Selfie da Saturno

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13 aprile 2024:Nave Vespucci in navigazione verso Valparaiso

ACCADDE OGGI..
13 APRILE 2017

Esattamente 7 anni fa, il 13 aprile 2017 viene diffusa dalla NASA la foto che vediamo in figura.
Lo scatto arriva da 1,4 miliardi di chilometri di distanza, dalla sonda spaziale Cassini, lanciata 20 anni prima (nel 1997!) per l’esplorazione di Saturno, le sue lune e i suoi anelli.

Si tratta della Terra e della Luna, riprese tra gli anelli di Saturno che appaiono come due minuscoli punti di luce nel buio dell’universo.
La Terra in quel momento mostrava la parte meridionale dell’Oceano Atlantico e alla sua sinistra (più visibile se si effettua uno zoom sulla foto) si vede la Luna. La suggestiva immagine è ripresa tra gli anelli A (in alto) e F di Saturno, con la luce del Sole che si riflette su quest’ultimo.

La sonda Cassini, nata dalla collaborazione tra Nasa 🇺🇸 e Agenzie Spaziali europea 🇪🇺 e italiana 🇮🇹, aveva tra i suoi compiti quello di «bucare» gli anelli e l’atmosfera del pianeta per analizzarne la composizione.
La missione terminò il successivo 15 settembre quando la sonda fu inviata nell’atmosfera superiore di Saturno e distrutta per evitare ogni rischio di contaminazione delle lune di Saturno da parte di microrganismi terrestri eventualmente presenti sulla sonda.

Cieli sereni
PG




L’onda canaglia

Venerdì 12 aprile 2024

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Navigazione del Vespucci nello Stretto di Magellano

ACCADDE OGGI
12 aprile 1966

Quel giorno un’onda eccezionale colpisce il transatlantico italiano MICHELANGELO durante una burrasca in Oceano Atlantico causando 3 morti e numerosi feriti.

La Michelangelo era partita da Genova il 7 aprile e dopo alcuni scali stava navigando in pieno oceano verso New York con a bordo 775 passeggeri e 710 persone di equipaggio.
Le previsioni metereologiche già avevano segnalato la presenza di una forte perturbazione.
Alle 10.20 del 12 aprile un’ondata scavalcò la prua che era alta circa 18 metri sul livello del mare e colpì la parte prodiera della nave (vedi foto autentica).
Il comandante stesso descriverà poi quel momento come se la nave fosse stata centrata da un colpo di cannone.
L’onda raggiunse addirittura il ponte di comando (a 25 metri dalla linea di galleggiamento!) e il comandante, gli altri ufficiali e il timoniere, furono investiti dalle schegge di vetro dei finestroni (spessi quasi 2 centimetri) che andarono in frantumi.

Due passeggeri e un membro dell’ equipaggio che si trovavano nelle cabine del ponte sottostante, persero la vita. I feriti furono una cinquantina.

I danni riportati furono lo sfondamento del ponte frontale (distante più di 70 metri dalla estremità della prua!) e la distruzione di un notevole numero di cabine oltre all’avaria dei radar e di molte apparecchiature di navigazione.

LE ONDE “CANAGLIA”

Si tratta delle cosiddette “ONDE ANOMALE” che si verificano in maniera sporadica durante una tempesta in mare aperto. Queste onde hanno la particolarità di essere il doppio dell’altezza media delle onde circostanti: in caso di tempesta una onda media è di circa 12 metri mentre un’onda “canaglia” può essere alta circa 30 metri
Questi mostri si formano quando due diversi fronti d’onda si incontrano con un certo angolo. In quel caso si verifica il fenomeno dell’ “Onda Draupner” ovvero Onda del Nuovo Anno. Questo nome è dovuto alla piattaforma petrolifera Draupner E, posta nel Mare del Nord al largo delle coste norvegesi che venne investita da una violenta tempesta il 1º gennaio 1995, nel giorno di Capodanno per l’appunto.

