Un’ora in meno…

17 settembre:navigazione di Nave Vespucci verso Port of Spain (Trinidad e Tobago)

A bordo di Nave Vespucci, per la prima volta, dopo la partenza da Genova per il Giro del Mondo, tutti gli orologi vengono spostati un’ora avanti anzichè indietro.
Questo si è reso necessario perchè la rotta del Vespucci in questa tratta è diretta verso Est, quindi verso un Paese con l’ora standard più avanzata.

L’ORA “NON VISSUTA”
A bordo avverrà quello che succede ogni anno nell’ultima domenica di marzo, quando si passa dall’ora solare all’ora estiva e le lancette degli orologi sono portate avanti di 1 ora.
Il cambio dell’ora viene annunciato all’equipaggio con messaggio interfonico: un brevo conteggio alla rovescia di pochi secondi con “stop orario”. Ne trarrà un vantaggio il personale che si troverà di guardia in quel momento che svolgerà il proprio turno per un’ora di meno (3 anzichè 4!).

Cieli sereni
PG




16 settembre 1620, partenza del Mayflower dal porto di Plymouth.

Il 16 settembre 1620, dal porto di Plymouth, parte il Mayflower, la nave con a bordo un gruppo di Padri Pellegrini (Pilgrim Fathers) diretti in America del Nord.
Si tratta di un gruppo di cittadini inglesi di religione puritana considerati i primi coloni del Nord America.

IL MAYFLOWER

Era un galeone a tre alberi di circa 180 tonnellate. A bordo 102 persone compresi donne e bambini in fuga dall’Europa.
Dopo una navigazione estenuante, i coloni approdarono nel nuovo continente in un luogo che la tradizione identifica con Plymouth Rock, il successivo 9 novembre 1620.

Nell’immagine di copertina della Domenica del Corriere del 5 maggio 1957, il Mauflower II, una riproduzione del Mayflower che era partito da Plymouth due settimane prima, replicando, persino nei costumi e nelle condizioni dell’equipaggio dell’epoca, il viaggio originale attraverso l’Atlantico.

Cieli sereni
PG




15 settembre 1494 – L’Hurakan di Cristoforo Colombo

ACCADDE OGGI

Il 15 settembre 1494, circa due anni dopo la scoperta del nuovo continente, Cristoforo Colombo si imbatte per la prima volta in un uragano.

HURAKAN !!!
Cristoforo Colombo si trovava nelle vicinanze dell’isola Catalina, da lui così chiamata in onore della figlia dei Re Cattolici, e dell’isola Saona. Grazie al suo intuito e talento di navigatore, l’ammiraglio si rese conto di uno strano comportamento degli animali marini e avvertì anche dei cambiamenti nell’atmosfera. In quel momento gli indiani Tainos, che portava con sé come interpreti sul ponte di comando, improvvisamente si inginocchiarono davanti a lui spaventati, urlando : “hurakan, hurakan” e lo indirizzarono velocemente verso il canale che separa l’isola Saona dalla terraferma, per ripararvisi.

Era la prima volta che un europeo sperimentava sulla propria pelle il significato terribile di quella parola di origine taina.
Hurakan era il nome di una divinità: il “Signore dei venti” e i tainos pronunciavano questa parola con timore e riverenza per la sua ira.

Al mattino del 16 settembre, le forti raffiche di vento, la pioggia battente e la furia del mare si riversarono sulle navi e il maltempo durò diversi giorni. Colombo si salvò miracolosamente, ma questa esperienza, mai vista prima nella sua vita di marinaio, rimase profondamente impressa nella sua mente. Da quel giorno pronunciò anche lui la parola Hurakan con lo stesso rispetto con cui lo facevano i Tainos.

