Buona Primavera!

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Nave Vespucci in porto a Buenos Aires 🇦🇷

20 marzo 2024 – OGGI È PRIMAVERA !

Oggi, mercoledì 20 marzo, precisamente questa mattina, quando in Italia gli orologi segnavano le 04:07, si è verificato l’ Equinozio di Primavera.
Meglio sarebbe dire “di Marzo” dato che per l’emisfero meridionale, dove si trova anche il Vespucci, questo giorno coincide, invece, con l’inizio dell’Autunno.
Nel giorno di oggi i raggi del Sole colpiscono perpendicolarmente (a 90°) l’asse terrestre e di conseguenza il nostro astro a mezzodì si trova “a picco” sull’ Equatore. La durata del dì è all’incirca uguale a quella della notte su tutta la Terra. La parola “equinozio” (da equi-nox) sta ad indicare, appunto, l’equivalenza (teorica) tra le 12 ore di luce e le 12 ore di buio che si hanno su tutta la Terra.

Perchè il 20 e NON il 21 marzo?

Nell’immaginario (dai ricordi scolastici) la primavera inizia il 21 marzo ma, da un po’ di tempo (dal 2007), non è più così. Scherzi del calendario gregoriano in uso che tenta di conciliare la durata esatta del giorno (moto di rotazione della Terra su se stessa) con quella dell’anno (moto di rivoluzione intorno al Sole).
Ci dovremo rassegnare perchè tornerà ad essere il 21 marzo tra 78 anni, nel 2102 !!

CURIOSITÀ
Alla stessa ora scoccherà il nuovo anno ( Nowruz ) per il calendario Persiano secondo il quale oggi, in Iran e in molti paesi del Medio Oriente, è il primo giorno del 1403 !!!

Auguri!
سال نو مبارک
Cieli sereni
PG




10 marzo 1982 – allineamento planetario!

ACCADDE OGGI…
.. il 10 marzo 1982

Alle 6 del mattino del 10 marzo 1982, circa mezz’ora prima dell’alba, con il cielo ancora oscurato, si verificò un raro “allineamento planetario”.

Cos’è un allineamento planetario?
L’allineamento planetario è un termine astronomico usato per descrivere l’evento in cui diversi pianeti, nello stesso momento, si trovano tutti su un lato del Sole rispetto al nostro punto di vista sulla Terra; Il risultato è che i pianeti sono contemporaneamente visibili sopra l’orizzonte.
Questo fu il caso di quel 10 marzo 1982 quando, da Levate a Ponente passando per il Sud, risultarono visibili sulla volta celeste ben 7 pianeti !, nell’ordine:
Mercurio e Venere a Est, Nettuno e Urano a Sud, Giove, Saturno e Marte a Sud Ovest. Infine, a rendere questa parata ancora più spettacolare, si aggiunse anche la Luna piena.
(Per Nettuno fu necessario una strumentazione ottica di potenza per poter essere visto).

Osservando il cielo notturno, durante gli allineamenti, i pianeti appaiono tutti posizionati in prossimità di un arco immaginario sulla volta celeste: si tratta dell’ eclittica: la curva lungo cui si muove il Sole durante il corso dell’anno.

CURIOSITÀ
Il prossimo allineamento si verificherà il 28 febbraio 2025 quando i pianeti (Saturno, Mercurio, Nettuno, Venere, Urano, Giove e Marte) saranno di nuovo visibili contemporaneamente, ma questa volta, nel cielo serale!

Il prossimo allineamento completo, simile a quello del 1982, secondo i calcoli degli astronomi, avverrà nel 2357.

Cieli sereni
PG




9 marzo 1454 – nasce Amerigo Vespucci

Domenica 9 marzo 2025✍️

Nave Vespucci in porto a Trieste

ACCADDE OGGI…
…il 9 marzo 1454

Il 9 marzo 1454 nasce a Firenze Amerigo Vespucci, navigatore, esploratore consapevole della scoperta dell’America.
“Arrivai alla terra degli Antipodi, e riconobbi di essere al cospetto della quarta parte della Terra.
Scoprii il continente abitato da una moltitudine di popoli e animali, più della nostra Europa, dell’Asia o della stessa Africa.”

