Parque Colon, Santo Domingo

3° giorno di sosta per Nave Vespucci nel porto di Santo Domingo
L’ equipaggio visita la città e il monumento a Cristoforo Colombo nel Parque Colon nella Zona Coloniale.

Il comandante Bitta si è imbattuto in un libro (vedi immagine) che parla della storia della presenza degli Italiani a Santo Domingo che ha profonde e antiche radici.
Sin dalla ‘scoperta’ di Cristoforo Colombo molte personalità di origine italiana, hanno contribuito, con il loro operato, alla costruzione dell’identità nazionale del Paese sotto molti aspetti: sociale, culturale, artistico, politico, religioso ed economico.
Proviamo a citarne alcuni.

Nel 1519 giunse a Santo Domingo l’umbro Alessandro Geraldini, primo Vescovo residente delle Americhe, che propose la costruzione della Cattedrale, all’ingegnere militare Giovanni Battista Antonelli, artefice delle fortificazioni della città;

Due marinai e armatori genovesi, dei quali si è già parlato, Giovanni Battista Cambiaso (fondatore della Marina Militare Dominicana) e Giovanni Battista Maggiolo, furono protagonisti della guerra d’indipendenza nel XIX secolo;

Sono stati Presidenti della Repubblica Dominicana due discendenti di italiani: Francisco Gregorio Billini (1844- 1898) e Juan Bautista Vicini Burgos (1871 – 1935);

Guido D’Alessandro (1895 – 1954) è stato il progettista del Palazzo presidenziale;

Raffaele Ciferri (1897 – 1964) scienziato marchigiano, è stato direttore di una pionieristica stazione agronomica e autore della prima Carta Geobotanica dell’isola;

I Pellerano, dinastia di imprenditori, il cui capostipite Arturo Alfau fondò nel 1899 il diffusissimo quotidiano Listín Diario uno dei più antichi quotidiani della Repubblica Dominicana, l’unico ancora esistente fra quelli della sua epoca;

I Vicini, i Rainieri e i Marranzini, famiglie titolari di grandi imprese nei campi dell’editoria, delle telecomunicazioni, del turismo e dell’industria alimentare;

Anche nel cinema c’è molto dell’Italia, non solo per le tante produzioni di storie ambientate nel Paese caraibico: si deve anche ricordare il commerciante Francesco Greco che, nel 1900, fece conoscere ai dominicani la magia dell’invenzione (il primo film) dei fratelli Lumière;

🇮🇹🇩🇴
Cieli sereni
PG




Il Vespucci a Santo Domingo. Esercitazioni con la Nave Scuola Cambiaso

Il Vespucci è in porto a Santo Domingo
Sono in corso numerose attività di collaborazione e scambio con l’ Armada dominicana. Una di queste prevede un’esercitazione congiunta con l’equipaggio della Nave Scuola CAMBIASO.

Si tratta di un Brigantino Goletta a Palo che prende in nome da Giovanni Battista Cambiaso (1820-1886), fondatore della Marina Militare Dominicana e primo Ammiraglio della Repubblica.
Genovese naturalizzato dominicano, si dice che fosse arrivato a Santo Domingo, ancora giovanissimo, in compagnia del fratello Luigi e che i due avessero stabilito la loro residenza nella Prima Città d’America per perfezionare le loro conoscenze e competenze nel commercio marittimo, arrivando anche a fondare una ditta a loro nome.

Distintosi durante la guerra dominicano-haitiana, dopo la proclamazione dell’Indipendenza, Cambiaso creò la prima flottiglia navale della Repubblica e in tempi record organizzò e addestrò i primi ufficiali della Marina Dominicana.
In seguito, ritornato alle sue attività commerciali, ricoprì l’incarico di console italiano nel paese.
È dunque considerato un eroe dell’indipendenza: insieme al connazionale Giovanni Battista Maggiolo e al dominicano Juan Alejandro Acosta, Cambiaso costituisce la triade cui viene attribuito il merito di aver gettato le basi dell’attuale Marina Militare Dominicana.

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Il Vespucci a Santo Domingo

Il Vespucci è arrivato oggi in porto a SANTO DOMINGO, la Capitale della Repubblica Dominicana.
Dopo il tradizionale scambio di salve di cannone, la nostra nave si è ormeggiata a Punta Torrecilla.

La Repubblica Dominicana 🇩🇴, che non va confusa con Dominica 🇩🇲, un altro Paese caraibico, occupa la metà orientale dell’Isola di Hispaniola. L’ altra metà, a occidente, si identifica con lo Stato di Haiti.

Origine del nome
Bartolomeo Colombo, fratello di Cristoforo, chiamò così Santo Domingo perché la città venne fondata nel giorno dedicato all’omonimo Santo, patrono del loro padre Domenico Colombo.

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La Moldavia e la sua Bandiera

Il 27 AGOSTO si celebra la ricorrenza nazionale della MOLDAVIA: giorno dell’indipendenza (in moldavo Ziua Independenţei) dall’Unione Sovietica avvenuta nel 1991.