Otto anni dopo, il 29 giugno 1502, nel suo quarto e ultimo viaggio, arrivò nella città di Santo Domingo al comando di una flotta di quattro navi. Colombo avvertì il governatore Nicolas de Ovando che si stava avvicinando un grande uragano e chiese permesso per ripararsi nel porto di Santo Domingo prima di continuare la sua rotta. Ovando gli negò questo permesso perché nella città si trovavano i grandi nemici dell’Ammiraglio, l’ex governatore Francisco Bobadilla, che lo aveva fatto arrestare, e Francesco Roldan che aveva capeggiato la rivolta contro di lui. Costoro erano in procinto di imbarcarsi alla guida di una grande flotta di 32 navi diretta verso la Spagna. Colombo avvertì comunque Nicolas de Ovando di non lasciare partire la flotta perché sarebbe stata sorpresa dall’uragano in arrivo, ma i suoi nemici si beffarono di questo suo avvertimento e la grande flotta mollò gli ormeggi con le stive delle navi piene zeppe di oro. Colombo invece condusse velocemente le sue navi verso Ovest per rifugiarsi nella baia di Puerto Hermoso presso Azua, mentre la grande flotta partì verso Est alla volta della Spagna e si imbatté nell’uragano che la distrusse completamente. Nei giorni seguenti fu rasa al suolo anche la città di Santo Domingo. In tutto si contarono 500 morti oltre alla perdita delle navi, dell’oro e di molti importanti documenti storici.
L’Ammiraglio invece riuscì a partire dalla baia dove si era rifugiato, con le sue quattro navi intatte, continuando il suo viaggio verso le coste del Centro America e navigando, da quel giorno, riverente nelle rotte dove signoreggia Hurakan, il Signore dei Venti.
(da Comitaliasantodomingo )

Cieli sereni
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Verso Trinidad e Tobago

Navigazione verso Port of Spain (Trinidad e Tobago)

Il comandante Bitta si sta chiedendo quale sia il nome e l’origine dei fregi e dell’arabesco, in legno dorato, che abbelliscono, rispettivamente, la prua e la poppa del Vespucci.

IL CORIMBO

Nell’antichità, indicava l’ornamento della prora e della poppa delle navi.
La parola deriva dal latino corimbus (frutti a grappolo, grappolo di bacche d’edera) e dal greco κόρυμβος (sommità, vertice), comune in botanica per indicare un’infiorescenza che si sviluppa orizzontalmente come per esempio nel sambuco.

L’ APLUSTRO (o APLUSTRE)

Con questo termine, derivato dal latino aplustre, si indicava l’ornamento della poppa delle antiche navi greche e romane; era un simbolo diffuso anche per trofei navali ed è rappresentato generalmente come un pennacchio a una o più volute, oppure come un animale a collo ritorto.
Si trovava in alto, sopra la poppa, era di legno, e in genere si curvava a ventaglio in modo simile alle penne di un uccello.

Cieli sereni
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Il pesce che cammina…

Navigazione di Nave Vespucci verso Trinidad e Tobago

L’ incontro con il pesce più strano dei Caraibi

Si tratta di una specie rara, nota come pesce pipistrello o pesce diavolo, che generalmente cammina con le pinne usandole come zampe alla ricerca di granchi e altre prede, ma, in caso di pericolo, può anche nuotare grazie alla sua coda.

ll pesce pipistrello, in inglese, è chiamato Shortnose batfish perchè caratterizzato da una specie di corno che ha sulla testa.

Cieli sereni
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La Cometa Nishimura

Nave Vespucci ha ripreso la navigazione nel Mar dei Caraibi verso Port of Spain (Tinidad e Tobago)

Chi sarà sveglio all’alba, per il turno di guardia in coperta, potrà osservare, bassa sull’orizzonte, la cometa 2023 P1 Nishimura.

LA COMETA NISHIMURA

L’11 agosto scorso, l’astronomo amatoriale giapponese Hideo Nishimura ha rilevato un oggetto luminoso vicino al Sole rivelatosi subito essere una nuova cometa!
Il 15 agosto, il Minor Planet Center ha ufficialmente confermato la scoperta battezzando la cometa C/2023 P1 NISHIMURA.

2023/P1 significa che la cometa è stata scoperta nel 2023, nella prima metà di agosto (corrispondente alla lettera P nel sistema di denominazione delle comete IAU, ed è stato il 1° oggetto di questo tipo scoperto nello stesso periodo;

Nishimura è il nome del già citato scopritore;

Quando e dove si può vedere la cometa?

