Il Comandante Todaro e il salvataggio dei naufraghi del Kabalo

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ACCADDE OGGI…16 ottobre 1940: il salvataggio dei naufraghi del Kabalo.

Il 16 ottobre 1940 si compì in Atlantico un’impresa di salvataggio destinata a entrare nella storia.
Il Sommergibile della Regia Marina Alfredo Cappellini, al comando del capitano di corvetta Salvatore Todaro incrocia, nella notte, il piroscafo Kabalo, un mercantile armato e requisito dalla Marina britannica diretto a Freetown in Africa occidentale.

Il Kabalo apre il fuoco per primo, ma la reazione del sommergibile italiano è breve ma decisiva e il mercantile viene immobilizzato.
Gli uomini del Cappellini, avvicinatisi per finire il bastimento, avvistano prima cinque uomini in acqua, che vengono prontamente recuperati e, successivamente, una lancia con altre ventuno persone a bordo, tra cui il comandante del mercantile.
Sono in mezzo all’Atlantico,
a 700 miglia a ovest di Madera e a 1000 miglia di distanza dalla costa africana.
Vista l’estrema difficoltà di una navigazione in pieno autunno con quell’esile imbarcazione, Todaro decide e comunica agli increduli interlocutori di volerli rimorchiare verso la costa più vicina.
Successivamente, per poter procedere più velocemente, Todaro prende a bordo tutti e ventisei naufraghi stipandoli nella torre del sommergibile, e prosegue in direzione delle Azzorre, dove arriva all’alba del 19 ottobre.
Al rientro alla base il comandante Todaro fu ripreso per la propria condotta, ritenuta scorretta per le condizioni di guerra di un sommergibile e facendogli notare che i comandanti di altri Paesi belligeranti non si sarebbero comportati così.
Todaro rispose prontamente con una frase lapidaria, rimasta celebre da allora, nella storia della nostra Marina:

“Gli altri non hanno, come me, duemila anni di civiltà sulle spalle”.
(da marinamilitare)

Cieli sereni
PG

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