La bandiera della Repubblica di Moldavia

È un tricolore verticale blu, giallo e rosso con uno stemma al centro: un’aquila che regge uno scudo sul quale è raffigurata la testa di un uro, un grande bovino estinto, diffuso originariamente in Europa, da cui derivano gli odierni bovini.

La bandiera della Moldavia NON È SIMMETRICA sulle due facce rispetto al pennone. Precisamente non lo è lo stemma: l’aquila, che rivolge sempre la testa verso l’asta, risulta avere una fronda di alloro nella zampa destra ed uno scettro sulla sinistra se la bandiera è vista sventolare verso destra (disegno in alto). Se invece la bandiera sventola verso sinistra (disegno in basso) l’alloro è impugnato sulla sinistra e lo scettro sulla destra.

CURIOSITÀ

Anche nella bandiera della Marina Militare Italiana che sventola su un’asta non è facile distinguere con quale zampa il Leone di Venezia impugna la spada.
Destra o sinistra?🤔

SE si guarda la bandiera sventolare (garrire) verso destra, nello stemma i vessilli di Genova e Pisa sono sulla destra (in araldica nel 2° e 4° ‘quarto’) e quelli di Venezia e Amalfi a sinistra (nel 1° e 3° ‘quarto’ rispettivamente). Inoltre il leone di Venezia impugna la spada con la zampa destra.

SE, invece, osserviamo la bandiera garrire verso sinistra i ‘quarti’ dello stemma appaiono invertiti e il leone di Venezia, sempre rivolto verso l’asta, impugna la spada con la zampa sinistra !

Si tratta, anche in questo caso, di uno stemma non identico per i due lati e dunque anche la bandiera della Marina Militare NON È SIMMETRICA!
Presenta cioè la particolarità di un recto (diritto) e un verso (rovescio),….. come le monete!

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Pirati, Corsari, Bucanieri e Filibustieri

Nave Vespucci, al 20° giorno consecutivo di navigazione, si trova nel Mar dei Caraibi. Nessun altro mare ha mai avuto così tanti pirati.🏴‍☠️

Quale è la differenza tra un PIRATA, un CORSARO, un BUCANIERE e un FILIBUSTIERE?

I PIRATI erano coloro che depredavano o affondavano le navi in alto mare, nei porti e sui fiumi. Ogni pirata aveva una sua propria bandiera e tra questi è da conoscere sicuramente la storia del Pirata Barbanera.

I CORSARI invece erano al servizio di un governo, cui cedevano parte degli utili, ottenendo in cambio lo status di combattente (“lettera di corsa”) e la bandiera, il che li autorizzava a rapinare solo navi mercantili nemiche, e ad uccidere, ma solo in combattimento.
La differenza fondamentale tra pirati e corsari è che nel momento della loro cattura i corsari venivano considerati prigionieri di guerra e i pirati giustiziati sommariamente.

I BUCANIERI non erano altro che i pirati del Mar dei Caraibi: le loro basi erano Hispaniola, Tortuga e Port Royal e la loro attività era la caccia di frodo. Affumicavano la carne su una graticola che poi veniva venduta.
Questo metodo era chiamato barbicoa, dal quale deriva la parola barbecue.

I FILIBUSTIERI (in francese flibustier, in inglese filibuster ), erano individui che facevano “liberamente bottino”.
Infatti il nome deriva da freebooters, (saccheggiatori), nome composto da “free” (libero) e “booty” (bottino) cioè «colui che fa liberamente bottino»
All’ inizio del XVII secolo i Francesi e gli Inglesi dell’isola di San Cristoforo (adesso Saint Kitts), seguiti da Olandesi dell’isola Saint Croix e altri Inglesi dall’isola di Nevis furono cacciati dagli Spagnoli dai rispettivi territori e si rifugiarono sull’Isola Tortuga, a nord di Haiti.
Questi coloni divennero i primi filibustieri che attaccavano i mercantili spagnoli, in nome dei loro paesi d’origine. Ai filibustieri si unirono poi i bucanieri dell’isola di Santo Domingo ( culturamarinarapuntocom )

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La “Fiamma” – 16° giorno di navigazione in Atlantico per Nave Vespucci

LA FIAMMA

La FIAMMA è una sottile bandiera tricolore che Nave Vespucci, come tutte le navi della Marina Militare, usa mantenere a riva.
E’ l’ “insegna di comando” issata all’albero di maestra (nel punto più alto) e NON VIENE MAI AMMAINATA. La sua lunghezza e’ proporzionale ai giorni di permanenza in mare e, per tradizione, è donata al Comandante alla fine del suo periodo di comando.

In passato, alla fine di una missione, era usanza esporre in testa d’albero un nastro blu e bianco a bande orizzontali lungo un millimetro per ogni miglio percorso: 3000 miglia davano perciò diritto a un nastro di tre metri! 50000 miglia …50 metri !!!