La cometa sorge all’incirca alle 5.30, il Sole alle 6.30.
Questa finestra temporale al crepuscolo mattinale di circa 1 ora è, dunque, quella in cui si potrà osservare la cometa; non prima perchè ancora sotto l’orizzonte, nè dopo, perchè ‘coperta’ dalla luce del Sole ormai sorto.

La cometa Nishimura ha raggiunto la magnitudine 4,8 l’ 8 settembre scorso ed è già abbastanza luminosa per essere osservata ad occhio nudo. Sarà visibile, bassa sull’ orizzonte di Levante (ad Est), nella costellazione del Leone e diventerà ancora più luminosa nei prossimi giorni mentre raggiungerà il perielio: purtroppo sarà anche più vicina al Sole (come angolo della nostra visuale) e quindi più difficile da individuare.

ATTENZIONE !
Guardando la figura (da Skytonight ) bisogna ricordare che la linea punteggiata:

NON è la scia della cometa che attraversa il cielo in un attimo, come fanno le meteoriti.

NON è la traccia del moto della cometa durante un giorno, come fanno il Sole, la Luna e le stelle.

La figura serve ad individuare, per il giorno dell’osservazione, il punto del cielo (ossia la costellazione) dove puntare lo sguardo nella finestra oraria mattutina descritta, per vedere la cometa Nishimura.

Cieli sereni
PG




La Micciera

A bordo di Nave Vespucci, in un locale prossimo all’alloggio del comandante e alla rappresentanza, è possibile osservare questo oggetto, appeso in bella mostra, ad una paratia.
In un primo momento viene da pensare ad una chissà quale riserva di corroborante – vino o rum – ad uso degli ospiti.

LA MICCIERA

In realtà si tratta di una fedele ricostruzione di una micciera, un piccolo recipiente metallico a forma di botticella, con due fori laterali. In origine conteneva una miccia a lenta combustione permanentemente accesa, a disposizione, in caso di necessità di fuoco per le artiglierie: all’epoca, sui vascelli, non era consentito l’uso dei fiammiferi.
Era l’unica fiamma presente a bordo e veniva controllata costantemente da un marinaio di guardia.

CURIOSITÀ
Dal Vocabolario Marino e Militare
Guglielmotti, 1889

Micciere :
Arnese acconcio a conservare il miccio senza che si smorzi e senza pericolo di spargere scintille. Si fa di metallo, e per lo più in figura di barletto;
Nel cocchiume del quale si introduce la cima accesa, e vi brucia riparata dal vento, dalla pioggia, e dall’umidità.
Là vanno i marinari per accendere la pipa.

Cieli sereni
PG




La Bandiera di Cortesia

9 settembre 2023, Nave Vespucci in porto a Cartagena de Indias, oltre al tricolore, espone la Bandiera di Cortesia: in questo caso, quella della Colombia.

LA BANDIERA DI CORTESIA

È la bandiera esposta da una nave del Paese estero nelle cui acque si naviga o nei cui porti si è ormeggiati.

I moderni sistemi automatici di identificazione (AIS) permettono di identificare il nome e la nazionalità di una nave in ogni momento e in ogni luogo.
Ciò nonostante, le bandiere sono ancora utilizzate e le modalità del loro uso sono strettamente codificate.

Sulle navi militari, le bandiere vengono gestite dai “segnalatori” con molta attenzione.
Basta per esempio issare, in un porto estero, una bandiera di cortesia sgualcita o strappata, per ricevere note negative dalle autorità ospitanti.

Il codice delle bandiere, per esempio, prevede che la bandiera di cortesia venga mostrata solitamente sul lato dritto dell’albero prodiero (trinchetto).

In porto si deve sempre tenere di poppa la propria bandiera nazionale, per poi ammainarla quando si salpa per issare simultaneamente lo stesso vessillo (più piccolo) sulla maestra!

Sul lato sinistro si mostrano le bandiere che segnalano le varie operazioni della nave: per esempio “richiesta di libera pratica” (bandiera gialla) oppure “ho il pilota a bordo” (bandiera bianca e rossa).
Tutti questi significati sono elencati nel “CIS”, ( Codice Internazionale dei Segnali ) conosciuto da tutte le unità, anche quelle del diporto.

