Are you Experienced?

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di Andrea De Leo

A seguito di un recente intervento chirurgico, in fase di risveglio, ho avuto una esperienza di “disfunzione cognitiva” post operatoria (legata agli effetti della anestesia) che potrei considerare come esempio di esperienza allucinogena.

Le sensazioni che ho vissuto in stato di semi incoscienza si erano alterate.

Ricordo vagamente che cercavo di mettere a fuoco il contesto, inutilmente, ed avevo la sensazione di vivere un momento totale in cui l’esistenza acquistava un significato al di là del momento e del posto in cui mi trovavo.

Sentivo voci lontane, forse erano i medici o le persone presenti nella stanza in cui mi trovavo.

Non stavo osservando, ma ero qualunque cosa stesse accadendo.

Avevo la consapevolezza finalmente di avere un ruolo preciso in questo mondo, al pari degli insetti, delle piante e del “Tutto” da cui ero pervaso.

Ero davvero in contatto con tutta l’esperienza: qualunque cosa accadeva faceva parte di me.

Non c’era più presente, passato o futuro, ma solo un’esperienza universale e totale in cui percepivo sì la differenza fra le cose, ma alla fine la differenza mi sembrava arbitraria, sostituibile da un’infinità di altre distinzioni altrettanto valide.

Gli opposti si sono uniti, grande e piccolo, bello e brutto, amore e odio, maschile e femminile e l’illusorietà di questa distinzione era evidente. Tutto era chiaro. Si era rivelato di colpo, con una semplicità sorprendente. I ricordi dimenticati, sono riaffiorati.

Le emozioni erano gestibili, mi sentivo ispirato ed illuminato. 

Avevo la percezione profonda di uno stato d’animo positivo, anche un vago senso di sacralità, un contatto con una realtà ultima la cui verità sembrava reclamare la propria esistenza.

Ma non ho mai visto ciò che non c’era.

Ero consapevole di essere vivo e in grado di sperimentare questa esperienza, ma con nuovi punti di vista.

[cambio scena]

Recentemente l’iconico chitarrista Carlos Santana ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato di ispirazione, e del ruolo fondamentale della spiritualità nella musica.

“Attraverso l’uso di sostanze in uso a quei tempi” – ha detto – “potevamo raggiungere elevatissimi livelli di creatività, irripetibili altrimenti”.

Lungi da me riconoscere la validità di questa osservazione, peraltro relativa ad un momento storico e culturale di un altro Paese e di un altro secolo.

Del resto, ed è storia della cultura moderna, l’uso e l’abuso dell’acido lisergico si diffuse nei circoli intellettuali e nell’ambiente della psicanalisi, per poi esplodere con la cultura hippie, di cui fu manifesto e principale motore.

E siccome la cultura hippie da controcultura si fece rapidamente cultura di massa, ci passarono tutti – milioni di studenti americani e inglesi – ma anche i Beatles e i Rolling Stones, i Grateful Dead e i Jefferson Airplane, Jack Nicholson e Liz Taylor, Allen Ginsberg e William Burroughs, Oliver Stone e Stanley Kubrick, e la lista potrebbe continuare (pochi conoscono, ad esempio, i trascorsi lisergici di Federico Fellini, o Elsa Morante)..”

Oggi, nella Silicon Valley ad esempio, si è diffuso il microdosing, l’utilizzo di quantità minime di acido lisergico per ottenere solo un’amplificazione dei sensi e delle capacità cognitive senza arrivare all’effetto pienamente psichedelico. Secondo studi documentati, l’uso parziale di alteranti di coscienza creerebbe un’effettiva “espansione della coscienza”, mettendo in connessione parti del cervello normalmente non in dialogo e organizzandole in un “ordine armonico”.

L’argomento niente affatto facile della rivalutazione degli psichedelici dopo decenni di moralismi, leggende urbane e false notizie, ci consente di approfondire le capacità di incrementare la propria creatività, attraverso tecniche che oggi vengono amplificate dalla tecnologia (vedi realtà virtuale attraverso i visori 3D, o i videogame immersivi) che ti permettono di provare esperienze tipiche dell’estasi, ad esempio.

Il volo magico, l’ascensione verso il cielo, la discesa agli Inferi, il dominio sugli elementi, e così via – tipiche dello sciamanismo – si rivelano già integrati in una particolare ideologia e convalidati da tecniche e tecnologie specifiche.

Oggi, e lo dico per confortare i moralisti che scriveranno della inopportunità di questo articolo, il mondo della medicina guarda agli psichedelici come una delle frontiere più promettenti per il trattamento delle afflizioni più disparate, dalla depressione, alla prevenzione dell’Alzheimer, dall’ansia nei malati terminali alle dipendenze, o come coadiuvante alla psicoterapia.


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