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Domenica 6 agosto 2023 – I Capoverdiani sono i più belli del Mondo?

Dalla ‘nave più bella del mondo’ in porto a Capo Verde

I PIÙ BELLI DEL MONDO

La prestigiosa rivista PLOS Genetics ha pubblicato i risultati di una ricerca scientifica relativa alla popolazione capoverdiana e alle sue caratteristiche somatiche. Lo studio è stato condotto su un campione di 700 individui e su un milione di marcatori molecolari: le conclusioni sono state che la popolazione di Capo Verde presenta caratteristiche uniche dato il livello di mescolanza assolutamente straordinario tra Europei e Africani.
Si riscontra l’intera gamma possibile di pigmentazione della pelle e anche del colore degli occhi ed in generale anche i tratti somatici appaiono la migliore sintesi tra caratteristiche europee e africane.
Molti ritengono, forse a ragione, che la bellezza capoverdiana non abbia pari nel mondo; qualcuno replicherebbe “de gustibus” ma considerata tale straordinaria varietà è il caso di affermare che ce n’è, praticamente,… per tutti i gusti.
(da quotidiano punto net)

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PRAIA DI CAPO VERDE

Arrivando a Praia abbiamo avvistato il FARO DI DONNA MARIA PIA situato in prossimità del porto

Il Farol de Dona Maria Pia (noto anche come Farol da Ponta Temerosa o Farol da Praia ) è un faro nel punto più meridionale dell’isola di Santiago. Sorge su un promontorio all’ingresso del porto di Praia, circa un miglio a sud del centro cittadino. Il faro fu costruito nel 1881 e prese il nome da Maria Pia di Savoia la principessa italiana di Casa Savoia che fu regina del Portogallo come sposa del re Luigi I del Portogallo .
Fu la terza regina di Casa Savoia sul trono portoghese, dopo Mafalda e Maria Francesca di Savoia-Nemours.

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Venerdì 4 agosto 2023 – L’Arcipelago di Capo Verde

Il Vespucci è arrivato alle Isole di Capo Verde ed è ormeggiato nel porto di PRAIA

CAPO VERDE è un arcipelago di dieci isole vulcaniche (di cui solo una disabitata) situate nell’Oceano Atlantico a circa 270 miglia al largo delle coste del Senegal. Prende il nome dalla penisola di Cap Vert (Capo Verde), il punto più occidentale dell’Africa continentale.
Le isole sono anche raffigurate simbolicamente sulla bandiera nazionale da 10 stelle. 🇨🇻
Lo sfondo blu è l’oceano e il cielo. La banda bianca e rossa rappresenta la strada verso la costruzione della nazione, fatta di pace (bianco) e di impegno (rosso).

PRAIA
Praia è la capitale di Capo Verde. Si trova nell’isola di Santiago che fa parte del gruppo di 4 isole che si trovano a Sud e dette di “Sottovento” in base alla loro posizione rispetto agli alisei. Le altre 6 più a Nord costituiscono l’arco “Sopravento”.

Le Isole furono scoperte dal navigatore esploratore genovese Antonio da Noli nel 1460 anche se molti storici attribuiscono il primato al portoghese Diogo Gomes.

Anche Cristoforo Colombo, nel 1498, durante il suo terzo viaggio per le Americhe, approdò nell’isola capoverdiana di Boa Vista e annotò nel diario di bordo: “Hanno un nome ingannevole perché sono alquanto aride e io non vidi in esse alcunché di verde”. A quanto pare, vide solo capre selvatiche, grandi tartarughe e lebbrosi.

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Lunedì 31 luglio 2023 – Nave Vespucci in sosta a Dakar – Come si galleggia nel Lago Rosa…

Il Lago RETBA (o Lac Rose) è un lago che si trova vicino alla penisola di Cap Vert, a nord est di Dakar.
Ha una larghezza massima di 1,5 km, è lungo 5 km e dista appena un chilometro dall’Oceano Atlantico.

È così chiamato per le sue acque rosa dovute, secondo gli esperti, ad una particolare alga ( Dunaliella salina ) che insieme ad un batterio ( Desulfohalobium retbaense ) produce un pigmento che conferisce alle acque questo suggestivo colore che cambia a seconda della luce e che è particolarmente visibile durante la stagione secca (da novembre a maggio).

Il batterio non è pericoloso per l’uomo e per questo motivo è possibile fare il bagno nel lago, dove, una volta immersi, si è sostenuti facilmente a galla: le sue acque, infatti, presentano una concentrazione di sale superiore persino a quella del Mar Morto (380 grammi per litro !).

CURIOSITÀ
Questa località è stata il punto di arrivo 🏁 della celebre Parigi-Dakar fino all’edizione del 2007 quando il suo percorso venne spostato in Sudamerica e poi, nel 2020, in Arabia Saudita, mantenendo comunque la denominazione ‘Rally Dakar’.

Il lago Retba è candidato per essere insignito dall’UNESCO del titolo di patrimonio mondiale dell’umanità.

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