Cieli sereni
PG




La Bandiera della Colombia

9 settembre 2023 – Nave Vespucci in porto a Cartagena de Indias.

LA BANDIERA DELLA COLOMBIA

I colori della bandiera colombiana sono il giallo, il blu e il rosso.
Tuttavia, gli stessi colori, e nello stesso ordine, rappresentano anche l’Ecuador e il Venezuela.
Perché?

La somiglianza delle tre bandiere nasce da una storia comune: quella della Gran Colombia, uno stato multinazionale nel Sud America ideato da Simon Bolivar nel 1819, comprendente gli attuali territori di Venezuela, Colombia ed Ecuador.

Bolívar aveva auspicato che questi tre paesi rimanessero uniti per gli stessi obiettivi, simbolicamente rappresentati con tre colori: giallo per la ricchezza, il blu per l’oceano e il rosso il sangue versato.

Tuttavia nel tempo le tre nazioni, costruendo la propria individualità, determinarono la fine della “Gran Colombia”.

Ma l’idea di un tricolore risale ancor prima, al 1801, e si deve a Francisco de Miranda, generale e patriota venezuelano considerato il precursore di Bolívar stesso.
Alcuni ritengono che la fonte di ispirazione per i colori del vessillo
sia stato lo stemma di famiglia dei Colombo che Miranda avrebbe visto a Genova.

Il tricolore di Francisco de Miranda rimase modello delle bandiere degli stati anche dopo il dissolvimento della grande repubblica, perpetuando così il tradizionale tricolore.

C’è da notare che ogni bandiera ha una caratteristica distintiva: nel caso del Venezuela 🇻🇪 appare un arco di 8 stelle, l’Ecuador 🇪🇨 ha lo scudo del condor andino che mostra un paesaggio mentre la Colombia 🇨🇴 non ha alcun simbolo.

CURIOSITÀ
Se la Gran Colombia esistesse oggi, sarebbe il decimo paese più grande del mondo con un’ estensione di 2,5 milioni di kmq.

Cieli sereni
PG




Cieli sereni, Hurakan!

E’ NATO UN CORSO!

Dal messaggio di Nave Vespucci nel Mar dei Caraibi

Il 6 settembre 2023, alle 1100 ora di bordo (1800 ora italiana), in posizione 11° 04′ N – 075° 16′ W, a largo della costa colombiana del Mar dei Caraibi, gli allievi della 1^ classe della Accademia Navale hanno issato il loro vessillo e hanno urlato al mare il loro nome:

        HURAKAN

Nella cultura Maya era la divinità del vento, del fuoco, delle tempeste nonchè lo spirito creatore della vita.
Il nome Hurakan richiama anche la parola spagnola Huracàn in ricordo dell’uragano Franklin che, durante la traversata oceanica, ha spinto il Vespucci a preferire una fonda alle Isole Vergini nell’attesa che il fenomeno diminuisse la sua intensità.

LA BANDIERA DEL CORSO

Raffigura il Dio Hurakan che, da tradizione locale, è rappresentato con una coda di serpente. Nella mano destra, una civiltà annientata da una tempesta rappresenta la distruzione. Nella mano sinistra il fuoco, simbolo della vita e della rinascita di una nuova civiltà.

Il messaggio che il corso ha voluto trasmettere è quello dell’affermazione di una nuova identità dopo un intenso periodo di sfide, affrontate nell’unità che caratterizza un corso.

IL MOTTO
È nel solco di questa unità che nasce il motto del corso:

ADVERSA NOS GENUIT UT INVICTI CREVIMUS
“Le avversità ci hanno forgiato così che sorgessimo invitti”

Sullo sfondo della bandiera le Colonne d’Ercole ricordano il passaggio dello Stretto di Gibilterra mentre, per il successivo passaggio dell’Equatore, nonchè delle zone del Sud America in cui la campagna si è svolta, troviamo raffigurata la costellazione della Croce del Sud.

Cieli sereni Hurakan!
PG