Amerigo Vespucci, proveniente da un’antica famiglia nobiliare di Firenze originaria di Peretola, ripercorse le terre scoperte da Colombo nei primi anni del ‘500. Nei suoi primi due viaggi fu al servizio dei Re Cattolici di Spagna, negli ultimi due del Portogallo.
Fu il primo a intuire, durante i suoi viaggi nel Nuovo Mondo, di trovarsi in presenza non di una parte dell’Asia, come aveva ritenuto Cristoforo Colombo, ma di un vero e proprio continente.

CURIOSITÀ

Perchè l’America si chiama… America?

Nel 1507 il cartografo tedesco Martin Waldseemüller, nella sua Carta Universalis Cosmographia,
per indicare il territorio del nuovo continente, stampò per primo il nome “America” in onore di Amerigo Vespucci (Americus Vespucius).

( Bitta scripsit IX III MMXXIV )

Cieli sereni
PG




La Cometa “flop-Kohoutek” – 7 marzo 1973

Il 7 marzo 1973 una nuova cometa venne osservata dall’astronomo ceco Luboš Kohoutek da cui prese il nome.
Dopo l’avvistamento, man mano che la cometa si avvicinava verso la nostra stella, gli astronomi si entusiasmarono per lo spettacolo tanto atteso da soprannominarla la “cometa del secolo“.
Al suo perielio (punto più vicino al Sole), calcolato per il successivo 26 dicembre, la cometa avrebbe dovuto mostrare tutto il suo spettacolo per l’evaporazione dei materiali ghiacciati di cui era composta.
In realtà, la cometa divenne un vero e proprio flop: diventò più brillante nelle sere successive al transito ma ben al di sotto delle aspettative.
Fortunatamente le aspettative tradite riguardarono anche le sventure che, si pensò, avrebbe dovuto portare ma che non si verificarono.

CURIOSITÀ
La cometa venne anche osservata dall’equipaggio dello Skylab 4 diventando così la prima cometa ad essere fotografata da una navicella spaziale.

Cieli sereni
PG




C’era una volta…il 30 FEBBRAIO ?

Scopritelo leggendoci attentamente! Il 30 febbraio non esiste nel nostro calendario! Il mese di febbraio ha 28 giorni (29 negli anni bisestili), ma non tutti sanno che, nella storia, un 30 febbraio è esistito!

LO STRANO CASO DEL…
30 FEBBRAIO!

Nel 1582, per correggere l’approssimazione del precedente calendario giuliano, stabilito nel 46 a. C. da Giulio Cesare, entrò in vigore il calendario gregoriano: in quell’anno, a giovedì 4 ottobre (giuliano) fece seguito venerdì 15 ottobre (gregoriano).
Ciò avvenne in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, e successivamente negli altri Paesi cattolici.
I Paesi protestanti, invece, non adottarono il nuovo calendario “imposto dal Papa” e vi si uniformarono solo in epoche successive.

IL CASO DELLA SVEZIA 🇸🇪

L’Impero svedese passò dal calendario giuliano a quello gregoriano nel 1699.
Per recuperare i 10 giorni di anticipo del calendario gregoriano su quello giuliano, fu deciso inizialmente di eliminare gli anni bisestili (già previsti nel c. giuliano) dal 1700 al 1740, recuperando così un giorno ogni 4 anni; nel giro di 40 anni, precisamente il 1 marzo 1740, il calendario svedese si sarebbe così ‘riallineato’ con quello gregoriano.

