Martedì 15 agosto 2023 – 8° giorno di navigazione in Atlantico… a bordo del Vespucci si svolgono esercitazioni marinaresche.
COME SI AVVOLGE UNA CIMA ? Per prima cosa si osserva la torsione di una cima: se, tenuta in posizione verticale, essa presenta le spire orientate come il tratto mediano della lettera “S”, è un cavo sinistrorso. Se invece le spire sono orientate come il tratto della lettera “Z”, è destrorso. (Vedi immagini).
Per evitare la formazione delle “cocche” (attorcigliamento che ne impedisce il libero scorrere nelle carrucole), i cavi si raccolgono nello stesso senso della loro torsione : se destrorso (Z), va raccolto con volte destrorse, ossia in “senso orario”, mentre un cavo sinistrorso (S) va raccolto in “senso antiorario”.
CURIOSITÀ Raccogliere un cavo in volte tonde regolari, si dice “addugliare”, dal genovese dugia, a sua volta dal latino dupla (doppia), femminile singolare di duplus.
Cieli sereni e Buon Ferragosto 🌞! PG
Lunerdì 14 agosto 2023 – 8° giorno di navigazione verso Santo Domingo. L’equipaggio si esercita sulle manovre di bordo…
COSA È IL PASSERINO ?
In marina è un cavo, flessibile e maneggevole, disteso da un punto all’altro della nave con funzione di guardacorpo. Nell’armamento navale è detto anche passamano o tientibene e si fissa parallelamente ai pennoni, per sicurezza e per appoggio delle persone quando queste eseguono il tradizionale saluto alla voce in piedi sui pennoni ! (vedi foto).
È anche fissato a festoni, sulle imbarcazioni di salvataggio, per il sostegno dei naufraghi, e inoltre si dispone ai lati delle scale di bordo e sulle aste di posta. Per estensione, nel diporto, con lo stesso termine si definisce qualsiasi asta o maniglia ( mancorrente ) la cui funzione sia quella di sorreggere chi vi si aggrappa.
Cieli sereni PG
Domenica 13 agosto 2023 – “Il buco del Gatto”
7° giorno di navigazione in Atlantico per Nave Vespucci
IL “BUCO DEL GATTO” (Dal Diario del comandante Bitta del 17 giugno 2020)
Il “BUCO DEL GATTO” è il nome dato all’apertura nella coffa, la piattaforma situata sulla parte alta di ogni albero, usata dai marinai addetti alle vele e dalle vedette.
Il termine coffa deriva dalla cesta presente nei galeoni del XVII e XVIII secolo, adatta a contenere gli uomini di vedetta.
Salendo vi si accede, dalle draglie, anche attraverso un buco sul fondo senza doversi sporgere in fuori dal bordo. Questo “passaggio” era utilizzato prevalentemente da quei marinai (si chiamavano “terrazzani”) che erano reclutati a forza nei porti e non erano molto confidenti nell’arrampicarsi: un esperto marinaio o un ufficiale mai sarebbe passato dal “buco del gatto” e tuttora, tale passaggio non è consentito ai cadetti.
Cieli sereni PG
Sabato 12 agosto 2023 – La “Pazienza” e lo “Strangolacane”
6° giorno di traversata in Atlantico Il Vespucci continua la navigazione a vela manovrato dal suo equipaggio sotto la spinta degli Alisei
A bordo ogni cima ha un nome ed una posizione ben precisi ed inequivocabili: è molto importante saperla individuare immediatamente, una volta ricevuto l’ordine per le manovre.
LA “PAZIENZA” La pazienza è una specie di rastrelliera posta ai piedi di ciascun albero dove sono infilate le caviglie alle quali si dà volta alle varie manovre per fissarle nella posizione d’impiego. Per quello è detta anche cavigliera
COS’ È LO “STRANGOLACANE” ? È così chiamato il cavo per “imbrogliare” (chiudere) le vele quadre basse ed è usato come ausilio ai caricabolina (disegno) per raccogliere e ‘sventare’ le vele (toglierle dall’azione del vento) il più rapidamente possibile.
