, il ‘Bati Marzo’ o ‘Ciamàr Marzo’ oppure recitando “Fora Febraro che Marso xe’ qua”.

Cieli sereni e… “bon ano a tuti! ”
PG

( Bitta scripsit I III MMXXI )