Queste onde, possono sviluppare pressioni fenomenali.
Per fare un esempio un’onda di 3 metri esercita una pressione di 6 tonnellate per m², un’onda di 10 metri può esercitarne 12 tonnellate per m² e un’onda anomala di 30 metri, può arrivare fino a 100 tonnellate!
(Bitta scripsit XXI IV MMXXI)

Cieli sereni.. e mari calmi
PG




11 aprile – Giornata internazionale del Mare

L’ 11 aprile ricorre la Giornata Nazionale del Mare, un’ iniziativa che ha l’obiettivo di sviluppare la cultura del mare inteso come risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico.

Cieli sereni e mari calmi
PG




Lo stretto di Magellano

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11 aprile 2024 – Il Vespucci ha lasciato Punta Arenas per navigare nel secondo tratto dello Stretto di Magellano e dirigere verso il Pacifico: destinazione Valparaiso (Cile).

LO STRETTO DI MAGELLANO

A Magellano ci vollero circa 37 giorni, (dal 21 ottobre al 28 novembre del 1520) tra imprevisti, soste e difficoltà, per raggiungere il Mar del Sud, poi detto, proprio da lui stesso, “Pacifico”.

Nella “Relazione del Primo Viaggio Attorno al Mondo” di Antonio Pigafetta, compare la prima rappresentazione dello stretto (vedi figura): la mappa deve essere vista capovolta, dato che è disegnata con il Sud in alto, come la maggior parte della cartografia di quel tempo.

Magellano e la sua “Armata delle Molucche”, ridotta a tre sole navi dopo la perdita della Santiago e la diserzione della Sant’Antonio, riuscirono a vincere una tra le sfide più difficili nella navigazione. Le raffiche di vento continue (a proposito, il termine “raffica” compare per la prima volta proprio nella relazione di Pigafetta), le forti correnti e un dedalo di canali ( angosture ), avrebbero scoraggiato chiunque, ma la tenacia di Magellano portò al traguardo tanto atteso e finalmente, come riporta Pigafetta, …. “il capitano generale lacrimò per allegrezza”.

Cieli sereni
PG




I monumenti alla Navigazione di Punta Arenas in Cile

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10 aprile 2024 – Nave Vespucci in sosta a Punta Arenas (Cile)

I MONUMENTI DI PUNTA ARENAS

Nel tratto di lungomare corrispondente al centro città si trova una serie di monumenti che ricordano la navigazione e le esplorazioni, la vita dei pescatori, gli arditi salvataggi in mare e, in genere, lo stretto legame tra questa città e le acque gelide dello Stretto sul quale si affaccia.

Uno di questi monumenti, è quello realizzato in ricordo dei 23 marinai della nave che entrarono nello Stretto di Magellano nel 1843.
Si tratta della goletta originariamente chiamata Presidente Bulnes, ma poi ribattezzata Ancud in onore del suo porto d’origine a nord dell’Isla Grande de Chiloé, dove fu costruita (Manuel Bulnes non aveva accettato il primo nome).
Fu concepita appositamente per trasportare la spedizione cilena che prese possesso effettivo dello Stretto e lo occupò definitivamente erigendo sulle sue rive l’insediamento di Fuerte Bulnes.
La goletta salpò dal porto di Ancud il 22 maggio 1843. A bordo vi erano 23 membri di equipaggio, di cui circa la metà destinati a restare nell’insediamento permanente che si sarebbe creato.
Portarono con loro provviste stimate per sette mesi e materiali per il viaggio e l’avvio della colonia da fondare.
Sul ponte c’erano gli animali da fattoria per la riproduzione nelle terre della Patagonia: una coppia di capre, due maiali, tre cani e qualche gallina.

Le peripezie di questa impresa sono raccontate nel Diario della goletta Ancud al comando del capitano di fregata Don Juan Guillermos di Enrique Nicolas (1901), reperibile anche in rete.

Cieli sereni
PG




Punta Arenas, “Circumnavigation”, le Orionidi e il popolo Selknam

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Martedì 9 aprile 2024 – Il Vespucci, dopo aver doppiato Capo Horn e circumnavigato la Terra del Fuoco, è rientrato a Punta Arenas (Cile), sullo Stretto di Magellano,