Come tutte le manovre, gli STRANGOLACANE terminano ai piedi di ciascun albero, su entrambi i lati della PAZIENZA, dove sono facilmente.. individuabili! 😉 (vedi foto).
Cieli sereni PG
Venerdì 11 agosto 2023 – 6° giorno di navigazione in Oceano Atlantico
L’orario di bordo di Nave Vespucci, oramai di qualche ora ‘indietro’ rispetto all’Italia, scandisce le attività in navigazione. Tra queste anche la mensa dell’ equipaggio.
LA GAMELLA La parola deriva dallo spagnolo gamella, che viene a sua volta dal latino camella. Si tratta di un vassoio di alluminio (una volta di latta) a comparti, nel quale, fino a tempi recenti, i marinai consumavano il rancio, quello che per i soldati era la gavetta. Nel linguaggio di marina, la gamella indica anche l’insieme delle stoviglie e delle posaterie delle mense di bordo.
CURIOSITÀ Sul Vespucci, come su tutte le Unità della Marina Militare, in navigazione, prima di servire il pasto all’equipaggio veniva effettuata la “prova gamella”. Una porzione delle pietanze appena preparate per la mensa, era portato in plancia, all’Ufficile di Guardia, per l’assaggio, l’approvazione (su delega del comandante) e l’eventuale successivo ordine per la distribuzione.
Dallo stesso nome deriva la figura del “Capo Gamella” vale a dire il maresciallo responsabile del buon funzionamento della cambusa e della cucina di bordo.
Cieli sereni e buon appetito PG
ACCADDE IERI…90 ANNI FA! – 10 AGOSTO 1933, IL REX ALLA CONQUISTA DEL “NASTRO AZZURRO “
Alle 11.30 del 10 agosto 1933, il transatlantico italiano REX, comandato da Francesco Tarabotto, partiva da Genova alla volta di New York per conquistare il Nastro Azzurro ( The Blue Ribbon ). Era un riconoscimento che, fino alla metà del secolo scorso, veniva rilasciato alla nave passeggeri che deteneva il record di velocità media nella traversata senza scali dell’Atlantico (verso Ovest).
Il Rex, con le sue 51 mila tonnellate di stazza, allora il più grande transatlantico della marina mercantile italiana, in quell’ occasione dimostrò di essere anche la nave più veloce del mondo: riuscì a percorrere le 3181 miglia che separano Gibilterra dalla Baia di New York in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti corrispondente ad un velocità media di 28,9 nodi !
CURIOSITÀ Il Nastro Azzurro era un semplice riconoscimento visivo: una striscia di seta azzurra generalmente issata sull’albero della nave.
Il record fu mantenuto per quasi due anni, fino a quando il 3 giugno 1935 fu assegnato al transatlantico francese Normandie di circa 79mila tonnellate che, nel suo viaggio inaugurale, tenne una media di 29,98!
Cieli sereni PG
Giovedì 10 agosto 2023 – 5° giorno di navigazione in Atlantico, con le “Lacrime di San Lorenzo”
In questa notte, e in quelle a venire, il nostro equipaggionon potrà mancare all’ appuntamento con le “stelle cadenti” di agosto
LE LACRIME DI S. LORENZO
Si tratta dei resti della cometa Swift-Tuttle (dal nome dei suoi scopritori), che ha seminato nello spazio cosmico, questi piccoli “sassi ghiacciati”. Questa cometa orbita nello spazio e rientra nel nostro sistema solare ogni 130 anni: l’ultima volta è stato nel 1992. La ”pioggia di stelle” avviene perchè ogni anno la Terra attraversa la scia di polveri lasciata dalla cometa sul proprio percorso .
Il “radiante”, cioè la zona da cui tali “stelle” apparentemente provengono, è la costellazione di Perseo (per questo chiamate PERSEIDI) che si trova in direzione Nord-Est a oltre 60° di altezza nelle ore prima dell’alba. È facile da individuare trovandosi proprio sotto Cassiopea, la costellazione riconoscibile per la sua tipica forma a “W”.