Si iniziò quindi con l’eliminare il 29 febbraio del 1700, ma, negli anni successivi, il piano non fu applicato perché il Paese era impegnato nella guerra con la Russia.
Così, sia il 1704 sia il 1708, furono riconsiderati bisestili, ritornando di fatto al vecchio calendario giuliano.
Ma rimaneva un problema: c’era da recuperare il giorno saltato nel 1700.
Si stabilì dunque che nel 1712 venisse aggiunto a febbraio un secondo giorno, oltre a quello dovuto perché quell’anno era bisestile. Così, nel calendario svedese del 1712, febbraio ebbe 30 giorni !
Per la cronaca, la Svezia passò definitivamente al calendario gregoriano nel 1753, ‘saltando’ i giorni dal 18 al 28 febbraio.

IL CASO SOVIETICO 🇷🇺

Dal 1 ottobre 1929 l’Unione Sovietica iniziò a utilizzare il Calendario rivoluzionario sovietico, molto simile al Calendario rivoluzionario francese. Ogni mese aveva 30 giorni e i rimanenti 5 giorni (6 negli anni bisestili) erano festività senza mese. Quindi nel 1930 e nel 1931 ci fu un 30 febbraio !. Dal 1932 i mesi ripresero la loro originale lunghezza.

Buon venerdì 1 marzo e
Cieli sereni
PG




29 febbraio

OGGI 29 FEBBRAIO, È IL GIORNO CHE NON (SEMPRE) C’È !

Perché il 29 febbraio compare ogni quattro anni?

Fu introdotto nel calendario promulgato da Giulio Cesare che entró in vigore nel 45 a.C. e che prevedeva degli anni di 365 giorni e uno di 366 giorni ogni quattro. Si trattò di una scelta fatta per rimanere allineati al calendario astronomico, considerando che, dai calcoli, risultava che un anno in realtà non dura esattamente 365 giorni ma 365 giorni e 6 ore: così il giorno in più, inserito ogni 4 anni, serviva proprio a compensare quelle 6 ore di “disavanzo” di ogni anno (6×4 = 24h = 1 giorno).

Nel 1582 Papa Gregorio XIII, con l’introduzione del calendario gregoriano, (anno calcolato di 365 giorni 5 ore 49 minuti e 6 secondi) corresse ulteriormente il tiro eliminando tre anni bisestili ogni 400, sempre all’inizio del secolo.
La regola, da allora, divenne questa: un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per 4, con l’eccezione degli anni secolari (divisibili per 100) che non siano divisibili per 400.
Ciò significa, ad esempio, che il 2100 (divisibile per 4 ma NON per 400) sarà un anno normale e non ci sarà il 29 febbraio così come non c’è stato nel 1900.

CURIOSITÀ
Nella lingua inglese l’anno bisestile è chiamato Leap Year, ossia l’ “anno del salto” e, secondo la credenza irlandese legata a S. Patrizio, il 29 febbraio è il Bachelor’s Day ossia il giorno in cui le ragazze possano chiedere al fidanzato di sposarle. Chi non accetta paga pegno, con 12 paia di guanti, uno al mese, per nascondere la mano della donna ancora senza anello.

Inoltre, quest’anno, i nati il 29 febbraio (attualmente nel mondo ci sono più di 4 milioni di persone) potranno finalmente festeggiare il proprio compleanno nel giorno giusto, visto che l’ultima occasione era stata nel 2020 e si ripresenterà nel 2028.

Cieli sereni
PG




La Luna piena della neve. E non solo…

LA LUNA PIENA DELLA NEVE❄️

Oggi, 24 febbraio, la Luna raggiungerà la sua fase di pienezza alle 13.30 circa, ora italiana: il nostro satellite sarà posizionato davanti alla costellazione del Leone ma non sarà possibile osservarla in quel momento preciso perchè ancora sotto l’orizzonte: dovremo così aspettare il crepuscolo serale per vederla sorgere (immagine).

Questa Luna piena sarà una “Microluna”, la prima del 2024. È così chiamata quando la ‘pienezza’ coincide con il suo passaggio in apogeo, ossia nel punto della sua orbita più lontano dalla Terra, a circa 400000 km (la distanza media é di circa 384000).
Ciò significa che ai nostri occhi la Luna apparirà un po’ meno grande (7%) e meno luminosa (14%) del solito.