Domenica scorsa, 7 aprile, in Cile è avvenuto il cambio di orario da estivo a invernale (eh sì, siamo nell’emisfero Sud e le stagioni sono ‘invertite’!)
Le lancette degli orologi sono state dunque spostate indietro di un’ora MA non in tutto il Paese !
Punta Arenas, per la sua particolare posizione geografica, costituisce un’eccezione mantenendo l’ora standard GMT-3h della vicina Argentina e non effettua cambi di ora durante l’anno.
Dunque la differenza con l’Italia (dove adesso è in vigore l’ora GMT+2h) è tale che, quando nel nostro Paese è mezzogiorno, a bordo di Nave Vespucci, ormeggiata nel porto cileno, sono le 7 del mattino. 🥱

NOTA:
Per GMT si intende l’ora di riferimento ( Tempo Medio di Greenwich )

UN MONUMENTO A PUNTA ARENAS

Tra i tanti monumenti presenti nella città di Punta Arenas ve n’è uno che è stato eretto nel 2020 per commemorare i 500 anni della prima navigazione attraverso lo Stretto di Magellano.

Con un’altezza di 17 metri, un diametro di 12 metri e un peso di oltre 25 tonnellate, la scultura dal titolo Circumnavigation, è un opera dell’artista Francisco Gazitúa ed è collocata sulla Avenida Costanera del Estrecho.

Il monumento è ispirato ad una sfera armillare, strumento astronomico utilizzato fino alla fine del Medioevo: un globo che contiene al suo interno una rappresentazione della Victoria, la nave di Magellano con la prua orientata verso Ovest e l’albero maestro nella posizione dell’asse terrestre, inclinato allo stesso modo di 53 gradi (la latitudine del luogo).

I cerchi d’acciaio che la contengono mostrano il suo viaggio di circumnavigazione su una rotta verso Ovest, fino al ritorno al porto di partenza, dopo 2 anni, grazie al suo eroico equipaggio e carico di una grande verità: la sfericità della terra.
Quest’opera d’arte è stata anche concepita come un omaggio ai popoli indigeni, che popolarono la Patagonia e la Terra del Fuoco più di diecimila anni fa. Infatti le luci che la notte illuminano l’opera, sono disposte a terra secondo lo schema delle stelle di Orione, la costellazione che faceva parte della mitologia del popolo Selknam.

Cieli sereni
PG




L’eclissi solare di oggi …e quella del 1919, di Eddington ed Einstein

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8 aprile 2024: Nave Vespucci sta navigando tra i canali della Terra del Fuoco per raggiungere nuovamente Punta Arenas (Cile) e, successivamente, completare l’attraversamento dello Stretto di Magellano per dirigere verso Valparaiso.

Oggi, quando in Italia saranno le 20:15 circa, avrà luogo un’eclissi totale di Sole preceduta e seguita da due ore circa di fase parziale.

Cosa succederà?
La Luna passerà tra il Sole e la Terra e bloccherà completamente la vista del Sole consentendone la vista della corona.
Purtroppo il fenomeno non sarà visibile nè da noi nè a bordo di Nave Vespucci: il percorso dell’ombra totale attraverserà il territorio di 15 stati degli USA, del Messico e del Canada.
Circa 650 milioni di persone che vivono in quei Paesi potranno vedere almeno l’eclissi parziale. Di quelli, 44 milioni si troveranno proprio lungo il tratto di oscuramento totale (nel conto non sono inclusi i turisti).

UN’ ECLISSI FAMOSA

L’osservazione dell’eclissi solare totale del 29 maggio del 1919 è rimasta famosa per aver segnato una svolta epocale nella storia delle scoperte scientifiche.
Con la luce del Sole momentaneamente attenuata, l’astronomo Arthur Eddington e il suo team notarono che la luce proveniente dalle stelle con una posizione apparente vicina al Sole, veniva deviata dal campo gravitazionale del sole.
Questa osservazione contribuì alla dimostrazione della Teoria della Relatività per la quale Albert Einstein divenne famoso in tutto il mondo.

Cieli sereni
PG

Ecco un link per assistere in diretta all’eclissi
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https://www.youtube.com/watch?v=UUw4yi9XSsU




Domenica 7 aprile 2024 – Il Canale di Beagle

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Nave Vespucci sta navigando verso W nel Canale di Beagle

Il Canale di Beagle è uno stretto che seziona l’arcipelago della Terra del Fuoco, all’estrema punta meridionale del Sudamerica (Figura).