LE PERSEIDI
Le Perseidi si verificano ogni anno tra la metà di luglio e la fine di agosto. Quest’anno la pioggia di meteore potrà essere osservata in qualsiasi notte dal 14 luglio al 24 agosto ma il numero massimo di meteore è previsto per il 13 agosto. Al suo picco, la pioggia può produrre anche 100 meteore all’ora.
Inoltre, il 16 agosto, si verificherà la Luna Nuova 🌑, quindi la settimana intorno a questa data sarà perfetta per le osservazioni, dato che le meteore sono più visibili nel cielo scuro senza luna.
Cosa sono le “stelle cadenti”? In realtà, non sono stelle: si tratta di meteoriti che impattano nell’ atmosfera a 60 Km al secondo ovvero circa 210.000 km orari (!). Il calore prodotto dall’attrito fa sì che i meteoriti si infiammino e si sfaldino prima di raggiungere la Terra: ecco perché vediamo una scia luminosa.
Il nome popolare dello sciame deriva dalla ricorrenza del martirio di San Lorenzo, avvenuto il 10 agosto del 238, le cui lacrime sono nella tradizione riconducibili a queste “stelle cadenti”.
Cieli sereni e auguri ai ‘Lorenzo’ e alle ‘Lorenza’
PG
Mercoledì 9 agosto 2023 – 4 ° giorno di navigazione in Atlantico per Nave Vespucci
LA VAREA Nel lessico marinaresco per VAREA s’intende la parte estrema, affusolata, di un’asta cui è collegata di solito una vela. In particolare, l’estremità del pennone delle vele quadre o quella superiore del boma, del picco e dell’antenna delle vele di taglio;
Le varee sono attrezzate con un risalto, (sporgenza) destinata a dare appoggio agli amantigli (i cavi che reggono i pennoni), mentre le più grandi sono munite di una cavatoia (cavità), praticata per alloggiare pulegge e farvi passare i cavi di manovra.
CURIOSITÀ Alla varea del pennone più alto, si impiccavano in mare i pirati catturati, dopo un rapido e poco formale processo condotto in base alle usanze e al sommario diritto del mare esistente.
Cieli sereni PG
La Bigotta
8 agosto 2023 – terzo giorno di navigazione in Atlantico per Nave Vespucci
LA BIGOTTA
A bordo le bigotte sono bozzelli in legno durissimo di forma sferica, schiacciata, forati orizzontalmente da tre o quattro fori, nei quali passa una cima di canapa (corridore) che deve essere tesata. Ogni bigotta fa coppia con un’altra bigotta e costituiscono una sorta di paranco: il corridore passa alternativamente nei fori dell’una e dell’altra, e quando viene teso, le bigotte si avvicinano.
Serve a mantenere tesate le manovre dormienti (quindi fisse) come ad esempio le sartie degli alberi delle navi armate in maniera tradizionale. Sulle navi più moderne (nel caso delle sartie) il lavoro delle bigotte lo fanno gli ARRIDATOI.
Cieli sereni PG
L’ ARRIDATOIO È …
L’ ARRIDATOIO, detto anche TENDITORE, è un meccanismo usato per portare e mantenere alla giusta tensione i cavi che tengono fissati gli alberi delle navi e delle imbarcazioni. Questi cavi, che sono le “SARTIE” e “PATERAZZI/STRALLI”, (a seconda che sorreggano gli alberi trasversalmente o longitudinalmente) una volta regolati, non necessitano di essere continuamente manovrati per la navigazione e per questo vengono chiamati “MANOVRE DORMIENTI”. [Si distinguono dalle “MANOVRE CORRENTI” che si utilizzano per manovrare e orientare vele e pennoni]
L’ARRIDATOIO, (dal verbo “ridare” ripetere la tesatura), è costituito da un tirante metallico con due viti poste alle estremità, una ad avvitamento destrorso ed una sinistrorsa.