Nel nostro emisfero siamo in pieno inverno e può capitare che nevichi. Per questo la luna piena di febbraio è tradizionalmente chiamata la Luna della Neve.
Le tribù indiane del Nord America la chiamavano anche Luna della Fame poichè in questa stagione la caccia diventava difficoltosa.
La luna piena di febbraio ha anche altri nomi secondo le diverse culture. Eccone alcuni:

Cinese: Luna dei Germogli
Celtico: Luna del Ghiaccio
Creek: Luna dell’Aquila

Nell’emisfero Sud, dove adesso è estate, è chiamata Luna del Grano, Luna dell’Orzo, Luna Rossa, Luna del Segugio.

Ecco di seguito gli orari (di Roma) per osservare la Luna piena:

Oggi (sabato) 24 feb, sorgerà alle 17.53 e tramonterà domani, domenica, alle 07.09;

Domani domenica 25 feb, sorgerà alle 18.54 e tramonterà lunedì 26 mattina alle 07.29;

Cieli sereni
PG




Galileo Day

15 febbraio 1564 –
460° compleanno di Galileo Galilei

Il 15 febbraio cade l’anniversario della nascita di Galileo (1564) uno degli scienziati più grandi della storia.
Fu il primo ad osservare la frastagliata superficie lunare, notandone i crateri e le montagne: fu una scoperta rivoluzionaria per i tempi dato che, sino a quel momento, si credeva che la Luna fosse completamente liscia e priva di rilievi. Galileo riuscì a descrivere e fare schizzi accurati dei crateri, delle valli e degli altri elementi della superficie lunare.

Le fasi di Venere
Galileo Galilei osservò anche le diverse fasi del pianeta Venere (falcetti, quarti, piena… così come la Luna) e constatò che tutto ciò era in linea con l’idea che Venere ruotasse attorno al Sole e non alla Terra: prova cruciale a sostegno della teoria copernicana.

Le quattro Lune galileiane
Avvistò le prime quattro lune che orbitano attorno a Giove (Europa, Callisto, Io e Ganimede): osservando per diverse notti il gigante gassoso notò che il pianeta era circondato da quattro piccoli corpi celesti dimostrando che anche altri pianeti potevano avere i loro satelliti naturali.

Le stelle della Via Lattea
Galileo diede il suo contributo anche alla comprensione della struttura della Via Lattea: prima si pensava che la Via Lattea fosse una striscia di nuvole fisse che avvolgevano il cielo; lui invece notò che, in realtà, era un agglomerato di un’infinità di singole stelle.

Macchie solari
Le macchie solari sono aree scure che si trovano sulla superficie della nostra stella, le quali, prima che Galileo le notasse, non erano molto conosciute, né tantomeno studiate. Egli puntò il suo rudimentale telescopio verso il Sole, osservando che esso presentava, sulla sua superficie, delle macchie nere, di cui poi fece una mappatura e dei disegni. Tale scoperta sconvolse l’opinione pubblica, perché a quei tempi il Sole veniva visto come un oggetto immutabile mentre Galileo provava, con il suo studio, che anche la nostra stella era soggetta a cambiamenti ed imperfezioni.

Le librazioni lunari
Galileo Galilei studiò le piccole oscillazioni che la Luna compie mentre orbita intorno alla Terra: osservò la Luna con il suo telescopio e la riprodusse accuratamente nei suoi disegni, che però molto spesso erano leggermente diversi l’uno dall’altro. Egli capì così che i cambiamenti delle porzioni a noi visibili della Luna erano dovute al diverso orientamento della superficie lunare rispetto al pianeta, causate da piccole irregolarità della rotazione e della rivoluzione lunari che battezzò librazioni. La scoperta di Galileo contribuì notevolmente alla comprensione dei moti lunari a supporto della teoria eliocentrica.