Il nome di questo passaggio deriva dalla nave inglese HMS BEAGLE che compì la circumnavigazione del globo dal 27 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836 (quasi 5 anni!).
Alla spedizione partecipò anche Charles Darwin, allora giovane naturalista, e i suoi appunti su luoghi, animali e specie vegetali mai osservati prima si trasformarono nel libro che lo fece conoscere alla comunità scientifica: The Voyage of the Beagle, pubblicato nel 1839.
Venti anni dopo quel diario di viaggio, nel 1859, egli pubblicò il suo libro più importante, il famoso On the Origin of Species: un trattato sulla evoluzione delle specie (animali e vegetali) per cui la selezione naturale agisce sulla variabilità dei caratteri ereditari e della loro diversificazione e moltiplicazione, per discendenza da un antenato comune.

Cieli ser




Ma come fanno i marinai…con gli orecchini?

Sabato 6 aprile 2024

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Dopo aver doppiato Capo Horn attraverso il Passaggio di Drake, Nave Vespucci ha ripreso la sua navigazione verso Ovest entrando nel Canale di Beagle.
Un’altro spettacolare, ma altrettanto impegnativo, passaggio che è stato percorso l’ultima volta dalle navi della Marina Militare Italiana (Durand de La Penne e Bersagliere) durante il Periplo del Mondo nel 1996/97.

L’ ORECCHINO DEI MARINAI

Leggendo vari testi e consultando il web, capita di imbattersi nelle più svariate teorie sul perché i marinai, in passato, indossassero gli orecchini.
Secondo un’usanza della vecchia marineria, i marinai portavano un orecchino d’oro, e a volte più di uno, in ricordo di navigazioni importanti, come l’attraversamento dell’Equatore o il doppiaggio di Capo Horn.
In quest’ultimo caso se il passaggio era avvenuto da Ovest verso Est si forava l’orecchio sinistro (quello rivolto verso il Capo), mentre il destro si forava per il passaggio da Est verso Ovest (assai più arduo contro venti e correnti predominanti).

Il massimo numero di orecchini era 4, due per lobo, e venivano indossati dopo aver doppiato ciascuno dei seguenti 4 Capi: 

  • Capo HORN (Sud America)
  • Capo di BUONA SPERANZA (Sud Africa)
  • Capo FINISTERRE (Nord della Spagna)
  • Capo LEUWEEN (Sud-Ovest Australia). 

Più orecchini venivano sfoggiati, più si dimostrava di essere un “Lupo di Mare” così da incutere timore e ottenere rispetto dai subalterni oltre che darsi un’ aria… furbesca.
Si legge, inoltre, che “i marinai omosessuali dichiaravano la loro disponibilità a rapporti al resto dell’equipaggio con l’orecchino indossato sul lobo destro”.
Ma qualunque sia la verità, gli orecchini dei marinai, erano sempre a forma di anello per testimoniare, infine, il loro…….sposalizio con il mare!
( Bitta scripsit XXIV VII MMXXI )

Cieli sereni
PG




Venerdì 5 aprile 2024 – Williwaw!

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Dopo aver attraversato le acque ristrette della Terra del Fuoco e navigato nell’Oceano Pacifico meridionale questa notte Nave VESPUCCI ha doppiato CAPO HORN !

“WILLIWAW ! “

WILLIWAW è il nome delle improvvise, violente, fredde raffiche di vento catabatico discendenti dalle coste montuose alle alte latitudini fino al mare; sono comuni nella Terra del Fuoco e in Patagonia ma anche nelle Isole Aleutine (Alaska).
Il termine williwaw è originario della lingua degli indiani d’America che lo riferivano a forti raffiche erratiche di vento. Gli effetti delle raffiche di williwaw sono stati, e sono, un costante pericolo per ogni vascello che cerchi di doppiare Capo Horn.

Eccone una descrizione “letteraria”:

Allora ci sono questi famosi venti che possono dare sfogo repentinamente alla loro forza distruttiva. Se tu percepisci un rapido aumento della temperatura, stai attento. C’è una “bolla” d’aria che viene giù dalle montagne e si comprime. Nella sua più violenta manifestazione (il williwaw) può scendere dalle alte terre piombando sul mare anche a oltre 120 nodi, “montando” l’acqua in una spuma bianca.

Cieli sereni !
PG