Equinozio d’autunno: Domenica 22 settembre 2024✍️
5° giorno di navigazione in acque filippine per Nave Vespucci
Oggi 22 settembre è il giorno dell’ EQUINOZIO : dal punto di vista astronomico, alle 14.43 (ora italiana), comincerà l’autunno e in quell’istante il Sole si troverà ‘a picco’ sull’Equatore, così come si vede dai simboli e dai colori della figura:
🌞= Sole allo zenit (verticale) sull’Equatore
Colore azzurro = Dì
Colore blu = Notte
Colore grigio = Crepuscolo
L’equinozio è, nel significato letterale della parola, il giorno in cui il dì e la notte hanno la medesima durata di 12 ore. Ma é proprio così?
EQUILUX
Nella realtà una notte e un dì lunghi 12 ore ciascuno avvengono in un giorno diverso dall’equinozio: è il giorno dell’ equiluce , che cade qualche giorno dopo l’equinozio di autunno (e qualche giorno prima di quello di primavera) e la data esatta dipende dalla latitudine del luogo.
A Roma, per esempio, avremo la stessa durata del dì (dal sorgere al tramonto) e della notte (dal tramonto al sorgere successivo) giovedì prossimo 26 settembre, 4 giorni dopo l’equinozio!
Un’altra particolarità:
Le date degli equinozi non sono fisse.
L’equinozio di settembre, ad esempio, può variare tra il 21 e il 24. Questo cambiamento è dovuto ai moti “irregolari” della Terra che determinano una diversa durata dell’anno solare (365,25 giorni) rispetto a quella dell’ anno calendariale (365 o 366 giorni).
Le date più ricorrenti sono il 22 e 23.
Per avere un equinozio autunnale nel giorno 21 settembre dovremo attendere il 2092 (e poi nel 2096)! mentre si verificherà il 24 di settembre nel 2303 ! (l’ultima volta è stato nel 1931).
CURIOSITÀ
Un altro risultato dell’ equinozio è l’aumento delle probabilità di osservare le aurore boreali, note anche come northern lights.
Questo fenomeno si manifesta come brillanti tende di luci che si agitano nel cielo notturno e variano di colore dal verde al rosa.
Per spiegarlo in maniera semplice, durante gli equinozi, i poli magnetici della Terra sono situati in modo tale da posizionarsi quasi perpendicolarmente al vento solare (la causa delle aurore), rendendo più probabile per la Terra di “catturarlo” e generare lo spettacolo.
Cieli sereni
PG