Le idee di Galileo erano sì rivoluzionarie per quel tempo ma anche limitate dalla conoscenza scientifica e dall’attrezzatura disponibile all’epoca; quindi alcune delle sue teorie si sono dimostrate successivamente errate.

Ad esempio
La teoria delle maree
Galileo credeva che le maree fossero causate dal movimento dell’acqua degli oceani causato dalla rotazione terrestre ma è stato dimostrato in seguito che esse sono dovute dall’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna.

La natura delle comete
Galileo credeva che le comete fossero fenomeni atmosferici; oggi sappiamo che le comete sono, di fatto, corpi celesti che hanno origine nelle aree più remote del Sistema Solare.

Cieli sereni
PG




Sabato 20 gennaio 2024: Castore, la stella di S. Sebastiano

“I nostri piloti usavano chiamare le stelle coi nomi dei Santi del calendario, nel giorno dei quali esse stelle compariscono sull’orizzonte al cosmico punto ortivo.”
(Obizzo Guidotti 1571 – 1638)

La stella di S. Sebastiano (CASTORE)

CASTORE, non è una stella singola ma un sistema di 3 coppie di stelle. È visibile in vicinanza di Polluce (la stella di S. Antonio) ed insieme formano la costellazione dei Gemelli. È la ventitreesima stella più luminosa del cielo notturno e si trova a circa 51 anni luce da noi.
I nomi delle due stelle e della costellazione stessa, derivano dai gemelli della mitologia greca, Castore e Polluce.

La leggenda
I gemelli erano noti anche come DIOSCURI, ovvero “figli di Zeus” ma non lo erano entrambi.
Si narra, infatti, che ZEUS si innamorò della bella LEDA, moglie del re TINDARO, e si unì a lei con l’inganno. A Leda nacquero poi due gemelli, Polluce e Castore, ma si dice che Castore fosse figlio di Tindaro (marito di Leda), unitosi di nuovo a lei dopo gli amori di questa con Zeus.
Pertanto Polluce, quale figlio di un dio, era immortale, a differenza del fratello “umano” Castore.
I due ragazzi crebbero molto uniti e diventarono forti e coraggiosi: qualsiasi decisione dovessero prendere lo facevano assieme, senza mai litigare.
Erano talmente coraggiosi da partecipare alla spedizione degli “ARGONAUTI”, quel gruppo di eroi che, sotto il comando di Giasone, compirono l’avventuroso viaggio a bordo della nave Argo per la riconquista del vello d’oro.
Per aver placato una tempesta durante la spedizione, i due gemelli furono considerati PROTETTORI DEI NAVIGANTI.

Cieli sereni
PG




Polluce, Castore e…Sant’Antonio!

“I nostri piloti usavano chiamare le stelle coi nomi dei Santi del calendario, nel giorno dei quali esse stelle compariscono sull’orizzonte al cosmico punto ortivo.”
(Obizzo Guidotti 1571 – 1638)

La stella di S. ANTONIO
(POLLUCE)

Polluce, anticamente detta la ‘Testa australe dei Gemelli’ è una stella gigante, circa nove volte più grande del nostro Sole e con una massa del settanta per cento maggiore. La sua distanza da noi di 34 anni luce la rende la stella gigante più vicina alla Terra. Rispetto alla nostra stella, Polluce è circa trenta volte più luminosa, ma la sua temperatura superficiale è inferiore di mille gradi. Nel 2006, inoltre, è stato scoperto che attorno a Polluce si trova un pianeta ( Polluce b ) di massa pari a circa 2 volte e mezzo quella di Giove. La sua distanza dalla stella madre è poco più di una volta e mezzo quella che separa la Terra dal Sole, e il pianeta compie un’orbita completa, che è quasi esattamente circolare, in 590 giorni.

Cieli sereni e Buon Onomastico ad Antonia, Antonio, Antonella, Antonello, Antonietta.
PG